Un vigile inciampa nel marciapiede rotto

Un vigile inciampa nel marciapiede rotto Lo aveva segnalato al Comune nel maggio '88 Un vigile inciampa nel marciapiede rotto Il 12 maggio 1988, diligentemente, il vigile urbano Ezio Borghesio, sezione Infortunistica, aveva segnalato «ai competenti uffici, per i provvedimenti del caso» che il marciapiede di via Porporati, nell'isolato tra via La Salle e corso Giulio Cesare, presentava «evidenti sconnessioni» con potenziale pericolo per i passanti. Ieri, a più di 4 anni di distanza dalla segnalazione, peraltro ripetuta, proprio lui, mentre stava recandosi a prendere servizio al comando di corso XI Febbraio, è inciampato nella «sconnessione», è caduto e si è fratturato la mano destra. La moglie, Carla Capra, vigile urbano pure lei, l'ha accompagnato al pronto soccorso del «Giovanni Bosco». Nulla di grave, ma 25 giorni di prognosi. E una solenne arrabbiatura: «Perché mi sono reso conto - racconta lo sfortunato vigile - che la mia segnalazione è stata perfettamente inutile. E pensare che nel dicembre '90, due anni e mezzo dopo, avevano promesso che avrebbero fatto qualcosa. Invece non si è visto niente». Un episodio che in cronaca non ci dovrebbe finire. Ma, analizzato accuratamente, diventa la spia di uno dei tanti malesseri di questa città, poco curata, nella pulizia come nelle manutenzioni, nella quale è difficile, e talvolta inùtile, perfino il dialogo tra chi scopre i guai e chi dovrebbe metterci una pezza. Quanti sono, sui 1400 km di strade cittadine, i marciapiedi in cattive condizioni? Quante segnalazioni sono giunte agli uffici che le hanno ignorate? «Tantissime», dicono i vigili. Quanti buchi, dovuti a vecchiaia o a lavori mal eseguiti, sono in agguato? Di conseguenza quante persone anziane, per un banale scivolone, si trovano in ospedale con le ossa fratturate senza sapere a chi chiedere i danni? «Sono contento che sia successo a me e non a un anziano: io me la cavo in 25 giorni, ad altri poteva andare peggio», osserva il vigile Borghesio. Ricorda di aver segnalato il «buco» di via Porporati sull'apposito modulo: «E' quello che noi chiamiamo "modello 21", un foglio che ha una striscia rossa obliqua che ne evidenzia l'urgenza agli uffici che devono provvedere, in questo caso quelli della terza Ripartizione suolo pubblico». Che fine ha fatto, dall'88 a oggi, la puntuale segnalazione? «Non so», dice l'assessore SergioDeorsola. L'ingegner Alvares, terza Ripartizione, si mostra stupito che in tutto questo tempo non si sia provveduto: «Può darsi che si sia fatto il lavoro - spiega - ma che col passare degli anni si sia riproposto il problema. Comunque controlleremo». Gianni Bisio Ezio Borghesio il vigile che si è fratturato una mano sulla stessa rottura del selciato segnalata da lui stesso 4 anni fa

Persone citate: Alvares, Borghesio, Carla Capra, Ezio Borghesio, Gianni Bisio Ezio, Giovanni Bosco