La potenza di Courier stronca anche Agassi

La potenza di Courier stronca anche Agassi Tennis, quarti di finale agli Open Usa La potenza di Courier stronca anche Agassi Bigjim ha mostrato più personalità L'avversario tradito dal nervosismo NEW YORK. Il pubblico accorso numeroso stipando il centrale di Flushing Meadows ha tifato per lo più per Andre Agassi, ma non è riuscito a cambiare l'esito di una partita che John McEnroe ha definito «una sfida infernale». Jim Courier ha fugato i dubbi sulle sue condizioni fisiche accettando di disputare la partita sul piano dell'aggressione da fondocampo e mettendo sulla bilancia una maggiore potenza ma anche una solidità nervosa e una capacità di gestire la partita superiori a quelle dell'avversario. Big Jim ha fatto partita pari per quanto riguarda l'efficacia del diritto, ha subito la maggiore incisività del rovescio dell'avversario ma con il servizio, (22 ace) e soprattutto con un numero inferiore di errori non forzati (40 contro 62) ha dominato un avversario capace di punte di rendimento superiori ma non continue. Due episodi, in particolare, hanno condizionato la partita mettendo in risalto le diverse attitudini dei contendenti. Mentre Agassi per un'ammonizione probabilmente affrettata del giudice di sedia ha perso la testa all'inizio del secondo set, facendosi recuperare il break di vantaggio e cedendo successivamente il proprio, Courier si è permesso di sprecare, senza battere ciglio, ben tre set point nel tie-break del secondo set che avrebbe potuto evitare l'allungamento della partita. Perso il set ha iniziato il successivo senza mostrare la minima emozione. Contro un simile mostro di condizione psichica, Agassi ha cercato di accelerare i ritmi proponendo soluzioni eccezionali dal punto di vista balistico ma, ha,cqrso, rischi troppo elevati andando spesso fuori giri. Nella successiva conferenza stampa ha cercato di mascherare i meriti dell'avversario attribuendo alla maggiore forza di Big Jim la soluzione del match invece di accettarne la superiorità psichica. D'altron¬ de, probabilmente il Kid di Las Vegas cerca di motivarsi sulla strada più facile da percorrere. «Lui è solo fisicamente più forte. Il problema non è riuscire a tirare più forte, ma farlo per un tempo più lungo». Se il problema fosse solo quello di sollevare qualche peso in più per aumentare la forza, tutto sarebbe più facile e Agassi probabilmente non vuole chiarire a se stesso di avvertire in Courier una solidità nervosa e una personalità superiore alla sua. E su questo piano non ci sono soluzioni. A dispetto dell'operazione di marketing fatta su Andre che ce lo presenta privo di debolezze, costretto a stravincere, l'allievo di Bollettieri è fragile dal punto di vista nervoso, poco lucido sul campo. Preferisce affidarsi all'istinto ma se vuole diventare il primo giocatore del mondo è ora che si decida a crescere. Non può decidere di continuare a perdere la battaglia con il proprio istinto. Nonostante la partita sia risultata straordinaria per il ritmo tenuto dai due picchiatori, qualche spettatore ha rimpianto gli interpreti del tennis tradizionale, soprattutto una spettatrice che, alla fine di uno scambio di bordate da fondo campo, ha gridato: «Forza John» (chiaro il riferimento a McEnroe). Di questo non si preoccupa Jim Courier. «La battaglia è il mio gioco. Se il pubblico non si accorge che sono il più forte non posso farci niente. Questo è il mio tennis e non ho certo intenzione di cambiare per far piacere a qualcuno». E' proprio ritornato ad essere il bionico campione della prima metà della stagione. '' ' Roberto Lombardi Singolare maschile, quarti: Courier-Agassi 6-3, 6-7 (6-8), 6-1, 6-4. Doppio maschile, quarti: McEnroe-Stich b. Casal-E. Sanchez 6-7 (4-7), 6-3, 6-7 (8-10), 7-6 (8-6), 6-4.

Luoghi citati: Las Vegas, New York