Lasciò morire l'amico «Si merita 18 anni»
Lasciò morire l'amico «Si merita 18 anni» La richiesta del pm per il rapinatore Lasciò morire l'amico «Si merita 18 anni» «L'imputato non ha voluto direttamente la morte del complice ferito, ma nel momento in cui lo ha abbandonato al suo destino davanti al garage ha accettato il rischio che potesse morire. E' un caso classico di omicidio con dolo eventuale. L'imputato va condannato a 18 anni di carcere». Il pm Francesco Saluzzo ha concluso così la requisitoria in Corte d'assise (presidente Pettenati) contro Massimiliano Tocco, 27 anni, il rapinatore che, dopo un colpo in una pizzeria di Collegno nel marzo '91, abbandonò il complice davanti ad un box dove morì dissanguato. Tocco ha abbassato la testa, incerto, ha guardato i difensori Francesco Bosco e Michela Malerba. Era arrivato in aula con un'imputazione da ergastolo (omicidio volontario aggravato, commesso per nascondere il reato di rapina) ma le prime parole del pm lo avevano rassicurato: «Non chiederò il carcere a vita». Aveva seguito con attenzione la requisitoria, aveva sentito il pm dire di lui: «Ha lasciato il cadavere seduto vicino alla porta del box. C'è tanta delicatezza in quel gesto». Si era illuso che la richiesta sarebbe stata più mite. Nell'altra gabbia, l'amico Gianfranco Laurita appariva più sereno: per lui, che risponde solo di rapina, il pm ha chiesto 5 anni di carcere. Il pm ha ricostruito l'episodio. I tre banditi mascherati entrarono nella pizzeria Paradiso e obbligarono i clienti a radunarsi nel salone, poi li rapinarono. Un cliente, la guardia giurata Salvatore Capobianca, sparò e ferì Vincenzo Direnzo. Il complice Tocco lo caricò in auto e dopo un giro lo scaricò davanti ad un garage. Ha detto il pm: «Direnzo non era morto. Lo hanno accertato i periti. L'emorragia che l'ha ucciso è sopraggiunta dopo l'abbandono. Poteva essere salvato se fosse stato accompagnato in ospedale». Tocco ha scosso più volte la testa. Il pm ha continuato: «Ha sacrificato la vita dell'amico per farla franca». Il processo continua martedì.
Luoghi citati: Collegno
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