Saldarmi nella «cittadella della carità»

Saldarmi nella «cittadella della carità» In visita al Sermig accolto da Ernesto Olivero per osservare il lavoro di centinaia di volontari Saldarmi nella «cittadella della carità» 77 cardinale ha benedetto i locali: «E' un nuovo Cottolengo» Il Sermig ha ricevuto ieri pomeriggio, per la prima volta in forma ufficiale, la visita dell'arcivescovo Giovanni Saldarmi. Il cardinale si è recato in piazza Borgodora per ascoltare da Ernesto Olivero la storia e il racconto della vita quotidiana dell'Arsenale della Pace. Saldarmi ha percorso i lunghi corridoi dell'ex fabbrica d'armi, è entrato nelle stanze dove vivono le ragazze madri, i malati di Aids, gli ex carcerati, ha incontrato abitanti e animatori di questa «cittadella della nuova carità». E ha benedetto i locali, appena terminati, dove presto si trasferirà l'attuale accoglienza di chi non ha casa. «E' il nuovo Cottolengo» ha detto, osservando il lavoro svolto da centinaia di giovani, donne, pensionati, professionisti. L'arcivescovo che al Sermig ha celebrato la Messa - ha chiesto di conoscere la situazione di partenza. Ha visitato il capannone che ancora ospita i macchinari un tempo utilizzati per fabbricare i cannoni: la parte che il Sermig ha chiesto al Comune. Si è in attesa della risposta definitiva. Occasione della visita è stata la conclusione dei lavori di ristrutturazione della seconda fetta di arsenale affidata al Servizio missionario giovanile dalla Città (quattromila metri quadrati). Lì, tra poco, belle e ampie stanze accoglieranno di notte «gli amici italiani e stranieri che hanno bisogno» dice Olivero, lì sarà allestita la biblioteca della Pace. Dopo aver risposto all'emergenza, l'Arsenale della Pace guarda ora alla «qualità della vita degli ospiti del Centro "Come noi"» ha detto Olivero. «Quando c'è bisogno possiamo sistemare letti ovunque, com'è avvenuto in passato, ma nella normalità vogliamo consentire di vivere con sempre maggiore dignità». Per questo, nel futuro, vi sono altri ambiziosi programmi: la creazione di laboratori (falegnameria, tipografia e officina) per insegnare un mestiere a chi è venuto in Italia in cerca di fortuna. E' una macchina immensa, il Sermig: «Una macchina che necessita fino a cento milioni al giorno perché non c'è solo Tori- no, ma anche i bambini del Brasile, gli aiuti ai profughi. Quel che serve arriva dalla gente: i nostri azionisti». Dalla gente sono venute quelle 40 tonnellate di vestiti e medicine che nel grande cortile aspettano di essere trasferite in Medio Oriente, con gli aerei promessi ancora dal governo Andreotti. li cardinale Giovanni Saldarini si è intrattenuto con il fondatore del Sermig Emesto Olivero e alcuni ospiti stranieri che vivono nei locali dell'Arsenale della Pace

Persone citate: Andreotti, Ernesto Olivero, Giovanni Saldarini, Giovanni Saldarmi, Olivero

Luoghi citati: Brasile, Italia, Medio Oriente