Dopo il rialzo, la legnata di V. S.

Dopo il rialzo, la legnata Dopo il rialzo, la legnata A Piazza Affari ribasso del3% Ventura: Vincertezza continua MILANO. Tre sedute in rialzo, ed ecco arrivare la legnata. Un bel ribasso che sfiora il 3%, con l'indice Comit che segna 2,81% a quota 369,59, tra un languir di affari e pesanti arretramenti delle blue chips. «Non sono sorpreso del ribasso di oggi - ha commentato il presidente della Borsa Attilio Ventura -. L'incertezza continua». Dalla Francia è arrivato un segnale di scampato pericolo, ma il pericolo non è scampato del tutto. Ormai la grande attesa è per la prossima asta dei Bot, che dovrebbe dare qualche indicazione». Sull'inversione di tendenza del parterre, ha influito ieri la preoccupazione per i tassi di interesse. Tutti capiscono bene che, senza un ribasso, si aggraveranno i problemi sul fronte delle imprese, e non solo delle imprese. Parallelamente cresce tra gli operatori il timore che, davanti alle opposizioni interne, la manovra venga ammorbidita, con riflessioni molto negative sul quadro economico. Nessun conforto è venuto dalla fluttuazione della lira, anche se ieri la nostra moneta è riuscita a recuperare qualcosa nei confronti del marco, terminando la giornata a livello 842. Né può essere considerata una consolazione il suo rafforzamento su sterlina e franco francese. Tutte valute che non si trovano in situazione più brillante della nostra. La speculazione ha scorrazzato per tutto il giorno sull'intero scacchiere d'Europa, mettendo in difficoltà anche la sterlina irlandese, la peseta e la corona danese. La moneta britannica ha perso altro terreno verso quella tedesca, soprattutto dopo le notizie della crescita della massa monetaria tedesca, che allontana la speranza di riduzione dei .tassi da parte di Bundesbank. Contro lira, la sterlina è stata trattata a 2.128/29 contro 2.144/45. Malgrado le difese della Banca di Francia, i colpi più duri li ha di nuovo ricevuti il franco francese, che ha chiuso la giornata a 3,42/43 contro il marco. Quanto al dollaro, tartassato nel confronto con lo yen, ha quotato a Londra a 1255 lire contro lira. L'unica buona notizia è arrivata dal ribasso di un punto e mezzo circa del tasso medio del pronti contro termine italiano, sceso dal 20,20% di lunedì a 19,10%. Un segnale che l'istituto centrale, se non succederanno altri patatrac, è intenzionato ad ammorbidire il costo del danaro. A conferma di questa tendenza, l'overnight si è ridimensionato dal 26% al 21,5%. Piazza Affari non si è sottratta allo sbandamento generale. Fin dalle prime battute il listino ha segnato perdite pesanti dei titoli guida. In un volume d'affari ri¬ dotto, probabilmente inferiore ai 100 miliardi, gli ordini di vendita hanno avuto grandi difficoltà a trovare compratori. Assenti completamente gli stranieri (anche loro perplessi per la situazione non solo italiana ma internazionale), lo scivolone è proseguito inesorabile. Le Fiat hanno lasciato sul terreno il 3,67%, le Generali (offerte anche dall'estero) sono scese del 4,23% a 23.800 lire, Montedison e Mediobanca hanno subito la flessione del 3,26%. Olivetti ha perso il 3%, Stet il 2,23%, Sip il 3,65%, mentre lo scivolone di Italcementi è stato superiore al 7%. Uno sterminio che non ha risparmiato neppure le due società privatizzande: il Credito Italiano, sceso del 3,73%, e la Nuova Pignone. Il mercato maggiore ha contagiato il Ristretto, che ha ceduto 1' 1,83%, con un vistoso crollo della Popolare di Novara. Prezzi in leggera ripresa per i titoli di Stato. Sulle voci di ritocco dei tassi, buona parte dei Cct ha registrato un rialzo di 30/40 centesimi, mentre i Btp decennali si sono limitati ad un miglioramento di 20 centesimi. Sul mercato dei future, dopo un avvio debole in mattinata, il pomeriggio ha visto il ritorno della domanda. Al Liffe, il Btp ha toccato un minimo di 92,15 e un massimo di 92,90, con le ultime contrattazioni a quota 92,85 (92,70 lunedì). Stesso schema al Mif, dove il Btp è oscillato tra 91,21 e 92,87, terminando a 92,84 contro le 92,73 del giorno precedente. [v. s.]

Persone citate: Attilio Ventura

Luoghi citati: Europa, Francia, Londra, Milano, Novara