SOMMEILLER
SOMMEILLER di% Scuola SOMMEILLER Quando per diventare ragionieri ci si alzava alle 5 del mattino In ouesto numero prende il via la rubrica «Compagni di scuola» aperta a tutti i lettori. Chi conserva una vecchia foto della sua classe, vorrebbe rintracciare antichi compagni di banco, e vuole raccontare un po' di passato, può inviarla a Torino Sette, via Marenco 32, 10126, Torino. INIZIAMO con un'immagine della V ragionerìa anno scolastico '50-'51 dell'istituto Sommeiller, allora ospitato (la sede era ancora inagibile in seguito alla guerra), nell'Istituto Figlie dei Militari, nella via omonima, in collina. «Siamo nati tutti nel '32 - scrive la signora Margherita Rubatto in Canna, che oggi abita a Mirafìori in via Monte Cengio 16/14 -, quest'anno abbiamo compiuto o compiremo 60 anni, e perciò sarebbe un bel regalo se Torino Sette facesse rivivere la nostra amicizia. Dopo quarant'anni mi pare ancora di sentire i nomi coi quali i professori iniziavano l'appello: Amadio, Amerio, Ares... A dire la verità alla fine della scuola avevamo anche firmato un documento con cui ci impegnavamo a ritrovarci tutti, mi sembra quando avessimo compiuto 50 anni, non ricordo neanche più bene. Poi però ognuno è andato per la sua strada e non ci siamo più visti». I componenti la classe, fotografati all'ultimo anno nell'immagine che pubblichiamo in pagina, erano: Massola, Roletto, Cubito, Amerio, Costantino, Ninotti, Ruella, Dezani, Rigosso, Cipelli, Checco, Giuset, Ares, Fontana, Ricatto, Amadio, Marzillo, Caligaris, Carli, Traverso, Doglio, Droghetti, Camosso. Al centro i professori Amoriello e Gaviani. Margherita Rubatto allora abitava in via Fasso Buole dove i genitori avevano una panetteria al numero 52. «Erano tempi difficili, i miei ne hanno fatti sacrifici per farmi studiare. Ma mia madre diceva: "Al giorno d'oggi un diploma ci vuole". Ma c'era tanto da sgobbare. Dalle cinque e mezzo alle sette e mezzo aiutavo i miei in negozio, poi andavo a scuola. A Mirafiori in quei tempi era tutta campagna. Andavo in bici quando era bello o facevo un quarto d'ora a piedi per andare a prendere il 21 che faceva capolinea in piazza Galimberti e mi portava alla Madonna del Pilone. Ricordo con tanta simpatia due professori specialmente, la Gaviani di scienze e geografia, che è già morta, e Enrietti di diritto. E anche Grazia Carli che è stata mia compagna di banco per cinque anni. Divertimenti? Pochi, perché al pomeriggio oltre i compiti dovevo stare in bottega. Comunque alla maturità sono stata promossa a luglio, anche se non con grandi voti, e mi ricordo che si portavano tutte le materie, non come adesso. Eravamo una classe molto tranquilla, niente filarmi, solo un gran cameratismo; non eravamo tanti, quindi mi ricordo che c'interrogavano tutti i momenti. Mah. C'era Aurelio Grivet, il primo della classe, Rosanna Amadio, una ragazza bellissima, Droghetti che veniva tutte le mattine da Susa e aveva sempre sonno perché si alzava prestissimo». Margherita Rubatto dopo il diploma lavorò due anni in una tessitura, «si faceva un po' di tutto ma s'imparava tanto», poi entrò nel '55 alla Fiat Mirafiori, in contabilità generale. Nel '56 il matrimonio, nel '63, quando nasce la figlia Annamaria, si licenzia per fare solo la mamma e la moglie. Renato Scagliola
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