Pieni poteri, bufera su Amato di F. Amabile

Pieni poteri, bufera su Amato Lira alle corde. Tre settimane per salvarci, dicono gjLi industriali al governo Pieni poteri, bufera su Amato Ciampi si defila: non tocca a me decidere ROMA. Ciampi nicchia, il Parlamento non ci sta, la maggioranza è divisa, Amato fa retromarcia. Ieri il presidente del Consiglio ha spiegato scopi e modalità del disegno di legge delega che dovrebbe conferire al governo pieni poteri in economia, dando alla Banca d'Italia il compito di segnalare le situazioni di «emergenza». Ma nonostante i chiarimenti il suo progetto lascia perplessi molti. Primo fra tutti lo stesso governatore Ciampi, che vedrebbe meglio, per il compito di «vedetta», un collegio piuttosto che un singolo. Anche all'interno della maggioranza, poi, molti esponenti di de e pli sono dubbiosi o contrari al decreto. I provvedimenti d'urgenza non convincono neppure i mercati. Ieri la lira si è trovata di nuovo alle corde, il marco tedesco ha chiuso a 765,40 lire. Poco meglio è andata per la Borsa ( + 0,44%). Anche gli industriali danno un giudizio duro sui provvedimenti di Amato, giudicati poco incisivi. F. Amabile, S. Campane, M. CorbI E. Ferrari», S. Lepri, C. Maltese e A. Zeni ALLE PAGINE 2,3 E 23 ■ X Hf ÉfinSnHBfiH^H BBY Giuliano Amato

Persone citate: A. Zeni, Amato Ciampi, C. Maltese, Ciampi, Giuliano Amato, S. Campane, S. Lepri

Luoghi citati: Roma