Baglioni II: il ritorno con tour e disco live

Baglioni II: il ritorno con tour e disco live Dopo il «divorzio» dall'impresario Zard Baglioni II: il ritorno con tour e disco live Recupero di tutte le date annullate nella scuderia di Vasco e Daniele MILANO. E' ufficiale. Claudio Bagliohi riprende la tournée, bruscamente interrotta a fine agosto in seguito alla rottura fra il cantante romano e il suo manager David Zard. Lo ha confermato il suo nuovo impresario, il milanese Enrico Rovelli, patron della Kono Music, agenzia che gestisce non pochi fra i maggiori cantautori italiani, da Vasco Rossi a Venditti, a Pino Daniele. Si faranno i concerti già fissati nell'«era Zard» e che erano stati precipitosamente annullati quando i rapporti fra Baglioni e il suo ex manager s'erano guastati senza rimedio. E altri show potrebbero aggiungersi: le date saranno annunciate entro pochi giorni. Inoltre, Rovelli intende registrare un disco «live», il secondo della tournée baglioniana: due album per un solo tour, è un record. «D'altra parte - spiega Rovelli - presenteremo uno spettacolo nuovo, non la replica di quanto si è visto nei mesi scorsi: il palco sarà diverso, va da sé, ma anche il repertorio sarà rivisto, Baglioni eseguirà canzoni che finora non aveva presentato dal vivo». Le trattative fra «Mister Piccolo Grande Amore» e la Kono sono rimaste a lungo avvolte da un fitto velo di «si fa ma non si dice». Ancora la settimana scorsa, quando ormai l'accordo era un segreto di Pulcinella, Baglioni s'era esibito in miracoli d'equilibrismo dialettico: «Sto mol¬ to attento alle cose quando vado in tournée - aveva detto durante una conversazione informale in quel di Fiesole, - e queste attenzioni mi provocano perplessità sul mondo». Grande performance, degna di un Giovanni Trapattoni chiosato dalla Gialappa's. Riassumiamo la telenovela della rottura con Zard: una telenovela che non si sa se intitolare «Sedotto e abbandonato», «Amore e guerra», o «Prendi i soldi e scappa». Zard è il manager che ha inventato la fortunata tournée di Baglioni. Fortunata fino al 15 agosto, quando a lagnano c'è un grave incidente: un uomo dello staff muore, il palco viene messo sotto sequestro per l'inchiesta. Zard annuncia che mancando le preziose attrezzature - forse i futuri concerti saranno annullati. Baglioni dice che continuerà. Il 6 settembre Zard decide lo stop per «problemi tecnici e organizzativi». Storie, mormorano le linguacce: in realtà, Zard e Baglioni litigano per la spartizione degli incassi. Entrambi smentiscono con tutte le forze. E Zard precisa che la rottura è dovuta a divergenze sul rapporto con Baglioni: «Mi hanno relegato a un ruolo inaccettabile». Quanto a Baglioni, interrogato si rifugia in un solenne «non sento Zard da tempo». Intanto arriva il contrordine: la tournée continua (è l'8 settembre) con un altro impresario. E Baglioni? «Io vorrei continua- re, ma le attrezzature sono sotto sequestro - ammette il 9 settembre, bloccato nel retropalco del Teatro Romano di Fiesole dove sta registrando il programma tv «Vota la voce». - Però ci sono concerti già fissati, li voglio fare e li farò. Decideremo nei prossimi giorni». Decideremo, chi? «Non so. Se Zard esprimesse la volontà di farlo...». Sguscia, il divo Claudio: «I concerti li farò con un manager che sia interessato». Rovelli? «Potrebbe essere». E Zard? «Non so. Se ne occupa la mia società». Quale società? «Quella che si occupa dei miei ingaggi». Taluni affermano che il cantautore avrebbe chiesto più soldi, quello che in gergo si chiama «il minimo garantito»: e Zard avrebbe risposto picche. «Non ho chiesto nulla, - dice il cauto Claudio. - Forse la mia società». Quella che tratta i suoi ingaggi? «Sì, però non è mia, io non c entro», [g. fer.] Claudio Baglioni ritorna

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