Il mito sfida le crisi Record di vendite nel '91

Il mito sfida le crisi Record di vendite nel '91 Il mito sfida le crisi Record di vendite nel '91 BRUXELLES DAL NOSTRO INVIATO «Enzo Ferrari, ai tempi della guerra del Kippur, diceva: ci saranno sempre nel mondo 1500 matti che vorranno avere un prodotto unico come il nostro». La battuta è riferita con un sorriso da Luca Montezemolo accennando ai difficili momenti che stiamo attraversando. In realtà, da allora i matti hanno continuato a crescere e questa industria dei sogni che si chiama Ferrari ha venduto nello scorso anno 4487 granturismo. Un record. Il fatturato ha superato i 658 miliardi e il 75% della produzione è finito all'estero, a tutto vantaggio della nostra bilancia economica. Un miracolo all'italiana, se così intendiamo la voglia di lavorare, e di lavorare bene, la capacità professionale, la rapidità di esecuzione, la fantasia. In campo industriale la Ferrari rimane una piccola entità se si guarda ai volumi. Ma se parliamo di qualità e di prestigio, lo stabilimento nato a Maranello, sulla statale che reca all'Abetone, nella piana emiliana un tempo ricca di vigneti di lambnisco e ora punteggiata da fabbriche di ceramica, costituisce un fenomeno straordinario: tecnologie avanzatissime, esperienze fornite dalle competizioni, manualità artigianale si fondono per creare gioielli preziosi, da collezione. Gli inglesi definiscono le Ferrari «car symbol», vetture simbolo. Come le Rolls-Royce. In questa espressione c'è il condensato di tutto quello che le macchine con il piccolo marchio del Cavallino Rampante rappresentano, al di là del loro valore materiale. Macchine di re e regine, di attori e stelle del cinema, ma anche di professionisti, di imprenditori e dirigenti appassionati di auto. In una civiltà come la nostra, che tende all'appiattimento di ogni valore, è bello immaginare che una «Ferrari made in Italy» appartenga quasi a un mondo diverso. Un mondo creato a poco a poco, con molto coraggio e tra mille problemi, da Enzo Ferrari che nel 1946 lasciò l'attività di pro- duttore di macchine utensili, avviata durante la guerra, per fondare una marca che sarebbe diventata famosa e, per molti aspetti, unica, unendo l'attività sportiva a quella industriale. «L'automobile per l'uomo è una conquista di libertà. Non si può fare a meno di amarla»: frase che Ferrari ripeteva spesso. Dalle tre vetture costruite nel 1947 alle oltre 4000 di oggi: in totale oltre 60 mila quelle vendute. Quota cento fu superata nel '57, mille nel '71, duemila nel '79, tremila nell'85. Una storia raccontata in tutte le lingue, in decine di volumi, in migliaia di articoli, mescolando l'uomo Ferrari, il fascino delle corse e quello dei gioielli meccanici per i vip. «Quando guido una Ferrari di Formula 1 o da granturismo mi sembra di avere tra le mani un pezzetto di leggenda» disse una volta Jackie Ickx, pilota del Cavallino negli Anni Settanta. Vetture da sogno, vetture capaci di evocare atmosfere e personaggi. Vetture eleganti e poderose, vestite con misura e fantasia da un carrozziere come Pininfarina. «Progettare una Ferrari pone di fronte a problemi molto impegnativi in senso creativo e molto ardui in senso tecnico» sottolinea Pininfarina. Metallo, cuoio, motori possenti, voglia di velocità. Naturalmente, le Ferrari - e lo dimostra in modo evidente la nuova 456 GT - si sono evolute nel tempo, rimanendo sempre fedeli alla tradizione ma offrendo con le prestazioni anche la sicurezza, il confort, il rispetto per l'ambiente, l'affidabilità, il piacere di una guida che può essere sportiva ma anche rilassata. Una rincorsa senza limiti, perché - affer- mano a Maranello - «ogni nuova Ferrari deve superare U modello che l'ha preceduta». «Provincia indipendente» nel Gruppo Fiat (la Ferrari entrò nell'orbita di Torino nel 1969), la Casa modenese in questi anni ha investito centinaia di miliardi per perfezionare i propri impianti. Entro pochi mesi saranno completati i nuovi settori riservati alla fonderia, ai materiali compositi, ai motori. Duemila i dipendenti, sei i modelli in listino, dalla 348 alla 512 TR, con propulsori a 8 e 12 cilmdri, potenze non inferiori ai 295 Cv e velocità (un dato che oggi va inteso come espressione aelle potenzialità del modello) da 255 km/h in su. GTO, Testarossa, 166 Superleggera, 500 Mondial, 250 Le Mans, F40. Nomi e macchine entrate nella favola dell'automobilismo. E con la 456 GT la leggenda continua. Enzo Ferrari è scomparso quattro anni fa, ma le sue idee e la sua volontà di primeggiare e di distinguersi rimangono nelle auto del Cavallino e nella Ferrari. [m. fe.] Alta tecnologia fascino e classe per vincere la corsa del mercato Di fianco Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari. Sopra l'interno della nuova vettura della casa modenese

Persone citate: Enzo Ferrari, Jackie Ickx, Luca Montezemolo, Metallo, Pininfarina, Rolls

Luoghi citati: Abetone, Bruxelles, Maranello, Torino