Lascia il calcio per la tonaca di Pier Paolo Luciano

Lascia il calcio per la tonaca LA VOCAZIONE VA IN GOL Victor Vallerini, 19 anni, acquistato per 80 milioni, aveva già debuttato in serie A coi biancazzurri Lascia il calcio per la tonaca Promessa della Lazio sceglie il seminario ROMA. Sembra una favola, tanto è incredibile. Victor Claudio Vallerini, 19 anni, centrocampista della Lazio, ha dato un calcio alla gloria e ai miliardi per la tonaca. Lascia il calcio e anche la fidanzata per entrare in seminario. È la sua scelta ha colto in contropiede davvero tutti. Anche Dino Zoff, l'allenatore dei biancazzurri: «Sì, sono stato sorpreso quando l'ho saputo. Era un ragazzo giovane, che prometteva molto bene. Poteva diventare un buon giocatore, aveva dei numeri. Per questo la scelta gli fa due volte onore: rinunciare al successo per dedicarsi agli altri non è da tutti. Anzi, direi che in un mondo gonfio di miliardi come quello del pallone, è una decisione quasi impopolare, sicuramente controcorrente». Victor Claudio Vallerini è arrivato nel club di Tór Vergata due anni fa. La società di Cragnotti lo aveva comprato per ottanta milioni dal Camaiore, la squadra del suo paese. Lì aveva mosso i primi passi, fino ad arrivare a conquistarsi un posto da titolare, come centrocampista, nell'undici che gioca nell'Interregionale. E nel clan biancoazzurro si è subito messo in evidenza, tanto da meritarsi i complimenti di un campione come Riedle. Il tedesco della Lazio lo ha seguito da vicino durante il ritiro precampionato e le partite amichevoli d'estate, sentenziando: «Diventerà un giocatore vero, ne sono sicuro». Ha perso la sua scommessa, Riedle. Al prato degli stadi, Vallerini ha preferito quello degli oratori. Adesso, abbandonati i compagni della Primavera e salutato l'allenatore Caso, il bruno centrocampista se n'è andato in montagna, sulle Dolomiti, a meditare. Lo accompagnano don Giampiero, l'amico sacerdote, e alcuni giovani: del gruppo parrocchiale. Poi, al ritorno, farà le valigie, per entrare in seminario. Lì deciderà che strada imboccare: se diventare prete in qualche parrocchia della Toscana o scegliere la strada delle missioni. Lo potrà aiutare il padre, che ha vissuto un'esperienza simile. Quand'era giovane, Alessandro Vallerini è stato volontario in una missione del Brasile. E durante quel viaggio ha conosciuto Zilda, la madre di Victor. E lui è nato là, in una missione nella foresta dell'Amazzonia. Ne hanno già parla- to, padre e figlio, di questa scelta per niente facile. E adesso Alessandro Vallerini invita tutti a lasciare il ragazzo tranquillo: «La sua decisione va rispettata. Ci ha pensato a lungo prima di lasciare. Lo sapeva anche lui che aveva i numeri per sfondare, ha valutato a cosa rinunciava dicendo addio a quel mondo. Ma alla fine ha scelto la tonaca e noi non possiamo che essere d'accordo con lui». Mamma Zilda, però, ci sperava in un figlio campione: «Ci tenevo, lo confesso. Quale mamma non sogna di avere un figlio famoso? Mi auguro soltanto che abbia fatto la scelta giusta, che trovi nel sacerdozio la serenità e la gioia che ha sempre cercato». Non le ha trovate probabilmente nel dar calci a un pallone, se a un passo dalla popolarità ha cambiato strada, lasciandosi alle spalle un mondo che brucia miliardi come noccioline. Una scelta che non ha precedenti, sebbene la parrocchia sia ancora oggi il serbatoio più grande per le Dino Zoff: aveva i numeri per diventare campione E la mamma rimpiange: lo sognavo famoso Due immagini di Victor Claudio Vallerini, il centrocampista della Lazio Primavera che ha rinunciato a un futuro nel pallone per diventare sacerdote [FOTO CUFFARO] squadre di calcio. Fior di campioni si sono formati su quei campetti polverosi all'ombra del campanile, magari dribblando un difensore in tonaca, ricorda sul «Corriere dello sport» Andrea Barbato. Ma aggiunge: «Altrettanto rapido è il percorso di allontamento: l'asprezza agonistica, il cameratismo di squadra, i viaggi, cominciano a "secolarizzare" anche i giocatori dilettanti. Quando si arriva al professionismo, poi, si entra in un mondo di competizione aspra, di contratti appetitosi, di vanità sportiva che è l'antitesi dello spirito religioso». E conclude: «Tanto più meritevole, dunque, Vallerini, se ha trovato la sua strada in quella giungla». Sì, complimenti davvero Victor. E si porti pure dietro quella foto del suo debutto nel grande calcio, quando dà la mano a Doli, l'altro tedesco della Lazio, prima di rilevarne il posto in campo, sotto gli occhi di Zoff. Non farà peccato. Pier Paolo Luciano

Luoghi citati: Brasile, Camaiore, Lazio, Roma, Toscana