La gravidanza, trappola per Bush di Paolo Passarini

La gravidanza, trappola per Bush PRESIDENZIALI USA I democratici di Clinton, promotori della legge: questo è l'uomo che esalta la famiglia La gravidanza, trappola per Bush WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE George Bush sta sperimentando quanto sia amaro diventare il soggetto del famoso proverbio «chi di spada ferisce eli spada perisce». Una decina di giorni fa il Congresso aveva approvato una legge sul «family leave», vale a dire i permessi dei lavoratori per gravi ragioni di famiglia e il Presidente, come aveva già fatto due anni fa quando venne approvata una legge analoga, ha opposto il veto. Il partito democratico, che aveva sostenuto la legge assieme a un pugno di repubblicani, si è trovato così nella condizione di poter attaccare il presidente proprio su quei «valori della famiglia», che erano stati il cavallo di battaglia di Bush alla Convenzione di Houston. Bush si è reso perfettamente conto che stava cadendo in un tranello, ma, non potendo contraddire se stesso, ha esercitato il diritto di veto, sostenendo che la legge danneggia le imprese, con la ininima enfasi possibile, e di notte. Così il suo avversario Bill Clinton ha intro¬ dotto nei ;omizi un passaggio che dice: «Certe decisioni bisognerebbe ivere il coraggio di prenderle olla luce del giorno, quando tutti possono criticarle apertamente». La legge già approvata nei mesi scorsi dal Senato, stabiliva che, nelle imprese con più di 50 addetti, le lavoratrici e i lavoratori possono aver diritto a un massimo di 12 settimane di permesso non pagalo per gravidanza e gravi malatie di un figlio o di un congiunto. Bush ha fatto conoscere scitanto alla fine la sua controproposta,, che prevede fino a 12 settimane di permesso non pagato per .e lavoratrici e i lavoratori celle imprese con più di 500 dipendenti, le quali avrebbero avuto in cambio un credito di imposta di 1200 dollari. Ma la controproposta del Presidente non ha convinto. Attualmente, negli Stati Uniti, non esiste alcuna legge federale che regoli la materia, che è affidata alla comrattazione privata con i dipendenti, impresa per impresa. Secondo uno studio del 1989 del Women Research and Education Institute, soltanto il 37% delle donne che lavorano in imprese con più di 100 dipendenti hanno attualmente diritto a un massimo di 20 settimane di permesso non pagato in caso di gravidanza. Questo significa, in altri termini, che la maggioranza delle donne che lavorano, nel momento in cui iniziano una gravidanza, sono sottoposte al rischio di licenziamento in base a un pretesto qualunque. Solo il 3% ha diritto a permessi pagati. E' evidente che la maggioranza democratica del Congresso ha scelto i tempi dell'approvazione definitiva della legge tenendo conto delle elezioni irnminenti. Ma, rispetto all'opinione pubblica, questo è un aspetto irrilevante della vicenda, che segna un altro colpo all'immagine di Bush. Martedì Clinton ha tenuto un comizio nella cittadina del Michigan dove avrebbe dovuto svolgersi ii primo scontro televisivo tra lui e Bush. E poiché il Presidente aveva fatto cancellare l'impegno in quanto non condivideva le regole fissate per il dibattito, Clinton ha detto: «Io sono qui, Bush si è nascosto». Attorno, la gente alzava cartelli con la scritta «Bush chicken», parola che letteralmente significa «pollo», ma che, in questo caso, va tradotta in italiano come «coniglio», «fifone». In seguito, è stato annullato anche il dibattito che si sarebbe dovuto tenere la settimana prossima a Louisville. James Baker ha avuto un incontro con Ross Perot, mentre si profila il fantasma di un ritorno in corsa del miliardario, i cui sostenitori sono galvanizzati perché Perot ha dichiarato di aver commesso «un errore» a ritirarsi. Il miliardario è comunque iscritto in tutti e 50 gli Stati e, che si presenti o no, può sottrarre a Bush voti decisivi. Nel frattempo, il «Los Angeles Times» ha rivelato che, nel luglio del '91, Bush premette sul presidente della Federai Reserve, Allan Greenspan, il cui primo mandato era scaduto, perché prendesse misure atte a promuovere la crescita e a fargli vincere le elezioni. Paolo Passarini La gravidanza, trappola per Bush PRESIDENZIALI USA I democratici di Clinton, promotori della legge: questo è l'uomo che esalta la famiglia La gravidanza, trappola per Bush WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE George Bush sta sperimentando quanto sia amaro diventare il soggetto del famoso proverbio «chi di spada ferisce eli spada perisce». Una decina di giorni fa il Congresso aveva approvato una legge sul «family leave», vale a dire i permessi dei lavoratori per gravi ragioni di famiglia e il Presidente, come aveva già fatto due anni fa quando venne approvata una legge analoga, ha opposto il veto. Il partito democratico, che aveva sostenuto la legge assieme a un pugno di repubblicani, si è trovato così nella condizione di poter attaccare il presidente proprio su quei «valori della famiglia», che erano stati il cavallo di battaglia di Bush alla Convenzione di Houston. Bush si è reso perfettamente conto che stava cadendo in un tranello, ma, non potendo contraddire se stesso, ha esercitato il diritto di veto, sostenendo che la legge danneggia le imprese, con la ininima enfasi possibile, e di notte. Così il suo avversario Bill Clinton ha intro¬ dotto nei ;omizi un passaggio che dice: «Certe decisioni bisognerebbe ivere il coraggio di prenderle olla luce del giorno, quando tutti possono criticarle apertamente». La legge già approvata nei mesi scorsi dal Senato, stabiliva che, nelle imprese con più di 50 addetti, le lavoratrici e i lavoratori possono aver diritto a un massimo di 12 settimane di permesso non pagalo per gravidanza e gravi malatie di un figlio o di un congiunto. Bush ha fatto conoscere scitanto alla fine la sua controproposta,, che prevede fino a 12 settimane di permesso non pagato per .e lavoratrici e i lavoratori celle imprese con più di 500 dipendenti, le quali avrebbero avuto in cambio un credito di imposta di 1200 dollari. Ma la controproposta del Presidente non ha convinto. Attualmente, negli Stati Uniti, non esiste alcuna legge federale che regoli la materia, che è affidata alla comrattazione privata con i dipendenti, impresa per impresa. Secondo uno studio del 1989 del Women Research and Education Institute, soltanto il 37% delle donne che lavorano in imprese con più di 100 dipendenti hanno attualmente diritto a un massimo di 20 settimane di permesso non pagato in caso di gravidanza. Questo significa, in altri termini, che la maggioranza delle donne che lavorano, nel momento in cui iniziano una gravidanza, sono sottoposte al rischio di licenziamento in base a un pretesto qualunque. Solo il 3% ha diritto a permessi pagati. E' evidente che la maggioranza democratica del Congresso ha scelto i tempi dell'approvazione definitiva della legge tenendo conto delle elezioni irnminenti. Ma, rispetto all'opinione pubblica, questo è un aspetto irrilevante della vicenda, che segna un altro colpo all'immagine di Bush. Martedì Clinton ha tenuto un comizio nella cittadina del Michigan dove avrebbe dovuto svolgersi ii primo scontro televisivo tra lui e Bush. E poiché il Presidente aveva fatto cancellare l'impegno in quanto non condivideva le regole fissate per il dibattito, Clinton ha detto: «Io sono qui, Bush si è nascosto». Attorno, la gente alzava cartelli con la scritta «Bush chicken», parola che letteralmente significa «pollo», ma che, in questo caso, va tradotta in italiano come «coniglio», «fifone». In seguito, è stato annullato anche il dibattito che si sarebbe dovuto tenere la settimana prossima a Louisville. James Baker ha avuto un incontro con Ross Perot, mentre si profila il fantasma di un ritorno in corsa del miliardario, i cui sostenitori sono galvanizzati perché Perot ha dichiarato di aver commesso «un errore» a ritirarsi. Il miliardario è comunque iscritto in tutti e 50 gli Stati e, che si presenti o no, può sottrarre a Bush voti decisivi. Nel frattempo, il «Los Angeles Times» ha rivelato che, nel luglio del '91, Bush premette sul presidente della Federai Reserve, Allan Greenspan, il cui primo mandato era scaduto, perché prendesse misure atte a promuovere la crescita e a fargli vincere le elezioni. Paolo Passarini

Luoghi citati: Houston, Michigan, Stati Uniti, Usa