L'onorevole si aumenta la diaria

L'onorevole si aumenta la diaria Ma in Parlamento è polemica: opportuno uno scatto proprio adesso? L'onorevole si aumenta la diaria Ogni mese 750 mila lire in più in busta paga ROMA. La notizia che, a partire da questo mese, deputati e senatori si troveranno nella busta paga un gruzzolo di 750 mila lire in più per la diaria ha già sollevato polemiche nelle stesse Camere, Proprio nel momento in cui il governo s'industria a spremere i contribuenti come limoni, scattano gli effetti di una deliberazione presa nel gennaio 1990, che adegua la somma percepita dai politici per le spese della permanenza a Roma. C'è chi ha subito preso posizione. Il primo è stato Lucio Libertini, capogruppo di Rifondazione comunista, il quale ha tratto spunto dalla richiesta di maggiori poteri da parte del governo Amato per sparare: «Se vi è in quest'aula una maggioranza pronta a votare questa infame legge delega, perché ritiene necessario imporre agli italiani pesanti sacrifici in materia di pensioni, sanità, fisco, non si può accettare una diversità di tratta¬ mento per i parlamentari. E' una questione morale». Qualcuno potrà dire - ha aggiunto - che le 750 mila lire di aumento sono dovute «per il rincaro dei prezzi e del costo di viaggi e albergo. E' vero, ma anche gli scatti di scala mobile erano dovuti e giustificati ancor di più, eppure sono stati soppressi e la maggioranza di questa assemblea ha plaudito alla decisione». Libertini chiede un dibattito in Parlamento: «Dopo aver discusso dei sacrifìci altrui, discuteremo dei nostri». Nel msi l'on. Giulio Maceratini e il sen. Cristoforo Filetti affermano in una nota: «Data la situazione che attraversa l'economia nazionale e i sacrifici che si richiedono a tutti i cittadini, il msi-dn è nettamente contrario all'applicazione di un siffatto automatismo e ribadisce la necessità di rivedere al più presto la normativa che regola le indennità dei parlamentari». Un altro deputato missino, Carlo Tassi, in una lettera al presidente della Camera, Giorgio Napolitano, si dice disposto a tagliare di un milione al mese la propria indennità. Nel pri Oscar Manimi dichiara: «Ho letto di un'ipotesi di aumento di quanto i parlamentari percepiscono; ritengo al contrario che, mentre si approvano prowedimenti che richiedono sacrifici per i cittadini, sarebbe opportuno l'esempio di una riduzione dell'indennità». Il vicepresidente dei deputati liberali, Andrea Marcucci, ricorda una proposta di legge del suo gruppo: «Il divieto di cumulo delle indennità parlamentari con qualsiasi indennità o assegno, qualsiasi tipo di corresponsione di beni o servizi derivanti da incarichi di carattere amministrativo pubblico, rappresenta un atto dovuto di responsabilità politica: atto che concorre tra l'altro alla ricostruzione dell'indispensabile rapporto fiduciario tra cittadini ed eletti». [L o.]

Persone citate: Andrea Marcucci, Carlo Tassi, Cristoforo Filetti, Giorgio Napolitano, Giulio Maceratini, Lucio Libertini

Luoghi citati: Roma