Ha ucciso 5 volte Prove schiaccianti di Angelo Conti

Ha ucciso 5 volte Prove schiaccianti Incontro in Procura tra giudici e carabinieri per i delitti di Rambo Ha ucciso 5 volte Prove schiaccianti Il delitto è insoluto? Appioppiamolo a Rambo. Sembra diventato un gioco, piuttosto rischioso però. Voci ed illazioni che escono copiose, anche dagli uffici giudiziari, traggono conforto da un presupposto banale: per pensare ad Arrigo Candela non è necessario un movente, visto che l'ex guardia giurata avrebbe sparato spesso senza un perché. Anche per far luce su questa situazione confusa, ieri pomeriggio c'è stato un incontro fra il colonnello Cirese, comandante provinciale dell'Arma, ed il sostituto procuratore Marabotto. Accuse credibili. Si riferiscono a cinque delitti. Rambo ha senza dùbbio alcuno ucciso a Redon (17 agosto '92) il poliziotto Michel Macè (colto quasi in flagrante, riconosciuto da testi, inchiodato dalla pistola: processo fra 1-2 mesi); quasi certamente, nel gennaio '92, Calmine Gatta (si conoscevano, c'è un movente passionale ed anche una teste-chiave, oltre a riscontri per l'arma) e, nel settembre '91, il fiorista Emiliano Cocco a Barge (lo dice laterizia balistica della Beretta 9x21 sequestrata a Baldissero); molto probabilmente anche i coniugi Pilone il mese successivo (la perizia del fucile lascerebbe pochi dubbi). E i moventi? Per il poliziotto l'esigenza di fuggire dopo la rapina, per Gatta forse una storia di gelosia. Nessuno per Cocco. Intanto ieri si è però aperto lo spiraglio di un movente per l'omicidio dei Pilone: Arrigo Candela, naturalista estremo, era solito girovagare per i boschi e controllare se i cercatori di funghi avevano i regolari permessi. Spesso erano nate discussioni, anche perché non aveva titoli per compiere questa operazione. I Pilone, che stavano raccogliendo funghi, potrebbero essere stati sottoposti ad un controllo del genere: di qui la reazione. Forti sospetti. Riguardano altri due omicidi. E' considerata infatti possibile la sua partecipazione all'omicidio di filicina Bruggiafreddo e Aldo Bruno, la coppia di amanti freddata nel camper di Crissolo. Qui tutto si regge su riscontri indiziari, comunque importanti. In primo luogo il «modus operandi», la mancanza di una logica, l'atto folle. In secondo luogo il tipo di arma usata: una 357 Magnum. Candela ne possedeva una, in quel periodo, e ne denunciò subito dopo la scomparsa; Infine c'è un terzo riscontro, non meno importante: fra il bosco di Crissolo e la piazzola fra Barge e Paesana, dove fu ucciso il fioraio, ci sono appena una decina di chilometri. E si sa che Candela frequentava quei boschi. Indizi labili. I fascicoli di tre delitti sono tornati, proprio in questi giorni, sui tavoli dei carabinieri. Ma solo per cercare riscontri che non esistono ancora. Quello di Marina Zaio, Barbara Fabi e Lorenzo Bertini. La prima, una prostituta tori- nese, uccisa a coltellate nel marzo '92 a San Marzano d'Asti. La seconda un'altra prostituta torinese, assassinata nell'ottobre '89 a Bibiana, con un colpo di pistola. Il terzo un tranquillo studente che si era affacciato al suo balcone nel marzo '91. Smentita. Non c'è invece nessuna relazione fra Arrigo Candela e l'omicidio delle ami¬ che Maria Teresa Bonvantura e Giovanna Barbero, di Canelli. Il sostituto procuratore di Asti, Bozzola, ha smentito una nota diffusa l'altro ieri dell'agenzia Ansa e ripresa subito in Francia, che attribuiva a Rambo anche questa impresa. Per le due ragazze si indaga su un'altra pista. Angelo Conti Una nuova pista per l'omicidio dei coniugi Pilone Sorpresi dal Candela senza tessera a cercare funghi forse hanno reagito e sono stati uccisi Arrigo Candela nelle sequenze del filmato durante la rapina in Francia