Scende in campo il sindaco «Verifica di maggioranza» di Valerio Zanone
Scende in campo il sindaco «Verifica di maggioranza» Pri e pli: «Siamo alla paralisi, situazione insostenibile» Scende in campo il sindaco «Verifica di maggioranza» Questa mattina si riunisce la giunta comunale. E il sindaco avvertirà gli assessori: «Signori, ho deciso di chiedere un incontro urgente con capigruppo e segretari dei partiti di maggioranza». Forse Giovanna Cattaneo non userà la parola verifica. Così come non l'hanno usata i liberali nel breve comunicato che, ieri sera, ha chiuso un vertice durato quattro ore: «L'abbiamo chiamato "accertamento"», celia l'avvocato Vittorio Chiusano. Ma il senso non cambia: un vertice politico per comprendere se esistono ancora le premesse che portarono all'elezione di Zanone prima e dell'attuale sindaco poi. Il colpo d'ala dei laici è l'elemento nuovo di un altro lunedì convulso. Fuori del Palazzo la protesta di genitori e maestre delle scuole comunali, quelli irritati per l'aumento delle rette, queste dai trasferimenti d'ufficio decisi dall'amministrazione. Dentro, un Consiglio a banchi semivuoti: alle 18,30 i presenti in Sala rossa erano 16 (su 80), gli altri ciondolavano nei corridoi o s'accanivano nelle interminabih riunioni di gruppo. La decisione del sindaco è maturata per gradi. A Consiglio iniziato Giovanna Cattaneo continuava a non confermarla: «Ci sto pensando, vi dirò domani». «Domani pomeriggio faremo un comunicato», tagliava corto il segretario repubblicano Mauro Marino. Intanto, nelle stanze dell'edera, la discussione andava avanti. Più esplicito, alla fine, il capogruppo Danilo Poggiolini: «Va bene, chiederemo questo vertice. Non siamo pregiudizialmente contrari a un ingresso del pds, così come siamo disponibili al confronto con tutti i partiti. Innanzitutto questo confronto deve avvenire all'interno della maggioranza. Il programma va aggiornato? Discutiamone. Ma l'attuale situazione è insostenibile». Poco dopo, si chiudeva il lunghissimo vertice liberale, presenti i segretari Peveraro e Formica. «Altissimiani» e «Zane-mani», cioè i più e i meno favorevoli all'ingresso del pds, non hanno avuto bisogno di contarsi: «E' chiaro che u programma va rivisto, alla luce delle attuali difficoltà finanziarie degli enti locali - precisa Chiusano -. Ma non ha senso buttare via questa maggioranza così, tanto per cambiare. Prima verifichiamo se si può andare avanti, tenuto conto che i problemi da affrontare saranno ancora più seri. E dobbiamo farlo a tempi molto brevi. Su questo punto siamo tutti d'accordo». Insomma, i laici non vogliono stare nell'angolo, in attesa delle scelte degli attuali alleati (de e psi). E al tempo stesso li chiamano a scoprire le loro carte. Trovando alleanze all'interno dello scudocrociato: «Qui stiamo invocando nuove formule che rispondono a vecchie logiche», sottolinea lo scalfariano Michele Vietti. Ieri ha firmato con Renato Bressan (Terzo polo) un docu- mento non proprio tenero verso la gestione di questa crisi strisciante. E già s'annunciano le grandi manovre in attesa della direzione congiunta (provinciale e cittadina) del partito. Il segretario torinese Francesco Bruno l'ha fissata per domenica, ore 20,30. Chiarirà una volta per tutte la posizione de? «Con ogni probabilità decideremo che si deve decidere», scherza, ma non troppo, l'andreottiano An¬ drea Galasso. Come dire: non è ancora giunto il momento dei sì o dei no senza appello. Nel frattempo, l'amministrazione è quasi paralizzata. La vicenda politica si mescola ai problemi di cassa, il Consiglio è stanco, svuotato. Delle grandi decisioni, dal bilancio alla metropolitana, nessuno parla più. Giampiero Pavioio II sindaco Giovanna Cattaneo non ha mai preso posizione sulle trattative fra de, psi e pds. Adesso ha deciso di convocare segretari e capigruppo dei partiti che sostengono la giunta e l'hanno eletta l'Il febbraio al posto del dimissionario Valerio Zanone
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