La rabbia via radio

La rabbia via radio La rabbia via radio Filo diretto con Del Turco ROMA. «Del Turco, come è possibile che in un Paese democratico una fetta della popolazione paghi le tasse su quanto effettivamente guadagna, mentre per l'altra fetta ci si affida alla sua presunta onestà?» «Signora, è il nodo di questa manovra: in Italia la gente è consapevole dei problemi, ma non sopporta l'iniquità. In questa manovra, il legislatore per i lavoratori dipendenti usa il presente e il futuro, "danno-daranno", e per gli autonomi il condizionale "dovrebbero dare"». Filo diretto ieri mattina a «Italia Radio» tra Ottaviano del Turco, segretario generale aggiunto della Cgil e il popolo degli arrabbiati. Operai, pensionati, studenti, impiegati, rappresentanti di quella schiera di italiani che pagheranno la manovra senza facili scappatoie. Non tirano bulloni in piazza, ma vogliono farsi sentire. Ansie e una valanga di critiche piovono via etere, senza risparmiare il sindacato, ma tutti prendono le distanze dai violenti. E Del Turco risponde con voce suadente, ma anche con parole dure: «Posso capire i dissensi, ma Gara- vini aveva il dovere politico e morale di solidarizzare con Trentin: non l'ha fatto, ed è stata una prova di meschinità personale». Telefona un bancario di Genova: «Arrivo da un'assemblea dove tutti applaudivano quelli che vi attaccavano. Dovete avere più coraggio e dire che il governo Amato, colpendo sanità e pensioni, sta togliendo dignità ai lavoratori». Del Turco: «Ma noi siamo gli unici ad aver detto sempre la verità, anche l'anno scorso, quando avevamo giudicato la Finanziaria "falsa", ma c'erano le elezioni vicine...». C'è chi è scandalizzato per le cose dette la sera prima da Amato su Canale 5: «E lui che ci dà le bullonate in faccia: ma come fa a parlare di sanità colabrodo? I colabrodi sono i miliardi che si è intascato Scotti per l'Irpinia, sono i terreni comprati da Andreotti negli Usa...» Del Turco: «Ho detto ad Amato: vedrai, pagherai anche per colpe non tue». La classe operaia non solo non va più in paradiso ma si sente anche abbandonata. «Del Turco, sono in pensione da un anno e prendo poco più di un milione, ma l'Inps mi ha già annunciato 2 "tagli": non stupiamoci della rabbia, dei cobas». «Certo, la cultura dei cobas "prendi i soldi e scappa", alla Woody Alien, è più facile, ma il sindacato deve pensare agli interessi generaU». Un altro depreca l'attacco allo Stato sociale. Del Turco: «un vero Stato sociale non l'abbiamo mai costruito, semmai c'è stata la politica della mancia». Domina lo scetticismo: «Più volte abbiamo accettato sacrifici per risanare questo Paese: bel risultato!». Stefanella Campana Ottaviano Del Turco

Luoghi citati: Genova, Italia, Roma, Usa