Quando la satira dice basta a Craxi e Occhetto di Piero Soria
Quando la satira dice basta a Craxi e Occhetto Un nuovo settimanale in edicola: l'obiettivo non sarà più il Palazzo, ma la tv (ed il cinema) Quando la satira dice basta a Craxi e Occhetto Sulle ceneri del defunto Satyricon nasce oggi II Giovedì ROMA IORGIO Fasan e l'allegra compagnia (quel che ne resta, molti sono finiti su ÌCuore) del Satyricon di Repubblica sono approdati al Giovedì, un nuovo settimanale di satira in edicola da oggi. Tra tanti nomi, spiccano quelli di Patrizio Roversi, Syusy Blady, Disegni & Caviglia, Gaio Fratini, Leonardo Cemak, Giorgio Cavallo, Giuliano, Moimir Jezek e Gualtiero Skiaffino. Ospiti d'onore: Altan e Staino. La novità è grande: c'è l'abbandono della politica come bersaglio obbligatorio. Dice Fasan: «I Craxi, gli Occhetto, gli Spadolini hanno fatto il loro tempo. La gente, come dimostra l'attuale scollamento tra cittadini e partiti, ne ha abbastanza dei soliti nomi. A loro dedicano solo lacrime: non riescono nemmeno più a riderci su. Quindi, basta col Palazzo. Addio alle ideologie. Le prime pallottole sono per Mia e Woody». E, per giustificare questo proclama, Il Giovedì rivolge il mirino da un'altra parte: contro la televisione e contro il cinema, i due moloch che invadono le case quando gli ideali della politica vengono a mancare. Il prezzo, lì per lì, non fa poi molto ridere: 8900 lire. Ma c'è una spiegazione. «Ogni numero regala un cult movie, un film da cineteca. Incominciamo con UAngelo azzurro e continueremo con II grande dittatore, Io ti salverò e Tempi moderni - continua Fasan -. Facciamoci due conti in tasca: una cassetta oggi costa dalle 14 alle 60 mila lire ed ha appiccicata sopra soltanto un'etichetta con quattro righe. Noi, attorno, gli mettiamo dodici pagine di divertimento. Non fatto solo di vignette, battute e strisce irriverenti: ci occupiamo anche di controinformazione. Di quelle notizie che tutti conosciamo nel giro, ma che nessuno osa pubblicare». Un esempio? «La controintervista a Funari. Uno che riceve la telefonata di Guglielmi che gli dice no, grazie mentre il nostro redattore è con lui». E poi? ' «Un Ferrara d'annata: beccato in Germania a torso nudo, tra i poliziotti che lo arrestano. Naturalmente non è lui, ma, giuro, è venuto molto meglio che in un fotomontaggio». Piero Soria La testata de «Il Giovedì» con i richiami di prima pagina A lato: un particolare all'interno Quando la satira dice basta a Craxi e Occhetto Un nuovo settimanale in edicola: l'obiettivo non sarà più il Palazzo, ma la tv (ed il cinema) Quando la satira dice basta a Craxi e Occhetto Sulle ceneri del defunto Satyricon nasce oggi II Giovedì ROMA IORGIO Fasan e l'allegra compagnia (quel che ne resta, molti sono finiti su ÌCuore) del Satyricon di Repubblica sono approdati al Giovedì, un nuovo settimanale di satira in edicola da oggi. Tra tanti nomi, spiccano quelli di Patrizio Roversi, Syusy Blady, Disegni & Caviglia, Gaio Fratini, Leonardo Cemak, Giorgio Cavallo, Giuliano, Moimir Jezek e Gualtiero Skiaffino. Ospiti d'onore: Altan e Staino. La novità è grande: c'è l'abbandono della politica come bersaglio obbligatorio. Dice Fasan: «I Craxi, gli Occhetto, gli Spadolini hanno fatto il loro tempo. La gente, come dimostra l'attuale scollamento tra cittadini e partiti, ne ha abbastanza dei soliti nomi. A loro dedicano solo lacrime: non riescono nemmeno più a riderci su. Quindi, basta col Palazzo. Addio alle ideologie. Le prime pallottole sono per Mia e Woody». E, per giustificare questo proclama, Il Giovedì rivolge il mirino da un'altra parte: contro la televisione e contro il cinema, i due moloch che invadono le case quando gli ideali della politica vengono a mancare. Il prezzo, lì per lì, non fa poi molto ridere: 8900 lire. Ma c'è una spiegazione. «Ogni numero regala un cult movie, un film da cineteca. Incominciamo con UAngelo azzurro e continueremo con II grande dittatore, Io ti salverò e Tempi moderni - continua Fasan -. Facciamoci due conti in tasca: una cassetta oggi costa dalle 14 alle 60 mila lire ed ha appiccicata sopra soltanto un'etichetta con quattro righe. Noi, attorno, gli mettiamo dodici pagine di divertimento. Non fatto solo di vignette, battute e strisce irriverenti: ci occupiamo anche di controinformazione. Di quelle notizie che tutti conosciamo nel giro, ma che nessuno osa pubblicare». Un esempio? «La controintervista a Funari. Uno che riceve la telefonata di Guglielmi che gli dice no, grazie mentre il nostro redattore è con lui». E poi? ' «Un Ferrara d'annata: beccato in Germania a torso nudo, tra i poliziotti che lo arrestano. Naturalmente non è lui, ma, giuro, è venuto molto meglio che in un fotomontaggio». Piero Soria La testata de «Il Giovedì» con i richiami di prima pagina A lato: un particolare all'interno
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