Mai nessun sospetto

Mai nessun sospetto Mai nessun sospett o \;Parla il fidanzato della figlia Era l'8 agosto 1991 quando Graziano Bauso è stato ucciso da moglie e figli e chiuso nel congelatore della cucina, nella sua cascina di None. Tre giorni dopo, 11 agosto, la figlia Franca Maria, mancata ragioniera con un lavoro alla birreria del paese, è partita in vacanza: una settimana a Riccione con il fidanzato, Pier Luigi Cannarozzo, 24 anni, di Vinovo, muratore nell'impresa edile del padre. La sua prima «vera» vacanza. «Ho 20 anni, ma la mia vita è ^cominciata tredici mesi fa», ha confidato ai carabinieri che lunedì l'hanno arrestata con il resto della famiglia: omicidio volontario aggravato da rapporti di parentela. Accovacciato sul divano a fiori, nella villetta di frazione Tetti Rosa, Pier Luigi abbassa la testa: «Ha ragione lei, nonostante tutto: con quell'uomo in casa vivevano in un clima di terrore. Tutti a None possono confermarlo». E in questa intervista-sfogo, racconta i tre anni trascorsi accanto a Franca. «Quando ci siamo mes¬ si insieme, ci siamo fatti una promessa: non avremmo nascosto nulla l'uno all'altra. Quando lunedì ho saputo dalla tivù quello che era successo, il mondo mi è crollato adosso: Franca aveva escluso quel fatto dalla nostra promessa». Si sono conosciuti in un cantiere, Pier Luigi e Franca. «Lavoravo alla villetta che si affaccia sulla sua cascina. La vedevo in cortile, così bella e fragile, con una grande voglia di vivere. Usciva poco. E quelle poche volte che usciva, piangeva. Praticamente non passava giorno senza che il padre la picchiasse. Si scatenava per i motivi più ignobili. Ricordo che quando Franca è tornata a casa con i capelli tagliati a caschetto, è stata messa in punizione per un mese: il padre l'ha segregata in casa. Era violento anche con la moglie: "Se non avessi i figli, lo denuncerei e mi separerei", mi disse un giorno che lui era fuori. Temeva che neanche i carabinieri sarebbero riusciti ad allontanar¬ lo da lei». «Per frequentarmi, Franca doveva raccontare al padre che andava all'oratorio. Lui le imponeva di indossare gonne lunghe e di non truccarsi: e lei si cambiava solo quando saliva sulla mia auto. Si passava un filo di rossetto sulle labbra, si metteva due orecchini e piangeva, piangeva. Quando la riaccompagnavo, lasciavo l'auto all'incrocio e proseguivo a piedi. E' stato durante una di quelle passeggiate che ho conosciuto il padre. Dopo avermi squadrato le ha domandato: "Chi è quello?". E lei, con la voce strozzata: "Un mio amico, si chiama Pier Luigi". Poi se n'è andata con lui». Agosto 1991: Graziano Bauso scompare improvvisamente. Pier Luigi, che cosa ricorda di quel periodo? Possibile che il comportamento di Franca non l'abbia insospettita? «Ma no, anzi. In fondo la fuga era credibile. Per certi versi poteva anche spiegare il perché di certi atteggiamenti in famiglia. Una cosa è certa: da quel giorno, Franca, sua madre Grazia, suo fratello Vito sono come rinati. Franca è andata a lavorare in birreria. Vito l'abbiamo preso cori noi nell'impresa edile: l'anno scorso è pure venuto a giocare con me nella squadra di Tetti Rosa. La mamma ha continuato ad andare a lavorare alla Fiat di Rivalta. E a prendere, la prima domenica di ogni mese, il pullman che da None porta i fedeli a fare esercizi spirituali al santuario di San Damiano . di Piacenza». Dicono i carabinieri che sciacalli e ricattatori avevano fatto ripiombare la famiglia Bauso in un clima infernale. L'ha avvertito? «Non ho mai visto estranei in quella casa. Di tanto in tanto arrivavano telefonate che, a ripensarci oggi, erano ben strane: la madre di Franca saliva in camera per rispondere e, quando scendeva, diceva che avevano riattaccato. Ma che motivo avevo di prestarci attenzione? Mi dicevo: cose che capitano...». E adesso? Pier Luigi, che cosa vorrebbe dire a Franca? «Vorrei farle sapere che le sono vicino. Dirle che l'amo. Per me nulla è cambiato. Tempo fa ci siamo detti che, quando lei avrebbe compiuto 25 anni, avremmo fatto un figlio. Ditele che l'aspetto». Gianni Aimand-Pilon li fidanzato di Franca, Pier Luigi Cannarozzo: «Ditele che l'amo e che l'aspetto» Mai nessun sospetto Mai nessun sospett o \;Parla il fidanzato della figlia Era l'8 agosto 1991 quando Graziano Bauso è stato ucciso da moglie e figli e chiuso nel congelatore della cucina, nella sua cascina di None. Tre giorni dopo, 11 agosto, la figlia Franca Maria, mancata ragioniera con un lavoro alla birreria del paese, è partita in vacanza: una settimana a Riccione con il fidanzato, Pier Luigi Cannarozzo, 24 anni, di Vinovo, muratore nell'impresa edile del padre. La sua prima «vera» vacanza. «Ho 20 anni, ma la mia vita è ^cominciata tredici mesi fa», ha confidato ai carabinieri che lunedì l'hanno arrestata con il resto della famiglia: omicidio volontario aggravato da rapporti di parentela. Accovacciato sul divano a fiori, nella villetta di frazione Tetti Rosa, Pier Luigi abbassa la testa: «Ha ragione lei, nonostante tutto: con quell'uomo in casa vivevano in un clima di terrore. Tutti a None possono confermarlo». E in questa intervista-sfogo, racconta i tre anni trascorsi accanto a Franca. «Quando ci siamo mes¬ si insieme, ci siamo fatti una promessa: non avremmo nascosto nulla l'uno all'altra. Quando lunedì ho saputo dalla tivù quello che era successo, il mondo mi è crollato adosso: Franca aveva escluso quel fatto dalla nostra promessa». Si sono conosciuti in un cantiere, Pier Luigi e Franca. «Lavoravo alla villetta che si affaccia sulla sua cascina. La vedevo in cortile, così bella e fragile, con una grande voglia di vivere. Usciva poco. E quelle poche volte che usciva, piangeva. Praticamente non passava giorno senza che il padre la picchiasse. Si scatenava per i motivi più ignobili. Ricordo che quando Franca è tornata a casa con i capelli tagliati a caschetto, è stata messa in punizione per un mese: il padre l'ha segregata in casa. Era violento anche con la moglie: "Se non avessi i figli, lo denuncerei e mi separerei", mi disse un giorno che lui era fuori. Temeva che neanche i carabinieri sarebbero riusciti ad allontanar¬ lo da lei». «Per frequentarmi, Franca doveva raccontare al padre che andava all'oratorio. Lui le imponeva di indossare gonne lunghe e di non truccarsi: e lei si cambiava solo quando saliva sulla mia auto. Si passava un filo di rossetto sulle labbra, si metteva due orecchini e piangeva, piangeva. Quando la riaccompagnavo, lasciavo l'auto all'incrocio e proseguivo a piedi. E' stato durante una di quelle passeggiate che ho conosciuto il padre. Dopo avermi squadrato le ha domandato: "Chi è quello?". E lei, con la voce strozzata: "Un mio amico, si chiama Pier Luigi". Poi se n'è andata con lui». Agosto 1991: Graziano Bauso scompare improvvisamente. Pier Luigi, che cosa ricorda di quel periodo? Possibile che il comportamento di Franca non l'abbia insospettita? «Ma no, anzi. In fondo la fuga era credibile. Per certi versi poteva anche spiegare il perché di certi atteggiamenti in famiglia. Una cosa è certa: da quel giorno, Franca, sua madre Grazia, suo fratello Vito sono come rinati. Franca è andata a lavorare in birreria. Vito l'abbiamo preso cori noi nell'impresa edile: l'anno scorso è pure venuto a giocare con me nella squadra di Tetti Rosa. La mamma ha continuato ad andare a lavorare alla Fiat di Rivalta. E a prendere, la prima domenica di ogni mese, il pullman che da None porta i fedeli a fare esercizi spirituali al santuario di San Damiano . di Piacenza». Dicono i carabinieri che sciacalli e ricattatori avevano fatto ripiombare la famiglia Bauso in un clima infernale. L'ha avvertito? «Non ho mai visto estranei in quella casa. Di tanto in tanto arrivavano telefonate che, a ripensarci oggi, erano ben strane: la madre di Franca saliva in camera per rispondere e, quando scendeva, diceva che avevano riattaccato. Ma che motivo avevo di prestarci attenzione? Mi dicevo: cose che capitano...». E adesso? Pier Luigi, che cosa vorrebbe dire a Franca? «Vorrei farle sapere che le sono vicino. Dirle che l'amo. Per me nulla è cambiato. Tempo fa ci siamo detti che, quando lei avrebbe compiuto 25 anni, avremmo fatto un figlio. Ditele che l'aspetto». Gianni Aimand-Pilon li fidanzato di Franca, Pier Luigi Cannarozzo: «Ditele che l'amo e che l'aspetto»

Persone citate: Bauso, Graziano Bauso, Pier Luigi Cannarozzo, Pilon, Tetti Rosa

Luoghi citati: None, Piacenza, Riccione, Rivalta, Vinovo, Vito