Gli angeli custodi del giardino di Vita

Gli angeli custodi del giardino di Vita Incontro con Sibylle e Pamela: hanno curato per 30 anni la tenuta della Sackville-West Gli angeli custodi del giardino di Vita Due sorelle inglesi curve sulle aiuole di Sissinghurst TREVISO UAL NOSTRO INVIATO Sibylle e Pamela sono due signore inglesi di mezza età, discrete, misurate, cordiali: «very British». Vita Sackville-West, la celebre scrittrice amata da Virginia Woolf, le chiamava le «Maedchen», le ragazze. Era orgogliosa di loro, sapeva che con due capogiardiniere così, dopo la sua morte, il suo meraviglioso giardino sarebbe finito in buone mani. Così è stato: quando, nel 1962, Vita morì, «Pam» Schwerdt e Sibylle Kreutzberger hanno preso le redini della mitica tenuta di Sissinghurst, nel Kent. E le hanno tenute per 30 anni, fino al 1990: tra quelle aiuole hanno passato tanto tempo quanto la poetessa-giardiniera, che per 15 anni ebbe una famosissima rubrica di giardinaggio suirobserver. Oggi queste due vivaci signore di mezza età rappresentano un capitolo importante nella storia del giardinaggio: la Fondazione Benetton le ha invitate a Treviso, per consegnare loro il «Premio internazionale Carlo Scarpa per il giardino». Sissinghurst per gli appassionati è un mito: ogni anno è visitato da 200 mila persone, «Anime solitarie - scrisse la Sackville-West - che percorrono 50 miglia in autobus con un fox-terrier al guinzaglio, che si fermano a studiare le etichette, e che prendono appunti sopra un blocchetto da un penny... Tra loro e me sopravvive una particolare forma di cortesia, una cortesia tra giardinieri in un mondo in cui la gentilezza sta cedendo il passo a modi più rozzi». E' un insieme di piccole aree, ciascuna con la sua atmosfera, la sua personalità. Celeberrimi, ad esempio, il giardino dedicato alle rose (Rose Garden) e quello «bianco» (White Garden): i tassi, le clematis, il tappeto di «delphinium», le rose che si arrampicano su quelle magiche mura Tudor sono ormai entrati nella leggenda. In primavera questo giardino, sorto tra le rovine di una tenuta elisabettiana del '400, offre una meravigliosa fioritura di narcisi, tulipani, anemoni, scille. Che cosa significa vivere per 30 anni in uno dei giardini più belli del mondo? PAMELA. «Vuole dire svegliarsi nel verde, sentire tutto il giorno il caldo del sole, il canto degli uccelli». Nelle città c'è gente che fa i salti mortali per coltivare due gerani sul balcone... PAMELA. «Tutti dovrebbero avere almeno la possibilità di godersi la natura. Hanno ragione gli ecologisti. Bisogna porre dei limiti allo sviluppo delle città: in Inghilterra il governo fa delle leggi molto rigorose, ma poi le cambia e dà via libera alle speculazioni». C'è qualche angolo, qualche pianta di Sissinghurst che amate in particolare? SIBYLLE. «Come si fa a scegliere? In un giardino tutto cambia rapidamente, ci sono piante che si fanno amare in una stagione, altre in una settimana, qualcuna in una certa ora del giorno». Come ricordate Vita Sackville-West? PAMELA. «Siamo state assunte da Lady Victoria e da mister Ha- rold Nicolson nel '59. Lei amava il giardino profondamente, scendeva ogni giorno tra i fiori, guardava le piante una per una. Poi si ammalò, ma ogni mattina ci voleva in camera sua, per dare disposizioni e perché le raccontassimo come si svolgevano i lavori». Eravate sempre d'accordo? PAMELA. «Lei comandava e noi eseguivamo». E tra voi, non ci sono mai state divergenze? SIBYLLE: «Oh sì, e se c'è bisogno arriviamo a dei compromessi. Ma in genere andiamo d'accordo: dopo la colazione facciamo il punto sul da farsi e ci dividiamo i compiti: io di solito mi occupo di piantare le piante e della loro riproduzione, a Pam piace di più organizzare il lavoro». Chi le ha viste lavorare, dice che scendono tra le aiuole e le bordure prestissimo, la mattina alle cinque. Di certo non hanno paura di «sporcarsi le mani» con la terra. Come la loro celebre Signora: a un lettore dell'Observer che la accusò di essere un giardiniere da poltrona e da caminet¬ to, Vita rispose: «Come posso garantirle che negli ultimi 40 anni mi sono spezzata la schiena, le unghie e talvolta anche il cuore, nella pratica applicazione della mia attività preferita?». Chiediamo a Pamela e Sybille dove vivono oggi, se hanno un giardino. A tutt'e due brillano gli occhi: dopo anni passati all'ombra di Lady Victoria hanno finalmente una creatura tutta loro. E' a Cotswolds, a ima cinquantina di chilometri da Oxford. «Siamo fuggite lontano dal Kent - dice Sibylle - che sta diventando sempre più affollato. E sarà ancora peggio quando finiranno il tunnel sotto la Manica. Fa più freddo che a Sissinghurst: abbiamo riparato le piante con dei muretti. Stiamo provando a far crescere alcune varietà di clematis e di rampicanti». Ancora chine sulla terra, ancora esperimenti, accostamenti tra i fiori. Non hanno letto Voltaire, ma sanno che l'uomo non è nato per il riposo, che «bisogna coltivare il proprio giardino». Carlo Grande La scrittrice amata dalla Woolf: «Chi viene a vedere le mie piante è una gentile anima solitaria» A sinistra, il giardino di Sissinghurst, uno dei più belli del mondo, e il castello. Tutti gli anni è visitato da 200 mila persone. Celebri le sue rose bianche, rosse, i tassi, le clematis. A destra, Vita Sackville-West

Persone citate: Carlo Grande, Carlo Scarpa, Lady Victoria, Nicolson, Rose Garden, Sibylle Kreutzberger, Tudor, Virginia Woolf, Woolf

Luoghi citati: Inghilterra, Oxford, Treviso