Fiamminghi all'assalto di Parigi

Fiamminghi all'assalto di Parigi BRUXELLES Il partito nazionalista belga: in quell'area si deve parlare la nostra lingua Fiamminghi all'assalto di Parigi Ultra rivendicano diritti sulle Fiandre francesi BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Inappagati dalle battaglie linguistiche nel loro Belgio, gli estremisti fiamminghi si volgono anche alla Francia. Tutta la regione al confine del Belgio che comprende Lilla e Dunkerque e che si spinge fino a Calais, essi dicono, non deve più chiamarsi «Fiandre francesi» ma «Fiandre del Sud». Nelle scuole il fiammingo dev'essere affiancato al francese. Anche su tutti i cartelli stradali, le due lingue dovranno essere affiancate. Il direttivo del Vlaams Blok, il partito nazionalista di estrema destra che sulla base di una piattaforma xenofoba e razzista aveva ottenuto uno straordinario successo alle elezioni del novembre scorso, non si spinge a chiedere l'annessione di quella regione alle Fiandre; ma al Vlaamse Raad, il Consiglio Fiammingo che governa il Nord del Belgio, chiede d'intervenire ed energicamente presso le autorità francesi affinché rispettino quella «realtà storica». Il Vlaams Blok, che aveva ottenuto quasi il 7 per cento dei voti su scala nazionale, ha affermato ieri che la regione in questione «fa parte integrante delle Fiandre e dei Paesi Bassi». La situazione di quella regione, secondo gli attivisti del partito, è «abusiva». E da oggi una delegazione di Blokkers visiterà quelle terre perdute, dove ai responsabili locali del movimento fiammingo esporrà ì particolari delle proposte volte a «rivalorizzare il carattere fiammingo delle Fiandre del Sud». L'iniziativa del Vlaams Blok non è che l'ennesimo episodio di un conflitto che pennea ogni momento deila vita nazionale e che aveva indotto l'ex premier Martens a parlare di «demoni linguistici». Sono fantasmi d'altri tempi, decisi a perpetuare una lunga ombra di discordia su quella che potrebbe altrimenti essere una società prospera e felice; fantasmi che hanno radici storiche, economiche e sociali. Quando il Belgio nacque nel 1830, come Paese francofono, la lingua delle Fiandre era proibita nei tribunali e nelle scuole, e soltanto alla fine del secolo venne ammessa nella pùbblica amministrazione. Ma molte cose, da allora, sono cambiate. I fiamminghi rappresentano la maggioranza della popolazione (il 57 % dei circa 10 milioni di belgi) e soprattutto hanno capovolto l'equilibrio economico che li vedeva sudditi dei valloni. Oggi sono al Nord le industrie più moderne e tecnologicamente più avanzate, mentre la Vallonia - legata alle industrie del carbone e dell'acciaio - è in crisi. Le Fiandre reggono meglio alla sfida del ventesimo secolo. Il Belgio degli Anni 90 ha quindi, per i fiamminghi, il sapore della rivalsa; per i valloni, invece, il gusto amaro di una su premazia svanita. [f. gal. j

Persone citate: Martens, Raad, Vlaams Blok