Striscia l'Italia del ridicolo di Raffaella Silipo

Striscia l'Italia del ridicolo Torna da stasera il tg satirico di Canale 5, conduttori Ezio Greggio e Rie Striscia l'Italia del ridicolo Ricci: voglio togliere credibilità alla tv MILANO DAL NOSTRO INVIATO «Quando avremo anche noi le telegiornaliste e la smetteremo con le veline? Quando Panorama e l'Espresso la smetteranno con le donne nude in copertina». Ricci difende se stesso e la sua «Striscia la notizia» - che da oggi, con gli anchormen Ezio Greggio e Rie, ci accompagnerà per tutti i giorni fino a Natale dalle accuse di misoginia e veteromaschilismo. «Sì, è vero, le nostre donne fanno le bonone sceme: ma è un intento dichiarato, un modo per combattere l'ipocrisia di chi usa le telegiornaliste ma poi disquisisce sul loro topless, di chi fa l'informazione seria con Bocca, Barbato e Altan, ma poi vende con il trucchetto delle cosce in copertina. Noi, con le veline, questa ipocrisia gliela rinfacciamo ogni giorno». Donne «alla pari» ne avete mai cercate? «Intanto una ce l'abbiamo, anche se comunica solo via fax, la vignettista Elle Kappa. Comunque ne abbiamo cercate eccome. L'ahVanno avevamo contattato Angela Finocchiaro, ma non ha potuto per impegni cinematografici. E poi abbiamo provato con la Laurito. Ma si è rifiutata di vestirsi da uomo accanto a Ferrini vestito da Signora Coriandoli...». Intanto da oggi di veline ce ne sono due nuove, Simona Borioni e Teresa d'Alessandro, la cui funzione, assicura Ricci, è «assolutamente demenziale e parodistica», com'è successo fin dai tempi delle ragazze Fast Food al «Drive In». «Mi sembra chiaro che si tratta di riferimenti volutamente finti, non di modelli femminili autentici». In tv a volte si vuole far satira e si viene presi sul serio... «Magari. E' lo scopo della mia vita, togliere credibilità al mezzo televisivo: per questo faccio "Striscia la notizia". Perché la gente non capisca più qual è il tg vero e quale la satira e guardi con diffidenza a tutto. Inizi a capire che la tv non è il totem, la bocca della verità, ma la bocca del verosimile». Eppure sono in molti ad accusarla di «satira di regime». «Beh, non mi sembra di aver fatto mai l'anestesista, piuttosto l'agopuntore. Per esempio durante la Guerra del Golfo ci siamo schierati con i pacifisti, quando la tendenza generale era ben altra. Quello che mi interessa è stimolare lo spirito critico: è chiaro che anch'io faccio parte del gioco, lavorando in tv, ma credo che "Striscia" qualche dubbio lo metta». Che cosa ne dice di un altro tipo di satira, quella di Chiambretti, di «Avanzi», di «Blob»? «Non la patisco come concorrente, anzi, ben venga. A Chiambretti, come a Ippoliti, ho fatto in passato anche offerte concrete. Sono tutte occasioni alternative rispetto alla melassa imperante. Certo, siamo molto diversi, intanto perché diverso è il pubblico». Qual è il suo telespettatore ideale? «Non di sicuro gli intellettuali, altrimenti avrei scelto la se¬ conda serata, non avrei usato il Gabibbo e via dicendo. Ma quella è gente già avvertita da sola. Io voglio "disturbare" il pubblico popolare di Canale 5, con una satira semplice, e quando il trucco non viene bene, ci godo ancora di più perché si vede. In fondo basta dimostrare che il Festival di Sanremo è tutta una montatura, per suggerire che non è la sola a cui assistiamo». Che cosa rimprovera soprattutto alla tv? «Che di lei è facile fidarsi. In fondo ai giornali la gente non ha mai creduto, ma in tv si vede con i propri occhi... guardando un tg sembra di sapere tutto del mondo, e invece non si sa nulla. Quest'orgia di informazione scivola addosso e non lascia traccia». Allora il modo migliore è creare confusione? «Anche. Io mescolo tutto, le cose serie e quelle assurde. Faccio domande false a gente vera, vere ai pupazzi, distorco la realtà. L'unica cosa che non farò mai è pormi in un contraddittorio alla pari con i politici. E' impossibile uscirne vincenti, anche Chiambretti con Cossiga non ce l'ha fatta. E' gente che ha le matasse di pelo sullo stomaco. Mica possiamo pretendere di arrivare noi a sistemare l'Italia. Ci basta renderla ridicola». Raffaella Silipo «Le nostre donne fanno le bonone, ma è per combattere l'ipocrisia» Ezio Greggio con Rie, i due «anchormen» di «Strìscia la notizia» fino a Natale. Nella foto piccola Chiambretti

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