C'è Sauber al vertice dei 400 hs di C. P.
C'è Sauber al vertice dei 400 hs Mondiali junior C'è Sauber al vertice dei 400 hs SEUL. Ashraf Sauber ce l'ha fatta: è il primo italiano ad aver conquistato un titolo mondiale juniores, quello dei 400 hs. Il suo successo è stato netto come dimostrano i 73 centesimi di distacco (50"02 contro 50"75) inflitti al secondo classificato, il keniano Biwott. Il diciannovenne Sauber, tesserato dalle Fiamme Gialle, ha origini egiziane come testimonia il suo nome di battesimo. Il padre, Mahmoud Syam, è infatti nato ad Assuan. Ex funzionario dell'ambasciata egiziana a Roma con buoni trascorsi sportivi (giocava al calcio e come libero dello Zamalek ha vinto tre Coppe d'Africa), sposò una siciliana e dalla loro unione è nato appunto Ashraf, che nella lingua d'origine significa onesto. «Mio papà non è arabo bensì nubiano» precisa il giovane. Questo giovane talento è stato scoperto, mentre correva sui campi di Colleverde nel quartiere Nomentano a Roma, da Pinto, divenuto poi il suo primo allenatore, mentre adesso è seguito da Dario Corona. Fisico armonioso (è alto 1,84 e pesa 70 kg), Sauber è diventato presto personaggio viste le sue origini ed ha prepotentemente sfondato due settimane fa in occasione del meeting di Rieti quando ha corso il giro di pista con barriere in 49"84. I raffronti tra i risultati già ottenuti dal «nubiano di Roma» e quelli di altri illustri interpreti dei 400 hs sono esaltanti (alla sua età Kevin Young correva in 51 "09 e Matete in 51 "48) anche se, ovviamente, considerati i 19 anni, bisogna tener conto di processi di maturazione e crescita che non per tutti sono uguali. Certo è che Sauber non ha attualmente rivali tra i suoi coetanei, come ha ampiamente dimostrato sulla pista dello stadio olimpico di Seul. Nella giornata di Sauber, un altro buon risultato per l'Italia è venuto dalla finale del martello in cui Nicola Vizzoni ha ottenuto un significativo quinto posto con 68,96. La gara è stata vinta dal rappresentante della Csi, Vadim Grabovoy, con 73 metri esatti. [c. p.]
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