Toro due, la rivincita

Toro due, la rivincita I granata da ieri in Svezia con una squadra nuova, ma con la stessa voglia di Coppa Uefa Toro due, la rivincita Mondonico riparte da Amsterdam MOBRKOBPiHO DAL NOSTRO INVIATO Racconti di pentole troppo riscaldate e di coperchi sul punto di saltare. Storie di Cenerentole emancipate e di presuntuose principesse. Addentrandosi nel grande Nord, in cui si avvia la nuova avventura europea del Torino, il linguaggio di Mondonico si colorisce di immagini e di metafore come nelle favole. Incespicando, qualche volta, nella chiarezza. Ma in questo Toro, a differenza dell'anno scorso, sembra tutto più decifrabile: il modo di giocare, innanzitutto, e quello di essere. «Siamo diventati comprensibilissimi», sostiene l'Emiliano. La squadra è una. Quella di Cesena con Casagrande al posto di Silenzi. Non c'è più spazio, soprattutto non ci sono più gli uomini, per variare il gioco e allestire le trappole. Il Toro che spense le proprie ambizioni europee contro due pali e una traversa ad Amsterdam non esiste più: di quella partita domani scenderanno in campo in cinque, più Sordo e forse Mussi, se Fortunato non dovesse farcela. «A parte i nomi - sostiene l'Emiliano - l'importante è che noi siamo ancora il Tore, con tutto quello che è tessuto in questa maglia. E abbiamo più esperienza. Dovrebbe bastare a tutelarci dalle sorprese». Si ricomincia da quella sera, il 13 maggio. La sfortuna, la delusione, il piangere di rabbia. Una rabbia diversa da quella che poche settimane dopo accompagnò Lentini al Milan. Flashback si accavallano. Ce n'è uno nitidissimo: Mondonico che brandisce una seggiola per un rigore non concesso a Cravero. Domani, per quella protesta, il Mondo non potrà sedersi in panchina. «Mi hanno squalificato, è giusto così. Era un gesto di disperazione, più che di stizza. Vedremo che succederà a Norrkoeping, dove nessuno mi potrà osservare». Il discorso scivola appena sul campionato e sul pareggio di Cesena contro il Brescia. A noi è parsa una grande occasione gettata via. Al Mondo un po' meno. «Chi vuol essere coerente con quanto si è detto di noi negli ultimi mesi, non può criticarci dice -. Non eravamo una squadra distrutta dalla campagna acquisti?». Tuttavia, per quanto si sia disfatto in estate, il Toro certe partite deve saperle vincere. «Abbiamo avuto le occasioni giuste. E il problema del gol l'abbiamo sempre avuto. La differenza è che ora ci fiondiamo in area alla ricerca del tocco giusto. Con il Brescia ci ha provato Sordo. Di solito lo fa Casagrande più di ogni altro. Il problema è che non posso chiedergli di fare tre partite complete in sette giorni. Walter va dosato». Infatti, dovendo scegliere, l'Emiliano l'ha dirottato sulla Cop¬ pa, che è anche un modo per definire certe priorità. Quella finale con l'Ajax ha lasciato l'amarezza di una grande impresa incompiuta. E' giusto riprovarci. Con una squadra nuova, con avversari tosti. Ci saranno in più la Juve e il Napoli. «Di sicuro ci toglieranno un po' di spazio sui giornali. Come al solito. L'ultima edizione è stata quella delle Cenerentole, ora siamo alla Uefa delle principesse. E il Toro si è guadagnato la nobiltà sul campo e non per diritto divino. In Europa poi non vedo l'Imbattibile, il Babau. In Italia invece lo si incontra qualche volta». Insomma, si parte per vincere e per scuotere daU'indifferenza un mondo che si è scollato dalla squadra. Ha fatto fatica il Toro à riempire un piccolo aereo per Norrkoeping, quando pochi mesi fa non bastavano i charter. C'è meno curiosità, meno entusiasmo e più sicurezza. «L'eredità della finale contro l'Ajax è nel rispetto, persino nella paura con cui gli altri ci affrontano: il Brescia, domenica, ha provato soltanto a difendersi. Però siamo come una pentola sotto la quale si agita ancora un fuoco troppo forte: e io tengo ben premuto il coperchio per impedire che salti via e si rovini tutto. Per questo non pianifico nulla, i successi, gli obiettivi. Vivo alla giornata, attento a quel coperchio». Marco Ansaldo COSI' IL TORO IL 13/5/92 CON L'AJAX MUSSI FUSI© M.VAZQUEZ © AGUILERA VENTURI N SERGIO ©MARCHI-GIANI QCRAVERO POLICANO © BENEDETTI .© ©SCIFO ©VENTURIN CASAGRANDE © CASAGRANDE m FORTUNATO LENTINI : O m SORDO Siili SCIFO BRUNO » FUSI ^MARCHIGIANI m ANNO NI COSI' IL TORO RICOMINCIA IN SVEZIA

Luoghi citati: Amsterdam, Cesena, Europa, Italia, Lentini, Svezia