Genitori e insegnanti in guerra col Comune

Genitori e insegnanti in guerra col Comune Caro mense e organici carenti nelle materne Genitori e insegnanti in guerra col Comune La protesta di genitori e operatori delle scuole comunali è tornata in piazza organizzata dal coordinamento genitori nidi, materne, elementari e medie e da Cigl-Cisl-Uil. Dopo le massicce manifestazioni dello scorso anno, ieri alle 18, di fronte al Municipio, sono arrivati in 300. Striscioni contro «il peggioramento del servizio nelle scuole comunali», cartelli ironici con un cane in lacrime e il fumetto «Non voglio più chiamarmi bracco» (allusione all'assessore all'Istruzione Bracco). I genitori denunciano aumenti per nidi, materne, elementari e medie «ben superiori al 5% sbandierato dall'assessore Prowisiero». Spiegano: «Gli aumenti reali non sono inferiori al 1 5-20% e nella maggioranza dei casi raggiungeranno il 40-45%». Imputata principale la decisione di abolire le riduzioni di rette e tariffe per i figli successivi al primo. Dicono gli aderenti al coordinamento: «Per ciascun figlio si dovrà pagare la retta intera; una politica punitiva nei confronti delle famiglie numerose». Proteste anche per un'altra parte della delibera che riguarda il pagamento della retta in¬ dipendentemente dai giorni di frequenza del bambino, solo dopo 7 giorni di malattia è previsto un rimborso. Ironizzano gli aderenti al coordinamento: «Così la giunta spera di privarci di uno strumento di protesta: lo "sciopero del panino"». Anche quest'anno il movimento è composto dagli insegnanti oltre che dai genitori. Spiegano i sindacalisti di CgilCisl-Uil: «Manca personale in tutti i servizi: 238 operatori in nidi e materne, 300 nelle elementari, 174 insegnanti nelle materne». Aggiungono: «Molti bambini non entreranno al nido perché le educatrici non sono sufficienti». Le insegnanti denunciano anche la situazione dei bambini handicappati che «rischiano di non potersi avvalere di logopediste e di coloro che li aiutano anche dal lato affettivo, supporti essenziali per il successivo inserimento nelle elementari». Non sono state riconfermate 260 educatrici delle materne e 70 dei nidi che finora avevano lavorato con contratto a termine. Spiega il coordinamento precari: «Siamo personale altamente qualificato per la cui formazione il Comune ha speso centinaia di milioni. La giunta preferisce utilizzare insegnanti elementari non qualificati per il lavoro con bimbi piccoli e chiudere i servizi alle 13 anziché assumerci regolarmente». Nel '91 le famiglie inventarono lo «sciopero del panino» Striscioni e cartelli alla manifestazione in Municipio