Animalista e non mi pento, sopporto perfino Goria

Animalista e non mi pento, sopporto perfino Goria LETTERE AL GIORNALE: il lunedi' di o.d.b. Animalista e non mi pento, sopporto perfino Goria Discussioni La stampa ha dato giusto rilievo alle parole con le quali Gianfranco Fini, segretario del msì, ha «sconfessato» i naziskin. Non è la prima volta che succede. Nel corso della trasmissione L'istruttoria del 31 gennaio, già Fini aveva «preso le distanze» - a parole, drasticamente e incondizionatamente - dai naziskin, dalle loro ideologie e dalle loro azioni. Ma nel partito di Fini c'è chi non la pensa così. Teodoro Buontempo, segretario romano del msi, ha dichiarato: «lo li seguo quanto posso. Malgrado alcune forzature più che altro spettacolari, l'ideologia di riferimento di questi ragazzi è molto vicina alle tesi fasciste» (L'Espresso, 10 dicembre 199 i ). E dopo l'aggressione contro due nordafricani a Roma, nel gennaio scorso, ancora Buontempo commentava: «Adesso non vorrei che si criminalizzassero dei ragazzi soltanto perché hanno scelto di manifestare la loro protesta rasandosi i capelli e portando giubbotti di pelle. Sono gli hippies di questa epoca» (La Stampa, 22 gennaio). Le due dichiarazioni non sono state smentite. Luigi Manconi, Milano Caro Manconi, ringrazio per la segnalazione. E' molto importante che nei partiti, a qualsiasi ideologia si richiamino, si animino discussioni tra vertici e vertici, e vertici e base. Più che un segno di disgregazione, mi pare (e spero di non peccare una volta tanto di ottimismo) che questo possa costituire una conferma che anche nei partiti qualcuno comincia a parlare in modo che tutti siano in grado di capire. L'iter di Fini, dopo la rielezione alla guida del msi per recuperare un punto di riferimento e di risanamento alla conduzione di Rauti, merita attenzione, anche alla luce del recente scambio di opinioni con il filosofo Buttigliene (La Stampa, 18 settembre) e della grande festa «democratica», aperta a tutti, di domenica. Ma, al momento, trovo che meriti attenzione anche il duello tra Craxi e Martelli, in cui il segretario del psi, pur non citando esplicitamente il suo ex delfino, allude chiaramente a lui, parlando di tentativo d'instaurazione di un «nuovo fascio». Insomma, chi va e chi viene. [o. d. b.]. Diritto di replica Egregio O.d.B., sono stato chiamato in causa dal lettore Barrione per la mia lettera ironica sulla presa di posizione della Chiesa cattolica contro l'omosessualità. A questi signori vorrei far sapere quanto segue: I ) Non accuso alcun sacerdote di omosessualità semplicemente perché non si può fare oggetto di accusa una delle tante caratteristiche di una persona Accusereste voi qualcuno per il colore dei suoi occhi o della sua pelle? 2) Assicuro il signor Barrione della mia esistenza anche se, lo ammetto, il mio è uno pseudonimo. Del resto, come potrei fare altrimenti finché esisteranno persone come lui? 3) Ricordo che non si può classificare vizio ciò che non è frutto della scelta di un individuo, come nel mio caso l'omosessualità. 4) Certifico di non essere mai stato iscritto al Fuori. Sono un normalissimo ingegnere di 32 anni, vivo in relazione stabile con la persona che amo. 5) Prego il Signore che'vi aiuti a capire, con umiltà, l'odio che seminate con le vostre prese di posizione. Di fronte al mistero della volontà divina, fate come me: tacete! Guido Ugoletti, Torino GenLmo Del Buono, non ho altro mezzo, se non la sua rubrica, per rispondere alle insinuazioni contenute nella lettera del signor Barrione in data 31 agosto. Innanzitutto, la mia identità: non sono come il signor Barrione insinua un inviato del Fuori sotto mentite spoglie: sono un'insegnante, ho un nome e un cognome con il quale mi firmo. In secondo luogo non definirei la mia lettera un simbolo di stupidità o di degrado morale, poiché non mi riconosco in nessuna di queste tipologie. lo ho sostenuto la mia personale opinione su quella che dovrebbe essere la posizione di una società civile e progredita nei confronti della realtà omosessuale, che per cultura e per informazione non confondo con co prof agi a (!), necrofilia o riti satanici. Non intendo controbattere la visione torbida e demoniaca che il signor Barrione propone di questa tendenza individuale, perché in sede pubblica certi preconcetti non consentono contraddittorio: ho sentito però la necessità di difendere la mia identità, la mia autentica presenza e la sincerità delle mie idee che potranno essere libere di manifestarsi solo finché vivremo in un Paese democratico e non dominato dai tristi emulatori di Torquemada. Daniela De Gregori, Revigl lasco Sull'argomento sono pervenute e continuano a pervenire al giornale molte lettere. Nell'impossibilità di pubblicarle tutte, devo cercare di selezionare solo quelle che mi paiono in grado di apportare qualche novità alla discussione. Queste due vengono pubblicate perché le accuse del signor Barrione avevano superato ogni limite. [o. d. b.] Vergogna OdB, leggendo la sua rubrica alcune settimane fa ho appreso che nel paese di Segni (Roma) si svolge annualmente un triste spettacolo chiamato «la giostra del maialetto» e ho accolto l'invito della scrivente di inviare un telegramma al sindaco di quel paese pregandolo di non autorizzare la manifestazione che si sarebbe dovuta svolgere il 9 agosto. Mi rendo conto che una simile iniziativa non ha altra finalità se non quella di esercitare nei confronti degli organizzatori una pressione morale tanto più efficace quanto più numerosi sono gli aderenti all'iniziativa. Non mi aspettavo però, e lo apprendo da una lettera pubblicata nella sua rubrica il 28 agosto, che la forza pubblica sarebbe intervenuta addirittura contro chi, animato da buone intenzioni, ha cercato attivamente di contrastare un inutile quanto diseducativo e insano spettacolo. Al sindaco di Segni (chi mi può dire il suo nome e il suo partito politico?) che dire... mi ha dato un buon esempio da primo cittadino, vergogna. Marilena Fanelli, Crescerrtino (Ve) Gentile signor Del Buono, ma non prova un po' di vergogna (lei che si lamenta sempre di non avere abbastanza spazio a disposizione) a dedicare, invece, tanto spazio alle futili questioni degli animalisti, con tutto quello che accade nel mondo e nelle nostre tasche? Pippo Rossi, Milano Gentile signor Rossi, bentornato su queste colonne dopo lunga assenza. Che ha fatto nel frattempo? Guardi che io non mi lamento del poco spazio a disposizione, informo semplicemente che lo spazio è quello che è i lettori che scrivono lettere troppo lunghe o troppo frequenti. Quanto al provar vergogna, c'è vergogna e vergogna. Ma d'essere animalista non mi pento. Mi consente persino di guardare con una certa tollerante comprensione il ministro Goria che in tv spiega le tasse che dovremo pagare. Che si deve fare per campare... lo. d. b.]

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino