lacp, venduti 7000 alloggi

lacp, venduti 7000 alloggi Erano oltre 40 mila gli appartamenti esistenti dieci anni fa in città lacp, venduti 7000 alloggi Ma Isi, lei e nuovi estimi catastali potrebbero bloccare l'operazione Lo Stato, nell'affannosa ricerca di denaro, ha ripetuto che intende vendere una buona parte del vasto patrimonio - circa un milione di appartamenti in Italia - degli Istituti autonomi case popolari (lacp). Non si tratta certo dei gioielli di famiglia, perché la loro manutenzione è spesso carente, ma è pur sempre qualcosa. Peraltro questa volontà di vendere - e quindi di creare dei proprietari immobiliari - arriva all'indomani della preannunciata stangata sulla casa, con le neonate Isi e lei che certamente non invogliano all'acquisto. Alcuni funzionari dell'Iacp torinese fanno notare che gli inquilini, negli anni, sono divenuti molto abili nel ridurre i canoni, spaccando i nuclei familiari e abbattendo così il cumulo di reddito in base al quale pagano gli affitti. E, in questi casi, l'acquisto si fa soltanto se l'affare è molto appetibile. Non solo: i nuovi estimi catastali potrebbero far salire parecchio le quotazioni debe vendite dello Stato rispetto ai prezzi stracciati praticati fino a oggi. Per il momento comunque sia dalla recente legge finanziaria, sia dal governo, che ne ha parlato nell ultima seduta, sono venute soltanto delle «indicazioni» aba vendita, ma nessuna disposizione precisa: gli Istituti sono in attesa di sapere come comportarsi. L'Iacp di Torino gestisce oggi circa 34 mila appartamenti: negli ultimi dieci anni ne sono stati alienati quasi 7000. L'ultimo progetto di vendita, per 2600 unità immobiliari, risale aba fine del '90. In 18 mesi sono diventati proprietari 650 inquilini del quartiere di Mirafiori Sud (su 870 alloggi disponibili), 800 deba Falcherà (su 1370 appartamenti posti in vendita) e circa 150 (su 360) sparsi in altre zone della città. A che prezzi ha venduto fino a oggi l'Iacp torinese? Facciamo alcuni esempi prendendo in considerazione un alloggio medio di 80 metri quadrati circa. L'operazione vendita iniziò una ventina di anni fa con la liquidazione degli appartamenti Ina-casa, costruiti con finanziamenti senza interessi: ci fu una vera corsa all'acquisto, vennero venduti a 6-7 mbioni. Quebi realizzati con fondi dello Stato, a interesse del 5,50%, arrivarono a 12-13 milioni. Con la legge 513 del '77 (attuata dab'Iacp dab'82 in avanti) sono stati abenati ebrea 7000 alloggi con valutazioni deb'Ufficio tecnico erariale riferite al '77. Ma l'inquilino ha potuto abbattere il prezzo originario con vari sconti cumulabbi: T 1,5 per cento per ogni anno di occupazione reale deba casa, il 10 per cento se b reddito (del '76 o del '77 a seconda della data della domanda d'acquisto) era inferiore a 7 miboni 200 nula lire; b 30 per cento se il pagamento avveniva in contanti. «In sostanza - spiega un funzionario dell'Iacp - la valutazione Ute è stata dimezzata e con 15 mbioni si poteva acqui- stare l'aboggio tipo». Una parte del. patrimonio lacp di Torino, i 2600 alloggi di cui si parlava prima, sono stati venduti tenendo conto del valore al momento della valutazione (quindi non del '77). Per Mirafiori Sud b prezzo Ute 1991 è stato tra 900 e 950 mila lire al metro quadrato, tra 800 e 900 mila aba Falcherà. Una volta appbcati gli abbattimenti (occupazione, reddito attualizzato, contanti) il prezzo è risultato tra i 46 e i 50 miboni. E' ovvio che questi appartamenti non possono essere rivenduti per almeno 10 anni. Ma l'Iacp ne può autorizzare l'affitto a terzi se ricorrono particolari condizioni per il proprietario. Gianni Bigio A Mirafìori e Falcherà il costo di una casa di 80 metri quadri varia da 46 a cinquanta milioni I palazzoni della Falcherà, di proprietà lacp, che l'istituto metterà in vendita agli inquilini a prezzi decisamente convenienti

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