«Subito cento milioni»

«Subito cento milioni» L'imprenditore non cede: preso un pregiudicato, già in carcere per Castagno «Subito cento milioni» Magli estorsorifiniscono in manette «Pronto, mi senti bene?». Al telefono, una voce gracchiarne. «E allora fai attenzione. Prepara cento milioni, ripeto cento milioni, non uno di più non uno di meno». Lui, titolare di una impresa edile, ha pensato ad uno scherzo. E così, ridendo, ha ribattuto: «Sì e magari domani mi mandi tua zia». La voce si è fatta minacciosa: «Non è un gioco e te lo dimostro. Hai una figlia di 16 anni, si chiama Laura. Tua moglie, Franca, viaggia su una Y10 rossa. Vuoi che le uccidiamo?». E la comunicazione si è interrotta. E' cominciata così, la sera di lunedì 7 settembre, la paura di Franco G., una piccola azienda di costruzione e ristrutturazione. «E' vero ho avuto paura, ma ho preferito pensare ad uno scherzo e ho cercato di dimenticare». La sera dopo il telefono è ancora squillato. «Hai preparato il denaro? Banconote da 100 mila? L'appuntamento è per domani, allo stadio Comunale. Ti daremo istruzioni». L'impresario è andato in questura, ha parlato col capo della Mobile, Aldo Faraoni: «Dottore, che faccio?». E' scattata la trappola: «Se non è uno scherzo richiameranno, ma noi saremo pronti». Qualche giorno di silenzio, poi ancora quella voce: «Hai i soldi? Bene. Ti aspetto domani, ore 18, davanti al bar di corso Agnelli, al Comunale». Quella sera, nel bar e fuori, c'erano anche gli agenti della Mobile. Non si è presentato nessuno. Ma un sottufficiale ha visto una persona sospetta. L'ha seguita. Quel giovane è andato a Porta Susa, si è incontrato con un pregiudicato, Pietro Murdocca, calabrese di 38 anni, già arrestato con i due fratelli (Antonio e Salvatore) per il sequestro di Pietro Castagno, il «re della gastronomia». Un breve parlottare tra loro, poi Murdocca si è allontanato alla guida di una Golf nera. Venerdì scorso nuova telefonata: «Ti aspetto al bar, sotto la curva Maratona». L'impresario ha seguito le istruzioni. Ha riposto la busta nel cestino del'immondizia ed è andato via. Si è subito avvicinato un uomo. Ha preso il pacco, stava riponendolo sotto il giaccone, è stato bloccato dai sottufficiali Galasso e Scionti. Era Walter Rondi, 31 anni, muratore disoccupato. Tre figli, abita a Giaveno in via Riata Sangone 112. Si è arreso balbettando: «Non fatemi del male». Poi ha ammesso: «Io non volevo, ma mi hanno detto che era una cosa facile». Chi_ti ha detto così? «Pietro Murdocca, è lui il capo». Gli agenti sono tornati a Porta Susa e lì hanno fermato Giuseppe Massa Pirrone, 33 anni, corso Francia 265, -muratore, dipendente dell'impresario ricattato. E' incensurato. «Sono stato un cretino»: anche lui, parlando con il dottor De Cicco, qualcosa ha ammesso. Murdocca è stato arrestato l'altra sera, al casello di Settimo. Fa l'autotrasportatore, stava rientrando da Vicenza. Nega tutto: «Quei due sono proprio matti a fare il mio nome». Lo hanno fermato gli ispettori Merico e Sterpone, celebre «coppia» di marescialli della Mobile. E per Rocco Merico, 60 anni appena compiuti, 40 passati in polizia, sempre a Torino, è stato l'ultimo servizio: da ieri è in pensione. Ezio Mascarino Grazie all'indagine della celebre coppia di marescialli Merico-Sterpone si è giunti all'arresto di Walter Rondi, 31 anni (foto sotto) Giuseppe Massa Pirrone (sopra), il muratore alle dipendenze dell'imprenditore ricattato. Le indagini hanno portato gli uomini della mobile a Pietro Murdocca (foto sopra), già arrestato per il sequestro Castagno

Luoghi citati: Torino, Vicenza