«Blob» alla sbarra

«Blob» alla sbarra Arbore e il regista processano «Fumorismo mortuario»: è di destra «Blob» alla sbarra Ghezzi: «Mosetti sa ragionare?» ~~m, VENEZIA I MPUTATO Enrico GhezI zi, si difenda. L'intelliI genza più spettinata ~ I della Rai è accerchiata per «Blob», il programma-culto quotidiano di Raitre, il più temuto da quelli che lavorano dentro la scatola del video nonché il più citato dai critici raffinati e dai ragazzi impertinenti e intelligenti. Ma ora fioccano accuse firmate. Le prime avvisaglie arrivarono ai tempi della guerra del Golfo, con il povero Gocciolone e gli Scud affiancati alle scatologie di Funari; e più insistente si è fatta la critica dopo che la striscia quotidiana ha mescolato nel suo tritatutto, con le consuete scemenze quotidiane, papere silenzi e pernacchie, le immagini delle recenti drammatiche morti di Falcone e Borsellino, la guerra disgraziata in Bosnia, i bambini solo pelle della Somalia. Molti non l'hanno sopportato. Qualche giorno fa, Renzo Arbore ha detto che il programma fa confusione: «Con un sapiente gioco di accostamento di immagini, si tenta di strappare una risata anche da visioni drammatiche». E sul settimanale «Il Sabato» è sceso in campo adesso il regista «rosso» Francesco Maselli: «Enrico Ghezzi è portatore numero uno della cultura dell'antiautore, quell'orrore che è la filosofia di destra di "Blob": tutto uguale a tutto». Da Venezia dove sta blobbando la Mostra del Cinema, Ghezzi ascolta i capi d'accusa, resta qualche secondo in silenzio e poi sussurra compassato: «Tutto questo è assai poco interessante. E' la paura di chi pensa che la gente sia scema, proiettando su di essa i propri pensieri, pensando che non sappia leggere in "Blob" quello che c'è». Sì, però avrebbe mai pensato che la potessero accusare di essere di destra? «Ah, questa è omologazione. E' appiattimento totale. Arbore è più moralista, il sorriso va bene, sembra dire, ma non bisogna ridere di un bambino ucciso. In ogni riso però c'è infamia, lui che fa ridere lo dovrebbe sapere. Omnia goliarda goliardis. I "Blob" più belli sono proprio quelli feroci, che mostrano quanto le immagini scottino l'una accanto all'altra». E' stato detto e spiegato mille volte che «Blob» non vuole far ridere. Ma molti telespettatori, racconta Ghezzi, hanno sempre vissuto il programma come puro divertimento. «Dopo Borsellino e Falcone abbiamo ricevuto tante lettere addolorate. "Infami, non avete cuore", ci hanno scritto. Invece l'ambiguità fa parte del programma; e anche quello comico è un linguaggio ambiguo. Culture lontanissime sono il centro di "Blob", che però da un punto di vista politico non ha un centro». Sembrava scontato che tutti la considerassero una trasmissione anticonformista, antiregime, in qualche modo di sinistra. Maselli ha attaccato Ghezzi attaccando Veltroni: aveva sentito dire che il direttore dell'Unità vorrebbe l'autore di «Blob» (e direttore della Mostra di Taormina) alla Biennale Cinema. E se n'è scandalizzato. Sul regista piomba una gragnuola di considerazioni sarcastiche del blobbatore. «Non ho mai sentito Maselli fare un ragionamento, E' uno incapace cu capire, la ^destra come la sinistra. Io non mi so¬ no mai candidato a nulla, prendo il Festival come un gioco. Spero almeno che in lui alberghi una, strana schizofrenia». Amen. Poi prosegue smorzando i toni, come se avesse scherzato: «Credo che aprire polemiche non faccia cogliere il reale». Non si offende, dunque, a sentirsi definire di destra? «Offendersi non è necessario. Invece giova un distacco sportivo: sono posizioni vecchie, non adatte a cogliere il reale». Maselli è servito. Ma mentre ci siamo, si può azzardare una collocazione politica di «Blob»? «Definirci di destra è quello che impedisce di vedere il nuovo. La nostra è una posizione di sinistra storica con punte anarchico/situazioniste e disfattiste»; e il disfattismo, spiega ancora Ghezzi, è dovuto in gran parte all'alternarsi di molti montatori (da sette a dieci) nel lavoro di confezione della trasmissione: «E' un appiattimento molto lukacsiano: la distruzione della ragione». Al ritorno da Venezia, Ghezzi comincerà ad occuparsi della nuova serie di «Blob», che partirà ai primi di ottobre. Come sarà? «Non vorremmo che fosse più, semplicemente, la tv del giorno prima. Vorremmo dare al programma un potenziale apocalittico: come se ogni giorno potesse essere l'ultimo. Poi, però, è sempre un programma di divertimento». Marinella Venegoni «La nostra è una posizione di sinistra storica con punte anarchicosituazioniste \ e disfattiste. Altro che reazionari» «Dopo Falcone e Borsellino ci scrissero: "Infami, non avete cuore". L'ambiguità invece fa parte del programma» \ Sopra Falcone e a lato Borsellino. Blob incominciò ad essere messo sotto accusa ai tempi della Guerra del Golfo per i montaggi su Coccolone. Altre critiche dopo le stragi dei due giudici e sui morti in Serbia In alto da sinistra: i tre protagonisti della polemica Renzo Arbore Francesco Maselli ed Enrico Ghezzi

Luoghi citati: Bosnia, Falcone, Serbia, Somalia, Taormina, Venezia