Un santo al giorno leva Smemoranda di torno
Un santo al giorno leva Smemoranda di torno Arriva «Settimanìa», il diario scolastico del «Sabato» Un santo al giorno leva Smemoranda di torno ifl ON Linus e Lupo Alberto, Topolino e Dylan Dog, sotto i banchi di scuola e negli zainetti arrivano Sant'Atanasio di Alessandria e San Bernardo. Arrivano con il Sabato, che scende nell'arena dei diari scolastici «impegnati»: il periodico di Comunione e Liberazione ha messo sul mercato due edizioni (una per le elementari e le medie, l'altra per le superiori) di un'agenda che si chiama Settimanìa. Il look è sbarazzino: i coloratissimi disegni di Pablo Echaurren accompagnano, ogni giorno, l'aforisma di uno scrittore. Due volte al mese una pagina è dedicata a riflessioni scelte o scritte da un'equipe di insegnanti e redattori. E' nata l'anti-Smemoranda cattolica, un diario per contrastare il dominio dell'agenda di Gino fr Michele, «cult» per i giovani di sinistra che l'anno scorso ha venduto 600 mila copie e ora punta alle 700 mila? Non proprio. Gli interventi sono di varia natura; è vero, il 21 dicembre c'è un brano di San Bernardo che confessa di pensare spesso «all'ardente desiderio che i patriarchi ebbero della presenza carnale di Cristo» e il 5 aprile Sant'Atanasio di Alessandria disquisisce sulla divinità di Cristo e la sua resurrezione. Ma il 5 febbraio compare una massima «controcorrente» di Stevenson («L'essere estremamente affaccendati, à scuola o all'università, in chiesa o al mercato, è il sintomo di una deficienza di vitalità»), e cinque giorni dopo addirittura Karl Marx: «L'aumento dei prodotti e delle necessità finisce col produrre appetiti raffinati, innaturali e immaginari». Alessandro Banfi, direttore del settimanale, nega rivalità con Smemoranda: «L'iniziativa è partita da un gruppo di insegnanti cattolici di Milano, che ci hanno chiesto di proporre agli studenti delle scuole cattoliche un diario da affiancare a quello un po' spento, burocratico, che di solito viene imposto dai singoli istituti». «L'idea - aggiunge il direttore editoriale Giampaolo Gualaccini - ci è venuta a aprile, era un po' tardi per poi distribuire Settimanìa in tutta Italia. Così siamo presenti solo nel Lazio e in genere nelle grandi città. Finora abbiamo venduto oltre 7 mila copie, 5 mila solo al meeting di Rimini. L'anno prossimo saremo in tutta Italia». A Smemoranda devono cominciare a preoccuparsi? «Non so se Settimanìa nasca per contrapporsi alla nostra agenda - dicono Gino & Michele -. Ci incuriosisce, ma non ci spaventa. E' come se il direttore di un supermercato vedesse che è stata aperta una drogheria a fianco: cosa può temere? Al massimo di vendere qualche scatola di pelati in meno. Non è la prima volta che aiee culturali diverse cercano di fare un loro diario. Il nostra è progressista, viene letto anche dai ragazzi di CI: sono socialmente impegnati, è normale che preferiscano un'agenda che pone dei problemi, anche se le idee non coincidono del tutto. I ragazzi non sono così stupidi come li si vuole dipingere, in questo settore c'è spazio per prodotti di buon livello. Le agende che ci fanno concorrenza possono essere Sottobanco e quella di Lupo Alberto: sono fatte bene, hanno contenuti molto dignitosi». Sottobanco, edito da Theorema, è un piccolo Bignami che dà suggerimenti per ogni materia scolastica. Molto richiesta anche Quo Vadis, agenda con un'impostazione «manageriale», utilizzata anche dagli studenti universitari. Tra i diari «impegnati» c'è anche Legenda Novantatre, firmata da Nazareno Gabrielli. Ha illustrazioni raffinate, in ogni pagina ci sono aforismi, indovinelli. Personaggi come Mario Rigoni Stern, Giorgio Saviane, Pippo Baudo, Luciano De Crescenzo, Giampiero Mughini commentano ogni mese. Enzo Biagi, ad esempio, si considera «una personcina del tutto normale», e in agosto parla del suo ritorno al paese natale di Pianaccio. Marina Ripa di Meana, invece, nel mese di giugno racconta una sua festa di onomastico al «Caffè della Pace» di Roma: «Achille Bonito Oliva ha officiato la cerimonia, iniziata con il mio arrivo su un palanchino portato a spalle da sedici sherpa, avvolta in un manto celeste e argento e con il capo cinto da un'aureola di lampadine fiammeggianti...»: Carlo Grande Non solo S.Bernardo ma anche Marx. Gino & Michele: non ci spaventiamo «Smemoranda», l'agenda ideata da Gino & Michele. A sinistra «Settimanìa»
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