Fumata bianca all'Opec
Fumata bianca all'Opec Fumata bianca all'Opec Produzione sui livelli attuali anche per i prossimi tre mesi GINEVRA. E' un accordo sofferto quello annunciato dal portavoce dell'Opec al termine di un vertice di due giorni a Ginevra. I ministri dei Paesi produttori di petrolio che aderiscono al «cartello» sono giunti ad un compromesso su cui, però, l'Iran ha espresso alcune riserve (e forse, stando a quanto detto da un delegato iraniano, non firmerà il documento conclusivo). Questi i termini dell'intesa: negli ultimi tre mesi dell'anno non ci sarà un vero e proprio patto sui tetti di produzione, ma l'Opec cercherà di puntare a una quota di mercato pari a 24,2 milioni di barili il giorno. All'uscita della riunione del «Comitato di monitoraggio ministeriale» il ministro del petrolio indonesiano Ginandjar Kartasasmita ha precisato che l'obiettivo ideale di quota di mercato include anche la produzione kuwaitiana (nei precedenti accordi era stato deciso che il Kuwait poteva produrre a volontà anche al di sopra del tetto massimo concordato). L'inizio della seconda giornata di lavori del comitato di sorveglianza dell'Opec aveva visto i ministri dei tredici Paesi membri dell'organizzazione continuare le discussioni, iniziate mercoledì, ma non in sessione plenaria (la convocazione è stata più volte rinviata), bensì con colloqui più ristretti. Le difficoltà del mercato del greggio e di quello dei cambi hanno infatti indotto i ministri ad incrementare le discussioni bilaterali. L'obiettivo era trovare un compromesso tra chi voleva incrementare la sua quota di produzione (come l'Ecuador, il cui ministro, Andres Barreiro Vivas, ha persino minacciato l'uscita del suo Paese dall'Opec se non gli fosse stata concessa una quota maggiore) e chi invece tendeva a conservare l'attuale tetto complessivo di poco più di 24 milioni di barili di greggio quotidiani per non scendere sotto il prezzo attuale di circa 19 dollari al barile (contro un prezzo di riferimento ufficiale di 21 dollari). Alla fine l'hanno spuntata i secondi, anche facendo leva sulla previsione che, con l'arrivo della stagione invernale ed il conseguente maggior consumo, il prezzo possa salire. A sinistra Carlo Sama, amministratore delegato della Montedison, e Italo Trapasso
Persone citate: Andres Barreiro Vivas, Carlo Sama, Italo Trapasso
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