Tangenti antisindacali

Tangenti antisindacali Sottosegretario inquisito, bloccato lo stato di crisi Tangenti antisindacali Nel Moncalierese decine di aziende attendevano la firma del decreto Le conseguenze: gli operai licenziati non possono ottenere la mobilità La vicenda delle tangenti di Reggio Calabria fa sentire il suo peso anche sul Moncalierese e colpisce centinaia di lavoratori che, magari, in Calabria non hanno mai messo piede e neppure intascato una hra dei soldi di quelle tangenti. Cosa è successo? Non è diventato esecutivo - ad oltre un mese dall'approvazione del Cipi - il provvedimento che formalizza lo «stato di crisi» del settore automobilistico nel Moncalierese perché il sottosegretario al Lavoro, Principe, incaricato dal ministro Nino Cristofori, non può firmare il decreto, né potrà farlo per chissà quanto altro tempo, essendo stato inquisito nell'ambito della vicenda tangenti. Va così in fumo, almeno per il momento, il lavoro svolto dai Comuni della zona e dai sindacati per ottenere il riconoscimento della grave situazione in cui versano decine di aziende legate all'indotto auto. Soprattutto, commenta Fedele Mandarono, responsabile Fiom, «sono penalizzate centinaia di persone che, licenziate prima dell'approvazione della nuova legge sul lavoro, avrebbero potuto ottenere la mobilità». Lo «stato di crisi» permetterebbe inoltre alle aziende di ottenere con maggior facilità la concessione della cassa integrazione. Della paradossale situazione Firn, Fiom e Uilm sono venute a conoscenza nei giorni scorsi. Racconta Mandarano: «Il de- creto diventerà esecutivo solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che non c'è ancora stata nonostante il Cipi abbia deciso il proweciimento più di un mese fa, l'il agosto. Ci siamo insospettiti perché solitamente la pubblicazione avviene entro 15 giorni». I sindacalisti torinesi hanno quindi richiesto ai colleghi romani di indagare in ambienti governativi ed è venuto fuori che tutto è fermo perché il decreto di Moncalieri, assieme a molti altri, è di competenza del sottosegretario coinvolto nell'«affaire» di Reggio Calabria. Le organizzazioni dei lavoratori hanno immediatamente chiesto all'assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Cerchio, di interveni- re presso il ministero perché sia Cristofori stesso ad occuparsi della questione. «Non siamo troppo fiduciosi perché sappiamo come va la burocrazia ma il ministro deve sapere che bisogna fare presto - spiegano i sindacalisti - in quanto la situazione peggiora di giorno in giorno». Intanto ieri a Nichelino si è tenuta una concitata assemblea nella quale è stata comunicata la novità agli 85 ex dipendenti della Firsat, una fabbrica di cerchioni che ha chiuso proprio pochi giorni prima che diventasse esecutiva la nuova legge sul lavoro: sarebbero stati i primi ad ottenere la mobilità. Nicola Guiducci Per I lavoratori dell'indotto una doccia fredda dopo le vacanze I sindacati ora chiedono l'intervento del ministro

Persone citate: Cristofori, Fedele Mandarono, Giuseppe Cerchio, Mandarano, Nicola Guiducci, Nino Cristofori

Luoghi citati: Calabria, Moncalieri, Nichelino, Reggio Calabria