Hanno già eletto Fonseca nuovo re di Napoli di Bruno Bernardi

Hanno già eletto Fonseca nuovo re di Napoli SUL TRONO A 23 ANNI W, Maradona ormai è il passato, l'uruguayano con la doppietta di Foggia ha conquistato la città Hanno già eletto Fonseca nuovo re di Napoli «Con un campione come Careca tutto diventa più facile per me» NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Il murale nei pressi di Soccavo, che ritraeva da più di cinque anni Maradona, con accanto le date dei trionfi del Napoli, i lue scudetti, la Coppa Uefa e la Coppa Italia, è stato coperto nei giorni scorsi da manifesti pubblicitari. Maradona appartiene al passato. E' finita un'epoca. Ora inizia quella di Daniel Fonseca, ventitreenne uruguayano dai piedi sensibili e dal gol facile, che sta entrando rapidamente nel cuore dei napoletani. Anche se la maglia n. 10 è sulle spalle di Zola, che tira punizioni maradoniane, e il «vecchio» Careca ha ancora colpi da fuoriclasse, è Fonseca la stella che può colmare, almeno in parte, il vuoto lasciato da Diego. A Foggia, ha aperto e chiuso 3 poker della prima vittoria in campionato. «Nessuno cancellerà le imprese di Maradona, è impossi¬ bile farlo dimenticare, ma dobbiamo voltare pagina e pensare solo a noi stessi», dice Fonseca. «Sappiamo che dobbiamo fare sacrifici per migliorare l'intesa e requilibrio tra i reparti, indispensabili per centrare traguardi ambiziosi», assicura Fonseca, personalità da leader, che lega con Careca, con il quale parla lo stesso linguaggio tecnico: «Con un campione del suo livello tutto diventa più facile». La svolta della carriera di Fonseca era avvenuta già tre anni fa, proprio a Valencia. «Sì, poteva essere la mia prima squadra europea e, per fortuna, non lo è stata», sorride scoprendo i denti sporgenti. I destini di Fonseca e del Valencia tornano ad incrociarsi. In Spagna trascorse una settimana, allenandosi con i «pipistrelli», ma non trovò l'accordo economico: lui, alla scadenza del contratto triennale, voleva essere libero mentre la società iberica intendeva legarlo molto più a lungo: «La mia famiglia premeva affinché firmassi per il Valencia, ma avevo fiducia in me stesso e ascoltai i consigli del mio procuratore Casal: correndo dei rischi tornai al Nacional di Montevideo». Pochi mesi dopo spiccò il volo verso Cagliari. Sono bastate due stagioni in Sardegna per diventare uno dei pezzi pregiati del mercato e Claudio Ranieri, che l'aveva scoperto, l'ha voluto, fortissimamente, al Napoli. L'altra sera, in un ristorante di Posillipo, l'allenatore ha partecipato, con alcuni giocatori, alla festa di compleanno di Daniel. Fonseca guadagnerà quattro miliardi e mezzo in tre anni, più un premio extra se supererà i dieci gol a campionato e, ovviamente, i premi per i successi del Napoli. Sogna lo scudetto ma l'Europa lo affascina. Nel Nacional Montevideo disputò solo un quarto d'ora nella Supercoppa sudamericana: gli bastò per se¬ gnare il gol decisivo contro gli argentini del Racing. Domani sera debutterà in Coppa Uefa al «Casanova» uno stadio che conosce bene: «Con un pubblico caliente». Così come sa tutto del Valencia: «Il grosso è quello di tre anni fa. Ci sono due nazionali, Quique, terzino d'attacco, e il regista Fernando. Tra le novità il bulgaro Penev, acquistato dopo il mio no, e il romeno Belodedic, ma sono forti in ogni reparto, cattivi in difesa, bravi a centrocampo e pericolosi in attacco. Li dirige Hiddink, che ha vinto tutto nel Psv Eindhoven. Giocano all'olandese con una tecnica spagnola. Dovremo soffrire per passare il turno. Più le partite sono difficih e più mi esalto». Il vostro tridente può infilzare il Valencia? «Da soli non bastiamo e c'è bisogno della squadra, ma se non facciamo la differenza ci cacciano tutti...». Bruno Bernardi