Fiat, Chivasso si ripopola

Fiat, Chivasso si ripopola Fiat, Chivasso si ripopola Stanno per arrivare 15 aziende Il progetto parte in anticipo TORINO. La smobilitazione dello stabilimento Lancia di Chivasso prosegue in modo positivo per quanto riguarda i due aspetti più importanti: ricollocazione dei lavoratori e reindustrializzazione dell'area. Il giudizio è dei sindacalisti che ieri si sono incontrati con i rappresentanti dell'azienda e con i dirigenti dell'Unione Industriale (il direttore Panzani e il vicedirettore sindacale Gherzi). A poco più di due mesi dall'accordo che sancì la chiusura, il riassorbimento dei lavoratori è in anticipo rispetto alle date sulle quali si era impegnata la Fiat. L'aspetto più importante è però quello che riguarda la reindustrializzazione dell'area. Nell'incontro di ieri i dirigenti dell'Unione Industriale hanno confermato che 15 aziende dell'indotto Fiat sono interessate a trasferirsi nell'area della Lancia; queste imprese daranno lavoro a 1.250 persone. In più, ed è questo l'aspetto nuovo fortemente positivo, ci sono altre aziende (ufficialmente non sono stati fatti numeri ma sembra che siano tre, tra cui una impresa francese) che hanno manifestato interesse per utilizzare le strutture di Chivasso. Tom Dealessandri della Cisl, nella conferenza stampa, ha commentato: «Siamo prudenti I perché la situazione economica non consente entusiasmi. Però il nostro giudizio è positivo ed è incoraggiante che ci sia ancora volontà di investire». Torresin della Uil ha aggiunto: «Dentro una fase di stagnazione si colgono elementi positivi». Il vicedirettore dell'Unione Industriale Gherzi ha spiegato: «Le aziende che andranno a Chivasso sono di due tipi: ditte che si trasferiscono e ditte che avviano produzioni aggiuntive. C'è interesse per l'area come avevamo pensato. Le cose vanno come avevamo previsto in luglio, fovse persino meglio. Siamo ancora nella fase di raccolta dei dati ma alcune imprese manifestano l'intenzione di accelerare». Cavalitto del Sida ha detto che «il quadro concreto si avrà nell'incontro già fissato con la Fiat per il 5 ottobre quando saranno note le dimensioni e le caratteristiche delle imprese». Guiati della Cgil ha trattato un tema sul quale concordano tutti i sindacati: «Attivarsi (sindacati, Fiat, Unione Industriale) per ottenere dagli enti pubblici (Regione e Comuni) l'applicazione degli strumenti per la reindustrializzazione dell'area». Nell'altra parte della riunione di ieri si è esaminato l'andamento dei trasferimenti da Chivasso nelle altre aziende Fiat. In luglio era stato concordato un piano di scadenze. La verifica di ieri (la prima dopo l'accordo) ha consentito di riscontrare che nell'assorbimento dei lavoratori la Fiat è più avanti del programma previsto. L'accordo di luglio stabiliva che la Fiat entro il 31 dicembre avrebbe dovuto trasferire 420 persone; oggi, tre mesi dalla scadenza, i trasferiti sono 413 (313 operai e 100 impiegati). In dettaglio: 152 operai sono stati trasferiti a Rivalta; 4 a Termini Imerese (dietro loro specifica richiesta); 3 alla sezione commerciale; 154 a Mirafiori (112 alla Carrozzeria, 17 alla Meccanica, 2 alle Presse, 23 agli Enti Centrali). I cento impiegati sono andati: 32 a Rivalta, 15 alla Commerciale di Torino, 53 a Mirafiori. Inoltre a Chivasso lavorano ancora 306 operai e 200 impiegati (per ultimare le vetture sospese) mentre era previsto che al 1° settembre ci dovessero essere solo 71 operai e 15 impiegati. Attualmente in cassa integrazione ci sono 3.000 operai e 180 impiegati (in luglio alla chiusura c'erano 3.720 operai e 514 impiegati). I massicci trasferimenti a Rivalta ed a Mirafiori hanno creato problemi di trasporti che hanno già determinato delle proteste. I sindacalisti e l'azienda stanno esaminando la situazione con la Regione. Sergio Devecchi Il presidente della Confindustria Luigi Abete

Persone citate: Cavalitto, Gherzi, Guiati, Luigi Abete, Panzani, Sergio Devecchi, Tom Dealessandri, Torresin