«Altra manata sui lavoratori»

«Altra manata sui lavoratori» A Ivrea dopo lo stop al trasferimento dei dipendenti in esubero «Altra manata sui lavoratori» / sindacati: l'accordo Olivetti va ridiscusso Martedì mattina il ministro del Lavoro, Nino Cristofori, incontrando i rappresentanti sindacali dell'Olivetti, era stato chiaro: «Non ci sono problemi; convertiremo tutti i prowedimenti adottati a febbraio in una legge dello Stato». Ieri, invece, è arrivata la «mazzata» che ha gettato nel panico le organizzazioni sindacali. La commissione Lavoro della Camera ha, infatti, bocciato l'emendamento che sanciva il passaggio alla pubblica amministrazione di 1500 lavoratori dell'Olivetti. Una mossa a sorpresa che nessuno si aspettava e che apre un altro periodo d'incertezza e di tensioni sociali. «Ancora una volta il nostro governo ha dimostrato di non saper governare», dice amareggiato Gianfranco Moia, segretario della Fiom di Ivrea. «Lo strumento del passaggio alla Pubblica Amministrazione era essenziale per riuscire a risolvere il problema delle eccedenze in azienda - aggiunge Moia -. A tutt'oggi, infatti, non disponiamo di altre alternative e tutto l'accordo corre il rischio di essere rimesso in discussione». Per la Fiom, come per la Firn e la Uil, si tratta di un balzo indietro di otto mesi, prima cioè che venisse firmata l'intesa tra azienda, governo e sindacati. E l'autunno si prospetta di nuovo particolarmente caldo. «L'unica cosa che ci conforta è che davanti abbiamo ancora parecchio tempo - dice Giancarlo Za- noletti, segretario della Firn eporediese -. Prima che si passi ai licenziamenti, infatti, occorrono ancora due anni. Ci sorreggerà la cassa integrazione prevista fino al marzo '94». Secondo Zanoletti, comunque, l'emendamento del passaggio alla Pubblica Amministrazione non dev'essere immediatamente dimenticato. «Abbiamo il dovere morale di riproporlo ad un altro tavolo di trattativa. In fondo è un provvedimento che interessava sì i dipendenti Olivetti, ma anche operai ed impiegati di molte altre aziende attualmente in crisi. Nell'immediato, però, il vero problema è proprio l'azienda di Ivrea». «A meno che non si tratti di un incidente di percorso recuperabile nei prossimi giorni, ci avviamo verso un altro periodo di estrema incertezza», dice il segretario della Uil, Gianni Marchetti. E aggiunge: «Il castello che avevamo costruito per sorreggere l'economia del Canavese corre il rischio di crollare se non ci saranno ripensamenti da parte del governo». Lo sconcerto maggiore, comunque, riguarda le promesse disattese del ministro del Lavoro, Cristofori. «Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione della leggerezza con cui vengono affrontati certi temi da parte del governo» aggiunge ancora Marchetti. Il passaggio alla Pubblica Amministrazione di 1500 di- pendenti Olivetti, contrattato nel febbraio scorso, avrebbe permesso di risolvere in modo decoroso il problema delle eccedenze che, in Canavese, avrebbe interesssato 400 lavoratori, quasi tutti operai oggi in cassa integrazione. La decisione della Commissione Lavoro della Camera annulla anche gli sforzi fin qui fatti per riuscire a condurre in porto, in modo decoroso, tutta l'operazione. Gli Uffici del Lavoro della Regione Piemonte, in collaborazione con quelli della Lombardia e l'Azienda per lo sviluppo del Canavese, avevano già avviato una prima indagine tra i candidati. Ludovico Poletto Per i lavoratori dell'Olivetti un'altra brutta notizia nonostante le assicurazioni del ministro Cristofori

Luoghi citati: Ivrea, Lombardia, Piemonte