C'è un Eranio di troppo

C'è un Eranio di troppo PER PESCARA CONTINUA IL MILAN-QUIZ Rilanciato in azzurro, il centrocampista ora merita un posto C'è un Eranio di troppo E sale di quota Savicevic MILANELLO i I L giorno dopo, al quartier H generale del Milan-Nazionale. Tutti rientrati, e imbottigliati (sull'autostrada): anche i ribelli Gullit e Papin. Da Eindhoven a Pescara, via Sofia: la formazione di domenica accende l'ennesima riffa. Gli intimi del padrone consigliano di puntare, questa volta, su Dejan Savicevic. Ma il grande vincitore di mercoledì è Stefano Eranio. Fabio Capello lo sa, e proprio per evitare imbarazzanti indovineUi, si barrica a Gallarate dopo aver «sfiorato» Papin. Riserva nel Milan, titolare in Nazionale: Eranio è l'ultimo paradosso del reame. Un maligno stiramento l'aveva ridotto ad aggirarsi fra le quinte. Non più di due partite ufficiali: con la Ternana, in Coppa. Tanta panchina. Poi Eindhoven. La svolta. «Di solito, ci si "allena" in campionato per la Nazionale. Io faccio il contrario. Il Milan è una società all'interno della quale vige una concorrenza spietata. Guai a lasciarsi sfuggire le occasioni che ti offrono, non importa se dall'esterno. Italiani, stranieri: a me basta che non si creino figli e figliastri». Ha conquistato tutti, Eranio: anche gli olandesi. Ruud Gullit se la cava così: «Bravissimo, ma non riesco a capire quale sia la posizione che predilìge. Se a destra, al centro c a sinistra». Un modo elegante per dribblare lo spinoso argomento del toto-escluso. Dopo¬ diché, Gullit rimette su il solito disco: «Non ho più mal di schiena. Penso di giocare a Pescara. L'Olanda mi ha frustrato ed emarginato. Berlusconi sta cercando di sradicare la mentalità europea. Sono in molti ad augurarsi che abbia sbagliato calcoli, in maniera da gettarci in pasto ai leoni». Domanda: qualcuno anche dentro al Milan? La risposta è un ridere mirato: «Non penso di aver sbagliato a restare. Se mi spediscono in tribuna, non devono pretendere che dichiari che sono febee d'andarci. Sarebbe una colossale presa in giro per tutti: spettatori compresi». Gullit è teso. Ha giocato male, mercoledì. Capello? Un saluto furtivo all'aeroporto. Il resto, oggi. Lo stesso dicasi di JeanPierre Papin. Un disastro, la Francia di Sofia. Tutti contro, anche gli astri: suo il tackle che ha propiziato il rigore del primo gol bulgaro, (operò che tuffo, Kostadinov». Cinquantatré minuti domenica, novanta in Nazionale: risultato, il morale sotto i tacchi. Non ha dubbi: «Mai passato un momento così difficile. Non sono pentito di aver scelto il Milan e non nego di aver dichiarato che per un attaccante, 45' sono pochi, e che negli allenamenti c'è tensione. Lotterò, come sempre. Più parliamo, più facciamo casino. Ero deluso, per questo mi sono lasciato andare a un piccolo sfogo. Ora, però, deve parla- re Capello. Forte e chiaro, possibilmente. Voglio sapere...». Dell'Italia di Eindhoven, gli ha riferito la moglie, entusiasta e invidiosa di tanto ben di Dio. Papin si macchia di una piccola gaffe, dice 3-3 invece di 3-2, e quindi scivola nello spogliatoio non prima di aver sospirato: «Mi aspettavo una rivalità feroce, ma così...». E Berlusconi? Il Dottore è orgoglioso dello spettacolo offerto dal Milan in Olanda, e sicuro che, alla lunga, i fatti gli daranno ragione anche in materia di turn-over. L'infermeria ospita, per ora, Franco Baresi, Filippo Galli e Simone. Buone notizie, in compenso, sul conto di Nando De Napoli, afflitto e bloccato da problemi a un ginocchio. Novanta minuti pimpanti, ieri a Gallarate, i pruni della stagione: e 3-0 per il Milan, reti di Savicevic (geniale), Aldone Serena e Zorro Massaro. Tempo al tempo, e Capello dovrà aggiungere un altro posto a tavola. Intanto, Demetrio Albert ini non si scompone: «Ho una leggera borsite, attendo disposizioni. L'ipotesi di una staffetta non mi angoscia. Eranio? Una scoperta solo per voi. Piuttosto, attenti ai clan, e attenti, soprattutto, alle parole di Van Basten e al rischio, da Marco denunciato, che qualcuno finisca per giocare più per sé che per la squadra». Lentini non partecipa a questi dibattiti: li trova noiosi. «Se c'è da riposare, riposo. Ma tre partite alla settimana non sono un problema. Figuriamoci, alla mia età». E con quello che è costato. Roberto Beccantini «Spero non ci siano figli e figliastri» dice l'ex genoano Papin e Gullit tesi Papin (sopra) non si aspettava tanta concorrenza nel Milan; Savicevic (a lato) pare favorito per entrare in squadra domenica; Eranio (a destra) si allena in azzurro per trovar posto in rossonero

Luoghi citati: Francia, Gallarate, Italia, Olanda, Pescara, Sofia