Così il Tg1 ha «sfiduciato» Bruno Vespa di Bruno Vespa

Così il Tg1 ha «sfiduciato» Bruno Vespa L'esito del referendum dei giornalisti sul direttore: 79 contro, 66 a favore e 2 astenuti Così il Tg1 ha «sfiduciato» Bruno Vespa / vincitori: a ottobre cadranno altre 2 teste ROMA. Ammutinamento. La redazione del Tgl ha tolto la fiducia al suo direttore. Contro Vespa: 79. Per Vespa: 66. Astenuti: 2. «E' una piccola pietra che farà venir giù la valanga: prima della fine di ottobre cadranno tutti e tre i direttori dei telegiornali Rai», gridano i vincitori senza più ritegno, tenuti a bada dal diplomatico Giulio Borrelli, presidente del comitato di redazione del Tgl. Su un foglio di carta si erano già preparate due tracce di risposta, una in caso di vittoria e l'altra di sconfitta. Ce le espone tutte e due. Sconfitta: «Abbiamo vinto comunque». Vittoria, che è poi quella che vale: «Il referendum aveva un valore solamente simbolico, lo sappiamo bene. Il giornale va avanti, ma consiglio d'amministrazione e direttore generale dovranno tener conto di questo risultato, affinché il Tgl sia sempre più equilibrato, completo e problematico». Borrelli si infila la cravatta, recupera la biro che aveva lanciato in aria al momento dell'annuncio e corre al giornale, dove lo aspetta una redazione in festa. «Calma, però - avverte -. Io voglio tutelare tutti, anche chi ha votato per il direttore». Sia lui che Vespa hanno aspettato a casa l'esito del referendum, restando in contatto continuo con i loro uomini presenti in redazione. Lo spoglio è avvenuto nella stanzetta del Tg7, davanti a una ventina di redattori. Maria Luisa Busi, brava e prudente, è uscita dalla stanza al momento della proclamazione del verdetto. Non si sa mai. E adesso, che succede? «La redazione si è spaccata», geme Enrico Messina, il vicedirettore vicario coinvolto con Vespa nel pronunciamento dei giornalisti. Domani il comitato di redazione: manderà una lettera aperta al direttore generale Pasquarelli, il quale, da Parma, ha già fatto sapere che l'iniziativa senza precedenti dei giornalisti del tg democristiano non comporta alcuna conseguenza giuridico-contrattuale. Dal punto di vista politico, però, la posizione di Vespa non ne esce certo ingigantita. Ma in questo momento, con un quadro politico così confuso e un consiglio di amministrazione da rifondare, la Rai non può permettersi crisi al vertice e meno che mai sostituzioni affrettate. Pasquarelli cercherà di mediare, convocando i ribelli intorno a un tavolo per ascoltare le loro richieste. Ma Vespa accetterà di diventare un direttore «condizionato»? Impossibile anche un avvicendamento interno. Se affoga Vespa, Messina ne segue la sorte. E Federico Sciano e Angela Buttigliene si sono bruciati, mettendosi dalla parte dei ribelli. Soluzioni alternative non se ne vedono. Al massimo, un paio di nomi: il direttore del «Mattino», Pasquale Nonno, e Piervincenzo Porcacchia, direttore del Gr2, un forlaniano gradito alla sinistra de. [m. gra.l Il direttore Tgl ha atteso a casa lo spoglio delle schede. Poi festa in redazione Tiziana Ferrano (a destra) uno dei volti più popolari tra le giornaliste del Tg I Dall'alto in basso Angela Buttigliene e Lilli Gruber

Luoghi citati: Messina, Parma, Roma