Signori si vende, ma come non si sa di Flavia Amabile
Signori si vende, ma come non si sa Via libera anche a Imi-Cariplo. Il grande balletto bancario coinvolge Mediobanca Signori si vende, ma come non si sa Ai privati Credito Italiano e Nuovo Pignone ROMA. Saranno Credito Italiano e Nuovo Pignone i primi gioielli dell'azienda Italia che verranno messi in vendita. Accanto a questi sul mercato arriveranno qualcosa come 120 mila miliardi di case autonome e popolari e la partecipazione della Cassa Depositi e prestiti nell'Imi, in modo da sbloccare l'operazione di fusione tra l'Imi e le casse di risparmio che si sta trascinando ormai da oltre un anno e mezzo. Si vende, dunque, anche se sono molti i punti oscuri e non brevissimi i tempi di realizzazione. Innanzitutto, il ricavato delle dismissioni andrà alle Spa e non alle dissestate casse dello Stato. Ma le difficoltà principali riguardano il Credit. La legge Amato, ad esempio, prevede che la maggioranza debba rimanere nelle mani dello Stato. Un limite che lo stesso presidente del Consiglio, Giuliano Amato che di quella legge è il padre, non si è nascosto e che ora passerà sui tavoli dei giuristi per poter essere risolto. Un altro limite è il regime di separatezza banca-industria che fa sì che il Credit possa essere venduto solo ad un'altra banca. Infine, c'è la questione Mediobanca, i'istituto presieduto da Enrico Cuccia: privatizzare il Credit significa di fatto privatizzare del tutto anche Mediobanca di cui la banca dell'Iri possiede l'8%. Ma questo significa aprire una partita complessa, che richiederà non poco tempo prima di assestarsi. Tutto da chiarire anche il come e il quando avverranno le dismissioni. Ieri il Consiglio dei ministri non ha fissato una scadenza, né ha spiegato le modalità. «E' stato semplicemente stabilito che i ministri competenti definiranno i criteri con cui provvedere alle alienazioni», ha spiegato Amato. «D'altra parte si è poi giustificato - non si poteva pretendere che la riunione di oggi definisse nei dettagli le modalità attraverso cui verranno effettuate le privatizzazioni. Per ora, il governo ha espresso la propria volontà di dismettere le due aziende ed è stato dato mandato ai consigli di amministrazione dei due enti - Iri ed Eni - di studiare l'insieme del problema». Da questo momento, infatti, scatterà una procedura che porterà la Consob a sospendere i titoli in Borsa per evitare turbolenze: sul Credit, ad esempio, le voci circolate nei giorni scorsi hanno portato il titolo ad un aumento di quasi il 24% in tre giorni. Meno esposta è risultata, invece, la Nuova Pignone: in pochi avrebbero scommeso che la scelta del governo sarebbe caduta sulla società dell'Eni. Nei prossimi mesi verrà poi affidato ad una banca d'affari il compito di predisporre tutte le modalità successive per effettuare la valutazione e per portare sul mercato le due aziende. Solo allora si sceglierà a quale dei nuovi meccanismi di Borsa si farà ricorso, se all'opa o all'opv (offerta pubblica di vendita). Per quel che riguarda il settore immobiliare, Amato ha annunciato di aver fatto «una ricognizione sull'alienazione di immobili che, nonostante tutto, sono ancora lì. E cercheremo di rimuovere gli ostacoli». Lo stesso per le case autonome e popolari: dopo una classificazione da parte dei ministri competenti del patrimonio esistente, il titolare dei Lavori Pubblici presenterà un decreto per sbloccare la situazione. Flavia Amabile
Persone citate: Enrico Cuccia, Giuliano Amato
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