Gillo, cuor di Leone

Gillo, cuor di Leone Pontecorvo: «Sono soddisfatto, ma le possibilità che io rimanga non superano il 20 per cento» Gillo, cuor di Leone «Ma in 3 mesi non si fan miracoli» VENEZIA. Alla vigilia della conclusione della 49a Mostra del Cinema, Gillo Pontecorvo comincia a trarre le prime conclusioni, pur non entrando nel merito dei film in concorso per il Leone d'oro: «In questo momento la parola spetta alla giuria che, a mio avviso, non dovrebbe col suo verdetto scatenare polemiche perché è composta da tutti uomini di cinema consapevob deba fiducia che ho riposto in loro». Pontecorvo, come si sente a Mostra quasi finita? Soddisfatto, anche se per inesperienza ho commesso parecchi errori. Ho l'impressione che la selezione dei film, considerando che avevo a disposizione poco più di tre mesi, abbia raccolto il megbo che la produzione mondiale ci poteva offrire. Non mi è stato dato il nuovo film di Clint Eastwood, "Unforgiven", ma l'avrei messo nella rassegna di mezzanotte. Non è un dramma! Dei film in concorso ce ne sono tre che mi rammarico di aver selezionato, ma non avevo altre alternative. Sono invece pienamente soddisfatto del lavoro di tessitura, di legami, di consensi e di amicizie fatte negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dove negli ultimi tempi i rapporti con Venezia si erano sfilacciati. Un successo di grande risonanza ha riportato l'assise internazionale degli autori di domenica scorsa. La decisione di fare di Venezia il centro motore e organizzativo del movimento degli autori contro il degrado del prodotto cinematografico, mi sembra importante. Finora questa grande amicizia gb americani non la dimostrano, se contrappongono «li ritorno di Batman» all'uscita nelle sale dei film italiani presentati al Lido. E' un brutto scherzo, ma i rapporti d'amicizia e di collaborazione non si riallacciano in tre mesi. Vedrete che l'anno prossimo i grossi autori del cinema americano torneranno a Venezia, quest'anno purtroppo ci sono mancati perché stavano realizzando film che negli Stati Uniti escono a Natale. Coppola, tanto per fare un esempio, viene a ritirare il Leone d'oro alla carriera, ma riparte subito dopo la cerimonia della premiazione perché sta lavorando. C'è stata qualche critica alla selezione italiana e gli esercenti insistono che i film di Venezia non portano spettatori nelle sale. Noi abbiamo selezionato tra quello che offriva il "convento". Non considero uno sbaglio l'aver ammesso in concorso due opere prime italiane. Una delle quab, secondo me, è straordinaria ("Morte di un matematico napoletano"), l'altra molto buona ("La discesa di Aclà a Fioristella") ed entrambi i film fanno ben sperare per b futuro del nostro cinema. Non è colpa mia se Federico Fehini, Francesco Rosi, i fratebi Taviani, Ettore Scola non avevano niente di pronto. Gb esercenti non vogbono capire che devono dire grazie a Venezia se il pubbbco sta tornando nebe sale: noi incoraggiamo la produzione d'autore, che a sua volta stimola negb spettatori la voglia d'andare oltre b puro intrattenimento. L'anno prossimo a Venezia tornerà Ermanno Olmi? Lo spero perché dovendo attendere la neve per completare le riprese del film che sta realizzando con Paolo Villaggio, difficbmente sarà pronto per andare a Cannes. Non ha avuto la sensazione che stia prendendo corpo la tendenza di trasformare la Mostra in una «notizia tv»? E' una cosa che non mi rallegra, ma dobbiamo abituarci: è la conseguenza di un processo di spettacolarizzazione deba società in cui viviamo. Anche la politica è spettacolo! Mi ricordo, quando da ragazzo venivo al Lido: dopo le proiezioni ci si sedeva sui gradini del Palazzo del Cinema o al bar accanto e si discuteva fino all'alba di cinema, e non di piazza San Marco o di Piero Chiambretti. Chiusa la Mostra '92 accetterà la riconferma, visto che difficilmente si potrà, entro quest'anno, ricostituire il nuovo consiglio direttivo della Biennale? Ho già detto: lasciatemi pensare! Nei miei progetti b massimo di probabilità che io resti alla Mostra - ancora per un anno - è del 18-20 per cento, mentre zero sono le probabilità che accetti la direzione della Mostra per il prossimo quadriennio. Io faccio il regista ed ho un film nella testa! E' piacevole allestire una Mostra, scoprire nuovi registi e nuovi talenti, ma è anche faticoso. Comunque la riconferma per un anno l'accetterò se mi verrà affidata prima del 31 dicembre, quando termina il mio attuale impegno con la Biennale. In tre, quattro mesi la Mostra non la faccio più. Emesto Baldo Piero Chiambretti a spasso con il leone: minacciavano di farlo arrestare