Bugno ci ha preso gusto
Bugno ci ha preso gusto CICLISMO Il campione del mondo s'impone anche nel Giro dell'Emilia Bugno ci ha preso gusto A Bologna vince con 50" di vantaggio su Cassoni «Voglio essere protagonista sino a fine stagione» BOLOGNA. Adesso ci prende gusto. Gianni Bugno sta riconquistando l'Italia: aveva cominciato con il Lazio, ha proseguito di slancio anche in Emilia, ancora ima volta per distacco. Gli è bastata l'impennata del Monte Donato per liberarsi della compagnia, così come aveva fatto una settimana prima. La minore consistenza del distacco (quasi 2' a Roma, 50" ieri ai Giardini Margherita) è in rapporto alla durata della fuga solitaria. A Bologna mai prima si era imposto un corridore in maglia iridata: figuratevi l'entusiasmo degli sportivi emiliani e romagnoli, anche di quelli che facevano il tifo per il conterraneo Cassani, che puntava al tris. «Niente da fare - ha sportivamente detto l'atleta di Solarolo - Bugno andava a doppia velocità. Leviamoci il cappello quando vince così». Bugno, lui, come al solito, ha tentato di mimetizzarsi dietro la proverbiale modestia: «Non mi sembra di aver fatto nulla di sensazionale. Sto seguendo un programma che mi sono proposto per raddrizzare la stagione nata male. Ne sono lieto, soprattutto per quanti hanno continuato a darmi fiducia quando tutto pareva congiurare contro di me. Spero di proseguire da protagonista fino a fine stagione. Soprattutto nel Lombardia». E' comunque il caso di analizzare i termini di questa sua superiorità, ovvero stabilire dove i meriti del campione incontrano i demeriti degli avversari che in questa occasione erano tanti e, a parole almeno, agguerriti. A parte lo sfortunato Konishev, ruzzolato in bagno mentre stava lasciando l'albergo (frattura allo scafoide), c'erano Chiappucci, Chioccioli, Argentili, Fondriest, Ghirotto, Cassani e una troupe d'Oltralpe nella quale si segnalavano Jalabert, Hampsten, Mottet, Hodge, Roosen. Chi non s'è ritirato (Argentin e Mottet), ha accusato pesanti cappotti. Il Giro deU'Emilia, accomunato alla Coppa Placci di oggi, nel Memoria! del compianto collega Ermanno Mioli, era stato un po' addolcito nella parte finale. Al posto del San Luca, la difficoltà più impegnativa era costituita dal Monte Donato (km 4,3) da salire quattro volte. C'erano le premesse perché tutto dovesse essere deciso nel circuito conclusivo. Ed infatti al primo passaggio da Bologna il gruppo di testa (una trentina di unità) si presentava compatto. Gotti, l'australiano Hodge e lo spagnolo Ahedo prendevano poco margine al primo passaggio dal Gran Premio della Montagna, poi nella seconda tornata Bugno rompeva gli indugi vanificando l'inseguimento di Jeker, Hampsten ed altri fra i quali Cassani, Chioccioli, Ghirotto, Jalabert (che cadeva in discesa ma riprendeva). Il campione del mondo insisteva ed aumentava il vantaggio che si stabilizzava sul minuto mentre alle sue spalle insistevano nella caccia soltanto Cassani, Imboden e Hodge. Una passerella trionfale per un campione che ha onorato come meglio non avrebbe potuto la maglia iridata. Domani il bis nella Coppa Placci? Forse non si può chiedergli tanto, ma da un campione così ci si può anche aspettare qualsiasi sorpresa. Mario Brunelli Ordine d'arrivo: 1. Bugno km 201 in 4h47' alla media di 42,180 km/h; 2. Cassani a 50"; 3. Hodge; 4. Imboden; 5. Jeker a l'IO ; 6. Hampsten; 7. Jalabert a l'55"; 8. Bottaro; 9. Zamana; 10. Tonkov. Per Bugno iridato un nuovo successo
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