Fine dell'esilio, la Juve festeggia con Cipro di Angelo Caroli

Fine dell'esilio, la Juve festeggia con Cipro COPPA UEFA Dopo un'attesa durata ben 510 giorni i bianconeri ritrovano il palcoscenico internazionale Fine dell'esilio, la Juve festeggia con Cipro E' la prima volta diPlatt: «Penso a vincere, non a segnare» TORINO. Il paese delle meraviglie è l'Europa. E la Juventus ci ritorna, dopo 510 giorni di assenza. Era il 24 aprile dell'anno scorso quando fu spazzata via dal tabellone di Coppa delle Coppe, fu colpa del Barcellona. Un'eternità. Fatta di digiuni, né caviale né pane da mandar giù. Semmai briciole di invidia. Roberto Baggio non nasconde la rabbia che aveva dentro «quando, al mercoledì, gli altri andavano in giro per il Vecchio Continente e noi frequentavamo campi ai margini di manifestazioni ufficiali, in partite a volte interessanti, però con etichetta amichevole». Dunque, stasera alle ore 19 Trapattoni e i suoi ragazzi celebreranno l'ingresso in Uefa contro l'Anorthosis, il sipario s'alza davanti a un piatto di minestra. Ma che importa, il caviale arriverà in seguito. Per ora ci sono i ciprioti, generosi corridori qua e là sostenuti da professionisti con una certa tecnica, come il bulgaro Kostov e il georgiano Kespaja. Ma Trapattoni ci fa appena caso, ha una margherita da sfogliare e il morale di uno straniero da proteggere, quello da spedire sulla scomoda poltroncina della tribuna, il turn-over entra in una fase calda. Stasera gioca Platt. E' una delle poche ammissioni (con il recupero di Carrera) che il tecnico tira fuori dal cilindro dell'ermetismo. E David Andrew Platt si presenta con il cordiale sussiego di un baronetto. E' imbarazzato, chissà quante cose vorrebbe dire, chissà se riuscirà a cancellare in 90' la delusione accumulata nelle prime due domeniche di campionato. Inutile leggere nei suoi pensieri o processare le intenzioni. Lui si limita a dire, con un sorriso: «Darò il massimo, giocare fa piacere a tutti, ogni volta che si entra in campo è come vivere sensazioni nuove. Oui alla Juve non è come al Bari, do¬ ve il posto era scontato, qui tutto si complica, la concorrenza è terribile. Cominciare bene significa viaggiare fino a Cipro senza mettere l'ansia in valigia. Non sarà importante per me segnare uno o due gol: ciò che conta è vincere». Ma David Andrew sa perfettamente che i riflettori saranno BBiill Il Coni sta diffondendo «Mangiare da campioni», un video didattico, per raccomandare carboidrati, cioè spaghetti, carni bianche (polli e conigli) e uova: la dieta mediterranea. La diffusione sarà difficile nelle tangentopoli italiane, dove, con i polli e i conigli che siamo noi, tanti da tempo mangiano da campioni. rivolti verso di lui, oltre che sul cecchino-Moeller, sempre puntato contro le porte avversarie. E ovviamente rivolti alla posizione in campo, arretrata rispetto al passato. Sono particolari che non scuotono la flemma dell'inglese, intelligente da capire che non è «sotto esame, la mia carriera parla già, sarebbe assurdo venir giudicato ogni volta che metto piede in campo. E poi non è vero che gioco molto più indietro rispetto ad abitudini consolidate nel mio Paese e a Bari. Sto leggermente arretrato per la semplice ragione che Moeller, Vialli e Roberto Baggio non hanno bisogno di un collega che vada a togliere loro spazio». Dunque, entrano Platt e Carrera. Chi sta fuori? Inutile chiedere al Trap, fa orecchie da mercante. Vuole evitare sismi nello spogliatoio. Se si segue la logica, un temporaneo escluso potrebbe essere Di Canio, domenica ha corso molto e da tempo tira la carretta; a coprire la zona destra dovrebbe essere Conte. Sempre la logica induce a pensare che lo straniero che siederà in tribuna sarà Julio Cesar. Dire se si tratta di una soluzione con prospettive o di una semplice rotazione lo sanno Giove e Trapattoni. Si fa strada anche l'ipotesi che a riposare possa essere l'intoccabile Kohler. La vigilia di Orbassano si consuma in un pomeriggio assolato. E il sole cattura tanti tifosi e tante biciclette, sembra di essere in Olanda. Spunta Roberto Baggio, goleador di questa JuI ventus in Coppa, 9 bersagli ab¬ battuti l'anno scorso, fino alla caduta con il Barcellona. Uno sguardo di Roberto al futuro: «Se facciamo un grosso match daremo un altro bel colpo al morale, non basta mai questo tipo di anabolizzante. La mia più bella partita l'ho giocata con la Fiorentina, a Kiev contro la Dinamo, c'erano 15 gradi sotto zero, si pattinava tanto ghiacciato era il terreno». Sale in pullman, destinazione Villar Perosa. Sorride a un tifoso, forse una promessa: tanti gol e vita lunga in Coppa. Angelo Caroli David Platt (nella foto con Vialli) giocherà in posizione arretrata Trapattoni dovrebbe mandare in tribuna il brasiliano Julio Cesar