E Zaffra scrive: mi dimetto

E Zaffra scrive: mi dimetto E Zaffra scrive: mi dimetto // capogruppo psi al sindaco «Non voglio nuocere a Milano» MILANO DALLA REDAZIONE «Mi dimetto. Come ho già avuto modo di esprimerti per iscritto, prima che la mia vicenda personale precipitasse nel dramma dell'arresto, questa decisione irrevocabile nasce soprattutto dalla volontà di non creare nocumento al lavoro tuo, della giunta e dell'intero Consiglio in un momento così difficile della vita della nostra città». Parole di Loris Zaffra, scritte a penna da San Vittore, poche ore prima della scarcerazione. Parole rivolte dal capogruppo del psi a palazzo Marino a Piero Borghini, il sindaco che proprio in Zaffra aveva trovato il principale alleato nei momenti difficili della formazione della nuova giunta. Zaffra, ora, è fuori dal carcere e lontano dall'attività politica. Borghini ne prende atto, in Consiglio riafferma la stima e il rispetto per Zaffra. E Milano va avanti: in Consiglio subentra Guido Aghina, indipendente eletto nelle liste psi, la giunta approva i nuovi progetti per piazza del Duomo, affronta le prime grane dell'autunno (il Coreco chiede chiarimenti sulla delibera per l'area Tecnocity), infuria la polemica sulla data delle prime dimissioni di Zaffra (mai pervenute al sindaco). Ma vai la pena di leggere per intero la lettera di Zaffra. «Ho dedicato - scrive - 7 anni della mia vita al lavoro in Consiglio comunale. Ora siamo ad una svolta drammatica nella vita istituzionale, politica e sociale del nostro Paese e Milano, come sempre, non può essere un fattore marginale in questo processo. Ma per partecipare al cambiamento la nostra città deve essere governata e ben governata, e certamente tu sei il più idoneo a svolgere questo sforzo. In questo senso e con questo spirito pensavo e continuo a pensare di poter dare un ulteriore contributo con le mie dimissioni. Saluto tutti, maggioranza e opposizioni, con un grato ricordo di tutte le battaglie condotte assieme e su fronti contrapposti, ma sempre con grande lealtà». Firmato Loris Zaffra, ex uomo chiave del psi a Milano. In alto: il socialista Loris Zaffra Qui di fianco: il sindaco di Milano Piero Borghini

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