Ucciso e sfigurato come la fidanzata

Ucciso e sfigurato come la fidanzata Taranto, lei sarebbe stata colpita perché aveva visto l'agguato al giovane pregiudicato Ucciso e sfigurato come la fidanzata Trovato morto il presunto killer della sedicenne TARANTO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Duplice delitto con mistero. Donatella Campa, 16 anni, la studentessa trovata moita sabato pomeriggio in una stradina di campagna a Pulsano con il volto sfigurato, non è stata ammazzata dal suo fidanzato come polizia e carabinieri avevano ipotizzato. Anche lui, Claudio Gale andrò, 18 anni, è stato ucciso. Un colpo di fucile al ventre. Nessuno si era accorto che era lì, pòco distante dal corpo della sua ragazza, appena trecento metri. Ieri mattina alle 11, quando gli investigatori erano impegnati nelle ricerche e un elicottero della polizia sorvolava il paese, è avvenuta la scoperta che fa di un caso risolto un giallo complicatissimo. Tutto semplice fino a sabato sera. L'assassino era lui, Claudio, il bullo, lo scapestrato discendente da una turbolenta famiglia di pastori, un fratello in carcere, uno zio ammazzato in un regolamento di conti. Il papà e la mamma di Donatella si opponevano al fidanzamento. Tutto semplice, un caso chiarissimo: la reazione sconsiderata del giovane che pur di non farsi sfuggire la sua ragazza decide di ammazzarla. Tutto è assai difficile da ieri. Chi ha ucciso Claudio Galeandro? E perché hanno ammazzato anche Donatella? Risposta: la ragazza ha assistito al delitto del fidanzato, ne era l'unica testimone. E' questa la sola certezza da cui ora ripartono le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Pietro Genoviva. La coppia si era appartata in una zona isolata, in contrada Crocifisso, alla periferia di Pulsano. Qualcuno si è avvicinato, ha puntato 0 fucile, ha colpito i duo in successione. Nessuna traccia. Lo scooter sul quale erano Donatella e Claudio è stato ritrovato a Leporano, a tre chilometri. Con quattro colpi di fucile - tre contro di lui uno soltanto contro la ragazza - si è chiusa una relazione burrascosa. Donatella Campa e Claudio Galeandro erano insieme da tre anni. Non filava tutto liscio, i genitori di lei si opponevano, quel ragazzo di cattiva famiglia non andava a genio. Qualche mese fa la madre di Donatella, Giuseppina Carangelo, si era rivolta al maresciallo dei carabinieri. Il padre Emilio, titolare di un'officina di gommista, aveva limitato la libertà della figlia. Donatella usciva poco, quasi esclusivamente per andare a scuola a Taranto dove frequentava la terza classe dell'istituto magistrale «Livio Andronico». E' di qui che comincia la ricostruzione di una giornata che ha ancora molte zone d'ombra. Intorno alle 12,50, prima che suoni la campanella, la ragazza è già in strada. Esce in anticipo, è consentito ai pendolari che devono raggiungere la fermata dell'autobus. Ma ad aspettarla c'è il fidanzato con lo scooter. Anche se i suoi genitori fanno resistenza, Donatella non vuole mollarlo. Racconta una sua compagna di classe: «Sabato, quando le ho chiesto come andavano le cose in famiglia per via di Claudio, mi ha risposto: "Mia madre si rassegni. Io non lo lascio"». Dopo circa venti minuti lo scooter è alle porte di Pulsano, ma Claudio svolta a sinistra e percorre una stradina che porta in campagna. Un luogo tranquillo per stare un po' insieme. Ci venivano spesso. Ciò che accade da questo momento in poi può essere ricostruito solo con ipotesi. Due le versioni. La prima. Qualcuno si avvicina. Punta un fucile da caccia, fa fuoco e colpisce alla testa, sbagliando bersaglio, la ragazza. Donatella cade sul ciglio della strada. L'hanno ritrovata così, piegata su un fianco, con una mano sul capo e accanto uno zainetto colorato con dentro i libri e il diario. Claudio fugge con lo scooter e dopo trecento metri imbocca un viottolo che porta in una vigna. Lascia la moto e scappa a piedi. Un colpo di fucile lo centra ai glutei, un secondo all'orecchio, un terzo - esploso da distanza ravvicinata - alla pancia. Il killer riparte con la moto, l'abbandona a Leporano. Seconda versione, quella che più sembra convincere gli inquirenti. I due ragazzi sono appartati nella vigna. Qualcuno si avvicina, imbraccia il fucile, il giovane fugge e viene colpito per tre volte. Donatella è terrorizzata, se la dà a gambe, torna sulla strada asfaltata e la percorre all'incontrario. Una corsa a perdifiato per trecento metri fino a quando viene raggiunta. Il killer le punta il fucile alla testa e fa fuoco. La ragazza tenta di coprirsi con una mano, i pallini le maciullano il volto a tal punto che, inizialmente dopo la sua morte, gli investigatori pensano che sia stata ammazzata brutalmente a colpi di pietra, con una furia selvaggia. No, un solo colpo di fucile contro una ragazzina indifesa. Donatella cade e un rivolo di sangue le scorre dalla nuca. Intorno alle 16 una telefonata anonima alla caserma dei carabinieri. Si scopre così il delitto e cominciano le ricerche. Claudio Galeandro viene braccato. Ma nessuno si accorge, nessuno poteva pensare che era a un passo, anche lui morto. Accanto al corpo, tre bossoli calibro 16. E il giallo si riapre. Tonio Aitino I corpi erano a trecento metri di distanza, ma nessuno aveva visto quello del ragazzo ricercato nella notte Giustiziati dallo stesso fucile Nella foto grande il punto in cui è stato trovato il corpo del ragazzo. Nelle foto piccole, da sinistra: Claudio Galeandro e Donatella Campa. La loro morte resta ancora un giallo anche se la polizia pensa a un regolamento di conti con il ragazzo Accanto: il corpo di Donatella. La ragazza, sedici anni, aveva con sé lo zainetto della scuola. E' stata uccisa forse perché testimone dell'uccisione del fidanzato Claudio, pregiudicato per piccoli reati

Persone citate: Claudio Gale, Claudio Galeandro, Donatella Campa, Giuseppina Carangelo, Livio Andronico

Luoghi citati: Leporano, Pulsano, Taranto