Mio padre volerebbe no, parola di De Gaulle junior di Enrico Benedetto

Mio padre volerebbe no, parola di De Gaulle junior FRANCIA Imbarazzo nelle file neogolliste, e l'ex premier Debré incalza: questo Trattato farebbe la gioia dei fìlotedeschi di Vichy Mio padre volerebbe no, parola di De Gaulle junior Balletto dei sondaggi su Maastricht ma Londra avverte: attenti, la gente mente PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ultime estrazioni al TotoMaastricht. Escono il 53 e il 51. Ormai ogni giorno la Francia dà i numeri. I sondaggi di ieri (IpsosParisien, Société Generale) rassicurano i «sì», ma il margine rimane sottile, vulnerabilissimo. Se Parigi amasse i bookemakers come Londra, le puntate raggiungerebbero miliardi, con i pools a fare da borsino. Ma proprio la Gran Bretagna ammaestra i cugini d'oltreManica: non fidatevi. L'altro ieri il conservatore «Times» lanciava l'allarme in prima pagina. Attenzione, i «sondati» mentono. In altri termini, l'intervista umana nuoce all'obiettività. Qualcuno può vergognarsi in pubblico delle sue opzioni e rispondere una bugia. Ma pure la timidezza gioca. Infine, vi sono questionari fuorvianti. Parigi ricorda ancora un celebre disegno a firma Plantu su «Le Monde». «Facciamo sondaggi per il pcf» spiega l'omino con microfono al francese della strada: «Dunque, lei trova Georges Marchais 1) simpatico; 2) molto simpatico; 3) irresistibilmente simpatico?». Humour o meno, il problema è grave. La società demoscopica inglese «lem» vuole abolire le formule attuali per sostituirvi una «scheda segreta», che tuteli la sincerità. Simulazioni tra vecchio e nuovo metodo evidenziano differenze sensibili. La Francia, per ora, non si adegua. Malgrado la proliferazione, il sondaggio resta oracolare. E se mai lo si dovesse abolire immaginiamo le autorità, caute, ordinare prima una rilevazione demoscopica in materia. Che sia una psicodipendenza ad alto rischio pare ammetterlo la stessa legislazione francese, che li vieta nell'ultima settimana. Ma disintossicarsi non sarà liberatorio. Già i media paventano la crisi del vuoto in pagina. Mica si può ri¬ dar la parola ai leader politici, da giugno sulla scena per spiegare Maastricht la Salvezza o il Moloch Maastricht. Sarebbero déjàvu, mentre il sondaggio cambia la virgola, sostituisce il decimale e sembra ogni volta fresco come un branzino. Mai, sinora, un'elezione aveva mobilitato i pools come l'euro-referendum. E quando li si if'-à tacere ope legis in tv o sui giornali, i loro dossier top secret continueranno a giungere sulle scrivanie del potere. Per Sofres, Bva e le altre 4 aziende che si spartiscono l'affare, il lavoro tra domani e il 19 settembre sarà ancora più frenetico: almeno 10 sondaggi per banche, leader politici, finanziarie. Il mese scorso, la Borsa stava per sanzionare («insider trading») gli operatori che avessero informazioni precoci sui pools. Alla fine si rinunciò, ma quel mezzo passo dimostra che il problema è effettivo. Come il Dottor Stranamore, le previsioni demoscopiche possono ormai scatenare burrasche planetarie. Ma se il brusio dei numeri tace, qualche volta parla ancora l'uomo. Ieri la dichiarazione forse più significativa è giunta da Philippe de Gaulle. Ammiraglio, un seggio a Palais Bourbon per l'rpr, conta poco o nulla ma l'ombra paterna gli dona un'aura speciale. Jacques Chirac ne diffida, raccontano, e fa bene. Ieri, infatti, è sceso in campo per un appello: «Francesi, il Generale avrebbe votato "no"». Difficile che qualcuno possa smentirlo. Lettere e testi autografi alla mano, de Gaulle jr giudica Maastricht «uji'msostenibile usurpazione». Si rallegreranno Pasqua e Séguin, corifei della bocciatura, non la leadership rpr. Altro macigno, Michel Debré. L'anziano premier gollista dichiara: «Conosco un uomo che senza esitazioni oggi entrerebbe con entusiamo nell'Europa maastrichtiana, Pierre Lavai». Cioè lo statista più odiato della III e IV Repubblica, che la Francia giustiziò nel primo dopoguerra. Ci attende, fa capire Debré, un'egemonia germanica simile a quella agognata dal collaborazionista Lavai. Clima duro, insomma. Ognuno spara le cartucce residue, senza scrupoli eccessivi. Ormai, del resto, ogni categoria sottoscrive appelli (medici, economisti, legali hanno le loro brave petizioni). Tra i pied-noir (coloni d'Algeria) e i senzalavoro prevale il «no» (almeno così auspica la loro rappresentanza ufficiale), maquis e vecchi amici partigiani di Chaban Delmas invocano il «sì», neppure l'associazionismo sportivo esce indenne. E i bimbi, finora risparmiati, vedranno cadere tra poche ore il loro velo d'innocenza: il quotidiano «l'Alsace» dedica a Maastricht il suo «Journal de l'enfance», 165.000 copie che forse non entusiasmeranno, per una volta, i loro destinatari. Enrico Benedetto

Persone citate: Balletto, Bourbon, Chaban Delmas, De Gaulle, Georges Marchais, Jacques Chirac, Michel Debré, Philippe De Gaulle, Plantu