Lucescu e l'ossessione di vincere tre scommesse di Angelo Caroli

Lucescu e l'ossessione di vincere tre scommesse NUOVA AVVENTURA IN SERIE A Il tecnico romeno vuole ritornare grande in provincia, salvare il Brescia e rilanciare Raducioiu, il suo antico pupillo Lucescu e l'ossessione di vincere tre scommesse «Il Toro è ancora più forte di un anno fa» BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO Mircea Lucescu è l'uomo delle scommesse. E delle lingue, visto che parla l'italiano, lo spagnolo, il francese, il portoghese, l'inglese e, naturalmente, il romeno. Le scommesse sono tre, le ricorda a se stesso ogni mattino quando si sveglia. Ossessioni dolcissime, le chiama così, facendo lampeggiare gli occhi attraverso due fessure piccole, piccole. Domenica ha guidato la rivolta dei suoi peones lombardi contro il Napoli, e ha strappato un punto, il primo di una lunga speranza. Ma veniamo alle scommesse: lei preferisce vivere sotto una nuvola che minaccia spesso pioggia (provincia) invece che inseguire il sole della metropoli. Perché? Ho allenato la Dinamo di Bucarest e la Nazionale romena, poi non ho sfondato a Pisa, mentre col Brescia sono salito dalla B alla A, il discorso è aperto. Mi volevano il Porto e lo Standard di Liegi, ho preferito ancora la provincia: è qui a Brescia, in un ter- reno rischioso, che cerco il sole. Dopodiché vedrò se è il caso di accettare un grande club. Ma perche l'Italia? Il Paese e il campionato mi affascinano. E' l'unico al mondo dove ogni squadra gioca in modo diverso. Conta l'organizzazione innanzitutto, la vostra è una continua partita a scacchi, la gente non chiede solo dribbling e frivolezze, vuole idee nuove, competizione, intelligenza, agonismo e i pesci piccoli possono mangiare quelli grandi. L'Italia offre tanto al successo e nulla alla sconfitta, perciò rastrellate il meglio che c'è in giro e lo fate venire da voi. Le tensioni sono sempre in agguato, impari a farti furbo, ma ci rimetti in salute. Scommessa numero due... Salvare il Brescia, con l'organizzazione: nel dopoguerra è salito 5 volte in A ed altrettante è precipitato subito in B, stavolta vorrei evitarlo. Con Hagi e Raducioiu? Anche. Il primo è squalificato per domenica, un'assenza grave per noi, anche se finora è stato discontinuo. Pretendo di più da un fuoriclasse come lui. Raducioiu è il mio giocattolo, la terza scommessa, l'ho praticamente svezzato, da quando aveva 15 anni e pesava 37 chili. L'ho detto in Romania che era presto perché venisse in Italia, così è stato travolto da difficoltà, stress e critiche. Credo in lui, spero che risalga con me, con il Brescia, ma deve aiutarmi. Seconda giornata, seconda difficoltà: il Torino. Lo so, per me il Toro è più forte dell'anno scorso. Chi è andato via è stato sostituito da ottimi elementi e da giovani cresciuti in quello spogliatoio, come Venturin e Sordo. Ed ecco che viene fuori lo spirito antico, il cuore granata che a me piace tanto, fatto di umiltà e grinta. Chi è andato via avrebbe potuto imborghesirsi sugli allori dello scorso anno. Invece con chi deve ancora sfondare del tutto si è conservata la tensione giusta, è una vecchia filosofia, l'essenza stessa del Torino. Perciò ho tanta paura di questo spirito, che verrà esaltato da campioni come Aguilera. I granata non cambia- no mai, cominciano una gara con quello spirito e così finiscono. Faranno un grosso campionato. E il Brescia? Tenterà di salvarsi con i frutti raccolti dopo la semina dell'anno scorso. Dovremo lasciarci alle spalle, come l'altro anno, Pescara e Udinese, e vedere se potremo fare altrettanto con Cagliari e Foggia. Entusiasmo e organizzazione sono le nostre armi. Il pubblico deve capire, aiutarci senza pretendere l'impossibile, i miracoli tipo Foggia non si ripetono ogni anno. Chi vincerà lo scudetto? Il Milan, se metterà a posto il problema-stranieri: gioca da anni allo stesso modo. E mi piace il Napoli, è fortissimo, andrà lontano anche senza Maradona. E il quarto straniero da mandare in tribuna? Fa parte delle regole accettate da un Paese molto competitivo. I soldi contano meno delle soddisfazioni, questo è il mio pensiero. Credo che chiunque ci tenga a giocare. Ma allora, una volta accettato il trasferimento in una squadra che contempla già tre stranieri nell'organico, bisogna stare zitti, senza fare polemiche, perché rovinano il clima dello spogliatoio. Se sono bravi, lo dimostrino sul campo. E la Nazionale di Sacchi che ha vinto in Olanda? Sacchi fa benissimo a puntare sul blocco, insista senza leggere i voti dei giornali ogni lunedì. Angelo Caroli Mircea Lucescu ritorna in serie A dopo un tentativo fallito a Pisa