Il Tg5 beffato dalle cosche di P. Cor.

Il Tg5 beffato dalle cosche «Infortunio» per le news di Berlusconi. Mentana: non sono pentito Il Tg5 beffato dalle cosche «Morto Riina, preso Santapaola», ma è tutto falso MILANO. Prima notizia: a Palermo sarebbe morto il capo dei capi, Totò Riina (falso). Seconda notizia: a Catania sarebbe stato arrestato il superlatitante Nitto Santapaola (falso). Terza notizia: a Firenze, dura contestazione a Bruno Trentin (vero, finalmente). E' un record mediale, quello stabilito l'altra sera dal Tg5, edizione delle ore 20, ascolto 4 milioni e 732 mila telespettatori. Un record a testa in giù, che Enrico Mentana, direttore del telegiornale targato Fininvest, prende con filosofia: «Infortunio? Ma no. Ab: biamo detto chiaro che si trattava di voci non confermate. Riguardavano i personaggi di maggior spicco della mafia, potevamo ignorarle?». Ignorarle, magari no, verificarle, forse. Niente da fare: «Non sono pentito di avere dato conto di quelle voci», insiste Enrico Mentana, e in un lampo ricostruisce la storia della doppia bufala. E andata così: per tutto il pomeriggio, da Palermo, arrivavano voci di sviluppi clamorosi sul fronte mafia. Una operazione in corso, un arresto eccellentissimo, una scoperta cruciale. «Io purtroppo non ero in redazione dice Mentana -. La conduzione è toccata a Lamberto Sposini». Sposini, l'imperturbabile, racconta: «Abbiamo deciso tutto all'ultimo minuto. Ci chiama Salvo Sottile, il nostro corrispondente da Palermo, per informarci che si fanno i nomi di Riina e Santapaola. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma le voci sono molto insistenti. Decidiamo di aprire il tg con il collegamento». Chiederete scusa agli ascoltatori? Mentana, forse forte anche del successo raccolto dal Tg5 in questi primi mesi, tanto da arrivare in più di un'occasione ad avvicinare come audiance il mitico Tgl, non ci pensa nemmeno: «E perché mai? Abbiamo fatto il nostro lavoro. La notizia non è stata confermata. Succede». Emilio Fede, direttore del Tg4, il telegiornale di Retequattro, lancia appena un'occhiata al video, poi accetta di dire la sua: «Eh, ho saputo del falso scoop», racconta lento. «Cosa ne penso? Preferisco non pensare anche perché non vedo mai il Tg5. Non ho tempo. Per fare un buon telegiornale ci vo- §liono idee e per avere idee isogna lavorare duro. La concorrenza non la guardo, preferisco sbagliare con la mia testa». [p. cor.] Il Tg5 beffato dalle cosche «Infortunio» per le news di Berlusconi. Mentana: non sono pentito Il Tg5 beffato dalle cosche «Morto Riina, preso Santapaola», ma è tutto falso MILANO. Prima notizia: a Palermo sarebbe morto il capo dei capi, Totò Riina (falso). Seconda notizia: a Catania sarebbe stato arrestato il superlatitante Nitto Santapaola (falso). Terza notizia: a Firenze, dura contestazione a Bruno Trentin (vero, finalmente). E' un record mediale, quello stabilito l'altra sera dal Tg5, edizione delle ore 20, ascolto 4 milioni e 732 mila telespettatori. Un record a testa in giù, che Enrico Mentana, direttore del telegiornale targato Fininvest, prende con filosofia: «Infortunio? Ma no. Ab: biamo detto chiaro che si trattava di voci non confermate. Riguardavano i personaggi di maggior spicco della mafia, potevamo ignorarle?». Ignorarle, magari no, verificarle, forse. Niente da fare: «Non sono pentito di avere dato conto di quelle voci», insiste Enrico Mentana, e in un lampo ricostruisce la storia della doppia bufala. E andata così: per tutto il pomeriggio, da Palermo, arrivavano voci di sviluppi clamorosi sul fronte mafia. Una operazione in corso, un arresto eccellentissimo, una scoperta cruciale. «Io purtroppo non ero in redazione dice Mentana -. La conduzione è toccata a Lamberto Sposini». Sposini, l'imperturbabile, racconta: «Abbiamo deciso tutto all'ultimo minuto. Ci chiama Salvo Sottile, il nostro corrispondente da Palermo, per informarci che si fanno i nomi di Riina e Santapaola. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma le voci sono molto insistenti. Decidiamo di aprire il tg con il collegamento». Chiederete scusa agli ascoltatori? Mentana, forse forte anche del successo raccolto dal Tg5 in questi primi mesi, tanto da arrivare in più di un'occasione ad avvicinare come audiance il mitico Tgl, non ci pensa nemmeno: «E perché mai? Abbiamo fatto il nostro lavoro. La notizia non è stata confermata. Succede». Emilio Fede, direttore del Tg4, il telegiornale di Retequattro, lancia appena un'occhiata al video, poi accetta di dire la sua: «Eh, ho saputo del falso scoop», racconta lento. «Cosa ne penso? Preferisco non pensare anche perché non vedo mai il Tg5. Non ho tempo. Per fare un buon telegiornale ci vo- §liono idee e per avere idee isogna lavorare duro. La concorrenza non la guardo, preferisco sbagliare con la mia testa». [p. cor.]

Luoghi citati: Catania, Firenze, Milano, Palermo