Baggio & Vialli, si salvi chi può di Angelo Caroli

Baggio & Vialli, si salvi chi può Sogni azzurri e paura dei due assi per Rambaudi, nuova stella delTAtalanta Baggio & Vialli, si salvi chi può «Lajuve è molto forte, ben organizzata e ha Trapattoni» «Noiperò raffronteremo con modestia e contropiede» BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Sarà l'aria di provincia o chissà quale misterioso incantesimo, certo è che a Brescia si annidano candide scommesse (Lucescu vuol restare in serie A e rilanciare Raducioiu), mentre a Bergamo attecchiscono sogni intrepidi (Rambaudi chiede un po' d'azzurro per sé, l'Uefa per l'Atalanta). Roberto Rambaudi, detto lo smemorato di Moncalieri per aver dimenticato una squalifica che è costata l'eliminazione in Coppa Italia della sua squadra, ha preparato una serie di bersagli contro cui scaraventare le proprie ambizioni. Prima di tutto c'è il passato: lui vuole vivere, non si accontenta di sopravvivere ai ricordi. Si diceva Signori, si pensava a Rambaudi, e viceversa: il giochetto è finito, i dioscuri di Zeman se ne sono andati. Tradimento o che cos'altro? Esigenze di club e nostre, va bene così? Spero che la Nazionale ci riunisca, lui un pezzetto di azzurro l'ha già ottenuto, ora tocca a me. Lo dico con umiltà, so che c'è Lentini prima, un po' discontinuo in questo primo scorcio di stagione, ma comunque un grande giocatore. Io farò il possibile perché Sacchi si accorga anche del sottoscritto. Con Zeman ho imparato tutti i segreti della zona, per cui Sac- chi sotto quest'aspetto può stare tranquillo. Altro bersaglio: domani sarete ospitati dalla Juventus. Ha lasciato un punto a Cagliari giocando male, vuole recuperarlo con voi. E ha ragione, questo puntiglio che le ha conficcato nella testa Trapattoni mi spaventa. E' una grande squadra, lotterà per lo scudetto con il Milan, e lo farà fino all'ultima giornata, ha un allenatore molto preparato. E lì davanti, da Vialli a Baggio, da Moeller a Casiraghi tuttti possono fare un gol da un momento all'altro. In più quei due, Gianluca e Roberto, sono stati ricaricati dai gol segnati all'Olanda. Proprio non ci voleva. Dunque, un cacciatorpediniere contro una corazzata: che cosa opporrete? L'organizzazione, la concentrazione e l'umiltà. Dovremo presentarci al cento per cento, altrimenti saremo fottuti. Un vantaggio lo potremo avere dal loro stato di necessità: per cercare il risultato dovranno sbilanciarsi e noi potremmo infilarli in contropiede. I requisiti non ci mancano. E perciò siamo tranquilli, l'Atalanta è organizzata anche come società, non ti lasciano mai soli se il vento soffia di prua. Zeman e Lippi: c'è una differenza? Sono due forzati del lavoro, Zeman è forse più puntiglioso. Con il Foggia ha fatto miracoli, quest'anno non so se l'impresa gli riuscirà. E' difficile, ma non impossibile. Se si salverà, a Foggia dovranno fargli un monumento. L'Atalanta è una buona squadra, ma non ha obiettivi, l'Uefa sarebbe il massimo, ma non lo diciamo, se no addio umiltà. La presunzione ti frega sempre, anche nel calcio. Vivremo perciò alla giornata. Milan e Juventus, non si sente altro. Provi a fare come i salmoni e vada contro corrente. Allora dico Napoli. L'Inter, invece, a mio avviso non è ancora pronta per poter puntare allo scudetto. Stranieri: male necessario o soltanto un male? Questo non lo so, so però che non ci sono stranieri in Italia capaci di fare la differenza. Sono bravi, ma non fenomenali. Il quarto, poi, è un'assurdità. Quanti giovani ci sono in giro altrettanto capaci che meriterebbero un po' di sole! A loro manca soltanto lo spazio. E allora bisognerebbe darglielo. Quali sono i migliori stranieri in Italia? Quelli del Milan, sopra tutti. Poi Shalimov, grande davvero, poi Careca, Fonseca, Haessler, Scifo, Gascoigne, Moeller e Julio Cesar, che io stimo molto. Due parole su Monterò, Valenciano, e Rodriguez. Monterò è ottimo, è calmo e ha notevole tecnica. Anche Valenciano si distingue per la tecnica e per il tiro. E pure Rodriguez ha talento e tecnica da vendere, è giovane e deve abituarsi al clima italiano. Il futuro è comunque loro. Lei nasce calcisticamente granata. Sì, sono di Moncalieri e il Toro mi ha prelevato che avevo 17 anni. L'avvocato Cozzolino mi disse: diventerai molto bravo. Anche Zambruni e Fantinuoli credevano in me, me li saluti. Qualcun altro, invece, non ha avuto fiducia. Con loro ce l'ho un po'. Per fortuna, dopo Omegna, Pavia (due stagioni) e Perugia, sono arrivati Zeman e il Foggia dei miracoli. Il resto della mia storia lo sapete. Angelo Caroli