CON LA LIRA SOTTO ANESTESIA

CON LA LIRA SOTTO ANESTESIA CON LA LIRA SOTTO ANESTESIA IN regime di fluttuazione, la lira è come anestetizzata. Senza gli argini di una fascia di oscillazione definita i rischi degli operatori si accrescono smisuratamente. Di conseguenza, le transazioni valutarie con l'estero sono ridotte all'essenziale richiesto dal regolamento dell'interscambio commerciale, mentre le operazioni finanziarie si sono quasi del tutto arrestate. I giorni, quindi, hanno preso a scorrere con relativa tranquillità, con un marco attorno alle 842 lire e le altre valute quotate in conseguenza. Ma è una strana anestesia, perché mentre la paziente sta lì costretta alla quiete, i chirurghi non operano. Al contrario danno l'impressione di agitarsi senza costrutto accreditando ogni cinque minuti una terapia che nei cinque minuti successivi puntualmente smentiscono. E chiunque sappia un po' di medicina, sa bene quanto sia rischioso protrarre uno stato di anestesia oltre lo stretto necessario per rapidi e decisi interventi. L'equipe di chirurghi capeggiata dal prof. Amato ha sbagliato la diagnosi iniziale incardinata sulla difesa del cambio, ha riconosciuto l'errore tanto tardivamente da dover decidere una prima amputazione del valore della lira sotto la pressione degli eventi e senza alcuna idea sulle terapie di accompagnamento. L'operazione, dun que, non è riuscita; il mercato l'ha rigettata, sicché, ancora una volta, il governo ha dovuto arrendersi alle circostanze deci dendo di uscire dallo Sme e lasciando conseguentemente il cambio oscillare liberamente; l'anestesia appunto. Con la lira anestetizzata, il governo vara finalmente la ma novra da 93 mila miliardi, AH rado Recanatesi CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA

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