Salvato cipresso i Garibaldi

Salvato cipresso i Garibaldi Da Ronchey Salvato cipresso i Garibaldi DOVADOLA (Forlì). Salvato dal ministro dei Beni Culturali, Alberto Ronchey, il «cipresso di Garibaldi», l'albero presso cui l'eroe dei Due Mondi si nascose nella notte del 21 agosto 1849 in una delle sue «avventure» romagnole. L'albero, minacciato dal tracciato della nuova statale 67, rischiava seriamente di essere abbattuto. Ora l'Anas ha modificato il tracciato della strada adeguandosi al provvedimento ministeriale firmato il 3 giugno, ma diventato esecutivo solo ora. Per salvare il cipresso si erano mobilitati ambientalisti e numerosi cittadini del piccolo centro forlivese. Il cipresso, che ha 270 anni, è alto una trentina di metri, per un diametro di più di un metro. Faceva parte di una «corona» di cinque cipressi che circondavano l'oratorio della Villa Casone e ne completavano il parco verso il fiume. Soddisfazione è stata espressa dal parlamentare verde forlivese Sauro Turroni: «Sempre più spesso, opere sbagliate oppure interventi senza senso, come il taglio di un pino centenario a Roma a cui la tradizione voleva che Garibaldi avesse legato il cavallo, cercano di cancellare la memoria e la storia del nostro Paese». Il cipresso, invece, è salvo, come il frassino della Piccola vedetta lombarda. [1.1.]

Persone citate: Alberto Ronchey, Garibaldi Dovadola, Ronchey, Sauro Turroni

Luoghi citati: Forlì, Roma