VICINI E LONTANIDI DADA ROSSO

VICINI E LONTANIDI DADA ROSSO VICINI E LONTANIDI DADA ROSSO DI DADA ROSSO Claudia Ferraresi Il nostro governo ha ben altre grane da risolvere che diffondere la conoscenza della buona cucina come sta cercando di fare Jack Lang in Francia incominciando ad educare il palato dei bambini delle scuole elementari con l'aiuto del cordon bleu Aguste Escoffier. L'obiettivo di «risvegliare il gusto» e di «insegnare a riconoscere le sfumature» nel sapore del brasato al barolo, del carré di sanato al forno, delle tagliatelle fatte a mano sembra non coinvolgere per nulla Amato & compagni. In compenso ci sono appassionati che al recupero delle tradizioni culinarie si dedicano con entusiasmo, anima e corpo. Tra questi Claudia Ferraresi. Pittrice di professione e gourmet per passione (o al contrario?), una casa sempre aperta agli amici - non a caso a La Morra -, un paio di anni fa Claudia ha mixato pittura e cucina, creando i «piatti della tavolozza». Grande successo tra cuochi e ristoratori che, accettando la proposta, si esibiscono in centinaia di varianti della «tavolozza» base, un piatto di polenta giallissima con macchie di colore create da funghi, peperonata, salsicce, formaggio bianco e vino doc. A ottobre sarà Claudia a coordinare a Torino i lavori di un convegno tutto dedicato al recupero delle tradizioni culinarie. Esperti - e buone forchette - discuteranno di piatti tipici, movimenti gastronomico-culturali, ruolo dei gourmet, tecnologie di ristorazione, stagionalità dei prodotti. Il tutto alla faccia degli odiati hamburger, del volgare fast-food e della orribile Coca Cola. Patrizia Antonicelli Grande stupore quest'estate, quando, entrando nella Galleria P&A di Londra, gli appassionati di antiquariato e di arte degli indiani d'America - attualmente il settore più trendy del collezionismo mondiale - si rendevano conto di trovarsi davanti non ad una Navaho, né ad una Sioux, bensì ad una gentile signora italiana, anzi torinese. A Londra da quattro anni, inizialmente con un importante studio di p.r., Patrizia Antonicelli ha realizzato nella capitale inglese il suo sogno di dedicarsi all'arte e alla cultura dei pellerossa. Una passione nata molti anni fa, irrobustita con numerosi viaggi nelle riserve di tutti gli Stati Uniti e diventata, infine, una professione. Da lei si possono trovare sia antichi arnesi di uso quotidiano - cesti, vasi, borse, vasellame - che pezzi estremamente rari e di grandissimo valore. Compresi alcuni capi di abbigliamento copricapo, gilet, mocassini, gioielli, maschere. Fiore all'occhiello della galleria un boccale del 1100 proveniente da Mesa Verde e un raffinato strumento ricavato da un corno, usato per togliere l'ultimo strato di carne dalle pelli. Consumatissimo, costruito alla fine del '700, ha una strana storia: passato da donna a donna nella tribù dei Crow, è stato dato direttamente a Patrizia perché lo vendesse dall'attuale proprietaria: «Meglio così che veder cadere l'oggetto usato da tanti guerrieri e cacciatori coraggiosi nelle mani di "giovani indiani che tralignano"». Augh.

Persone citate: Claudia Ferraresi, Crow, Escoffier, Jack Lang, Mesa Verde, Patrizia Antonicelli

Luoghi citati: America, Francia, La Morra, Londra, Stati Uniti, Torino