Massacrati duecento musulmani
Massacrati duecento musulmani Dai miliziani serbi Massacrati duecento musulmani ZAGABRIA. L'orrore del conflitto bosniaco sembra non aver fine. A rivelare l'ennesimo capitolo di questa tragedia sono stati due musulmani scampati a un massacro in cui hanno perso la vita circa 200 persone. Responsabili del crimine gli irregolari serbi, che hanno trucidato dei prigionieri dopo aver fatto credere loro che li avrebbero liberati. Uno dei sopravvissuti all'eccidio ha raccontato che il 21 agosto al centro di detenzione di Trnopolje arrivarono cinque pullman. Le donne e i bambini furono fatti sabre su uno, gli uomini e i ragazzi sugli altri. I serbi dissero ai prigionieri di non preoccuparsi perché sarebbero stati portati vicino Travnik, una cittadina controllata dai musulmani e dai croati, per uno scambio. Dopo alcune ore di viaggio, il convoglio raggiunse la gola del fiume Ugar e tutti gli uomini e i ragazzi furono stipati in due pullman. Gli altri automezzi, con a bordo 50 donne e bambini, proseguirono. Poi dieci poliziotti serbi cominciarono a chiamare gli uomini uno per uno. Li portavano dietro il pullman e tutto quel che si sentiva era uno sparo. Quando Semir, questo il nome con cui il testimone dell'eccidio ha chiesto di essere identificato, era rimasto solo con due suoi fratelli e due nipoti decise di tentare la fuga. Saltò giù dal pullman, spinse uno dei serbi e si gettò nella gola senza pensare a quel che stava facendo. Un albero fermò la caduta dopo 30 metri. I serbi spararono e Semir finse di esser morto. «Alla fine i corpi erano accatastati uno sull'altro in fondo al burrone». Soltanto al tramonto Semir vide che su un albero vicino c'era un altro uomo vivo. Era ferito a una gamba e a una spalla ed ebbe bisogno di aiuto per risalire fino alla strada. Qui i due si separarono. Semir attraversò in otto giorni il territorio controllato dai serbi e alla fine raggiunse Jajce, una cittadina 30 chilometri più a Ovest. E fu qui che ritrovò il suo compagno. Negli Usa il facente funzioni di segretario di Stato, Lawrence Eagleburger, ieri ha detto che cercherà di accertare la veridicità del racconto. [Agi-Ap]
Persone citate: Lawrence Eagleburger
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