Vanoni: mi perseguitano lettere anonime in rima

Vanoni: mi perseguitano lettere anonime in rima Il caso della cantante al Costanzo Show Vanoni: mi perseguitano lettere anonime in rima Chi le manda, un uomo o una donna? «Una persona che un tempo era amica» ROMA. Ornella Vanoni è perseguitata da lettere anonime diffamatorie. Calunnie indirizzate non solo a lei ma anche ai suoi amici e conoscenti. Lo ha raccontato lei stessa l'altra sera sul palcoscenico del «Costanzo show». Un continuo stillicidio d'angoscia e la luminosità della sua «Stella nascente» (è il titolo del suo ultimo l.p.), appare offuscata da ombre maligne. Ornella confida a Costanzo e ad una platea prima smarrita, poi incuriosita e quindi commossa, come si può restare invischiati psicologicamente in pericolose amicizie. Fin qui, sembra una banale dichiarazione salottiera. Si sa, degli amici è bene non fidarsi troppo. Ma subito la vicenda si disegna a contorni angoscianti, da psicoanalisi. «Ero in una fase depressiva della mia vita e avevo accettato questa falsa amicizia». Chi c'è passato sa che cosa significa: in quei momenti uno si aggrappa ad una mano, un sorriso, una disponibilità affettiva. «Ebbene questa amicizia mi ha procurato guai che durano ancora oggi: continue lettere anonime calunniatrici. Ignorarle resta l'unica difesa». Il sornione Costanzo le chiede: «Ma il responsabile è uomo o donna?». La Vanoni risponde: «E' una persona». Le telefonate al nostro giornale il giorno dopo dimostrano per il «caso Vanoni» un interesse morboso: «Ma che cosa è successo davvero ad Ornella?», «Sembra che dietro ci sia qualcosa che non è stato spiegato». Una decina d'anni fa Ornella Vanoni presentava alle conferenze stampa una certa sua segretaria, e allora erano in molti a dire che più che una segretaria la giovane che l'accompagnava sembrava una terapeuta. Ornella Vanon Abbiamo rintracciato ieri Ornella Vanoni per saperne qualcosa di più. Era un'amicizia vera? «Un'amicizia decennale». Uomo o donna? «Non l'ho detto da Costanzo e non lo dico ora per non incorrere in guai con la legge». Come può farla smettere? «Bisognerebbe interessare la polizia». E invece lei? «Io come ho detto le ignoro e basta». Ma perché mai una persona s'infilerebbe dentro una spirale del genere? «Per schizofrenia. E' una malattia. Comunque non sono la prima e non sarò l'ultima a ricevere lettere anonime». Questa però insiste troppo. «Sì, e non smette. L'ultima lettera è di 25 giorni fa. In questa persona deve essere avvenuta una specie d'identificazione in me. Io sono lei...». Innamoramento? «Identificazione. Sono andata da Costanzo per dimostrare che non bisogna darle importanza. Le lettere le straccio. Così il loro tentativo naufraga di fronte alla mia indifferenza». A mistero resta. Possiamo soltanto immaginare mentre questa/o psicolabile perseguita la Vanoni con lettere diffamatorie, scritte in rima. Per farsi solo notare? O verosimilmente la spinta può essere un folle desiderio di felicità (onnipotenza), che la porta a vivere al di sopra dei suoi mezzi psicologici. Oscar Wilde diceva: «Il piacere è l'unica cosa per cui si dovrebbe vivere. Niente invecchia come la felicità». Se per quella persona sono parole di verità, le persecuzioni finiscono. Nevio Boni Ornella Vanoni

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